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General : poesie
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  (Original Message)Sent: 6/14/2007 1:10 AM
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 Message 72 of 86 in Discussion 
From: MSN NicknameNonna_AngelìSent: 2/3/2008 12:39 AM
 

 

 

SALVATORE  QUASIMODO

 

 

 

ORA CHE SALE IL GIORNO

Finita è la notte e la luna
si scioglie lenta nel sereno,
tramonta nei canali.

È cosí vivo settembre in questa terra
di pianura, i prati sono verdi
come nelle valli del sud a primavera.
Ho lasciato i compagni,
ho nascosto il cuore dentro le vecchie mura,
per restare solo a ricordarti.

Come sei più lontana della luna,
ora che sale il giorno
e sulle pietre batte il piede dei cavalli!

 

 

GIA' LA PIOGGIA E' CON NOI

Già la pioggia è con noi,
scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.

Ancora un anno è bruciato,
senza un lamento, senza un grido
levato a vincere d’improvviso un giorno.

 

 

ALLE FRONDE DEI SALICI.

E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

 

 

UOMO DEL MIO TEMPO

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
Uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
Con le ali maligne, le meridiane di morte,
-T'ho visto-dentro il carro di fuoco, alle forche,
Alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
Con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
Senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
Come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
Gli animali che ti videro per la prima volta.


E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi." E quell'eco fredda, tenace,
È giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
Le loro tombe affondano nella cenere,
Gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

 

 

COLORE DI PIOGGIA E DI FERRO


Dicevi: morte, silenzio, solitudine;
come amore, vita. Parole
delle nostre provvisorie immagini.
E il vento s'è levato leggero ogni mattina
e il tempo colore di pioggia e di ferro
è passato sulle pietre,
sul nostro chiuso ronzio di maledetti.
Ancora la verità è lontana.
E dimmi, uomo spaccato sulla croce,
e tu dalle mani grosse di sangue,
come risponderò a quelli che domandano?
Ora, ora: prima che altro silenzio
entri negli occhi, prima che altro vento
salga e altra ruggine fiorisca.



S'ODE ANCORA IL MARE

Già da più notti s'ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d'una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d'uccelli delle torri, che l'aprile
sospinge verso la pianura. Già
m'eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un'eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.




SENZA MEMORIA DI MORTE

Primavera solleva alberi e fiumi;
la voce fonda non odo,
in te perduto, amata.

Senza memoria di morte,
nella carne congiunti,
il rombo d'ultimo giorno
ci desta adolescenti.

Fatta ramo
fiorisce sul tuo fianco
la mia mano...




FATTA BUIO ED ALTEZZA

Tu vieni nella mia voce:
e vedo il lume quieto
scendere in ombra a raggi
e farti nuvola d'astri intorno al capo.
E me sospeso, a stupirmi degli angeli,
dei morti, dell'aria accesa in arco.

Non mia; ma entro lo spazio
riemersa, in me tremi,
fatta buio ed altezza.

 

IL MIO PAESE E L'ITALIA


Più i giorni s'allontanano dispersi
e più ritornano nel cuore dei poeti.
Là i campi di Polonia, la piana dì Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, là i reticolati
per la quarantena d'Israele,
il sangue tra i rifiuti, l'esantema torrido,
le catene di poveri già morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
là Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; là Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.


Il mio paese è l'Italia, o nemico più straniero,
e io canto il suo popolo, e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.
 

NASCITA DEL CANTO
 
Sorgiva: luce riemersa:
foglie bruciano rosee.
 
Giaccio su fiumi colmi
dove son isole
specchi d'ombre e d'astri.
 
E mi travolge il tuo grembo celeste
che mai di gioia nutre
la mia vita diversa.
 
Io muoio per riaverti,
anche delusa,
adolescenza delle membra
inferme.

 

VERDE DERIVA
 
Sera: luce addolorata,
pigre campane affondano.
Non dirmi parole: in me tace
amore di suoni, e l'ora è mia
come nel tempo dei colloqui
con l'aria e con le selve.
 
Sapori scendevano dai cieli
dentro acque lunari,
case dormivano sonno di montagne,
o angeli fermava la neve sugli ontani,
e stelle ai vetri
velati come carte d'aquiloni.
 
Verde deriva d'isole,
approdi di velieri,
la ciurma che seguiva mari e nuvole
in cantilena di remi e di cordami
mi lasciava la preda:
nuda e bianca, che a toccarla
si udivano in segreto
le voci dei fiumi e delle rocce.
 
Poi le terre posavano
su fondali d'acquario,
e ansia di noia e vita d'altri moti
cadeva in assorti firmamenti.
 
Averti è sgomento
che sazia d'ogni pianto,
dolcezza che l'isole richiami.
 

 

AUTUNNO
 
Autunno mansueto, io mi posseggo
e piego alle tue acque a bermi il cielo,
fuga soave d'alberi e d'abissi.
 
Aspra pena del nascere
mi trova a te congiunto;
e in te mi schianto e risano:
 
povera cosa caduta
che la terra raccoglie.

 

FRESCHE DI FIUMI IN SONNO
 
Ti trovo nei felici approdi,
della notte consorte,
ora dissepolta
quasi tepore d'una nuova gioia,
grazia amara del viver senza foce.
 
Vergini strade oscillano
fresche di fiumi in sonno:
 
E ancora sono il prodigo che ascolta
dal silenzio il suo nome
quando chiamano i morti.
 
Ed è morte
uno spazio nel cuore.

 

 

DAMMI IL MIO GIORNO
 
Dammi il mio giorno;
ch'io mi cerchi ancora
un volto d'anni sopito
che un cavo d'acque
riporti in trasparenza,
e ch'io pianga amore di me stesso.
 
Ti cammino sul cuore,
ed è un trovarsi d'astri
in arcipelaghi insonni,
notte, fraterni a me
fossile emerso da uno stanco flutto;
 
un incurvarsi d'orbite segrete
dove siamo fitti
coi macigni e l'erbe.

 

 

        

LETTERA ALLA MADRE


«Mater dolcissima, ora scendono le nebbie,
il Naviglio urta confusamente sulle dighe,
gli alberi si gonfiano d'acqua, bruciano di neve;
non sono triste nel Nord: non sono
in pace con me, ma non aspetto
perdono da nessuno, molti mi devono lacrime
da uomo a uomo. So che non stai bene, che vivi
come tutte le madri dei poeti, povera
e giusta nella misura d'amore
per i figli lontani. Oggi sono io
che ti scrivo.» - Finalmente, dirai, due parole
di quel ragazzo che fuggì di notte con un mantello corto
e alcuni versi in tasca. Povero, così pronto di cuore
lo uccideranno un giorno in qualche luogo. -
«Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo
di treni lenti che portavano mandorle e arance,
alla foce dell'Imera, il fiume pieno di gazze,
di sale, d'eucalyptus. Ma ora ti ringrazio,
questo voglio, dell'ironia che hai messo
sul mio labbro, mite come la tua.
Quel sorriso m'ha salvato da pianti e da dolori.
E non importa se ora ho qualche lacrima per te,
per tutti quelli che come te aspettano,
e non sanno che cosa. Ah, gentile morte,
non toccare l'orologio in cucina che batte sopra il muro
tutta la mia infanzia è passata sullo smalto
del suo quadrante, su quei fiori dipinti:
non toccare le mani, il cuore dei vecchi.
Ma forse qualcuno risponde? O morte di pietà,
morte di pudore. Addio, cara, addio, mia dolcissima mater.»

 

LAMENTO PER IL SUD


La luna rossa, il vento, il tuo colore
di donna del Nord, la distesa di neve...
Il mio cuore è ormai su queste praterie,
in queste acque annuvolate dalle nebbie.
Ho dimenticato il mare, la grave
conchiglia soffiata dai pastori siciliani,
le cantilene dei carri lungo le strade
dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie,
ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru
nell'aria dei verdi altipiani
per le terre e i fiumi della Lombardia.
Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria.
Più nessuno mi porterà nel Sud.

Oh, il Sud è stanco di trascinare morti
in riva alle paludi di malaria,
è stanco di solitudine, stanco di catene,
è stanco nella sua bocca
delle bestemmie di tutte le razze
che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi,
che hanno bevuto il sangue del suo cuore.
Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti,
costringono i cavalli sotto coltri di stelle,
mangiano fiori d'acacia lungo le piste
nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse.
Più nessuno mi porterà nel Sud.

E questa sera carica d'inverno
è ancora nostra, e qui ripeto a te
il mio assurdo contrappunto
di dolcezze e di furori,
un lamento d'amore senza amore.


 

 

 

altri poeti presenti nel sito :

Pablo  Neruda Jacques  Prèvert Nazim  Hikmet

Percy  Bysshe  Shelley Rabindranath  Tagore

Alda Merini        

Giacomo Leopardi  Giuseppe Ungaretti

 Salvatore Quasimodo Eugenio Montale

  Giovanni  Pascoli   Gabriele D'Annunzio

     Giosuè Carducci

pagina con altri  grandi  poeti

     

 


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 Message 73 of 86 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 2/8/2008 2:20 AM
PIOVE
 
 
In molte parti d'Italia (non qui, ove abito) sento e leggo che piove...e così Vi auguro la Buona notte con...

La pioggia nel pineto

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.

Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.


Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.

Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.

E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.

E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.


Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.

Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.

Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.


Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.

E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
( e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!

E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

Gabriele D'Annunzio

 

La pioggia è caduta tutto un giorno
(Musica da Camera XXXII)


La pioggia è caduta tutto un giorno.
Oh, vieni tra gli alberi madidi.
Le foglie giacciono fitte sul viale
Dei ricordi.

Nel viale dei ricordi sosteremo
Un poco e poi ci lasceremo.
Vieni, amore, dove io possa parlarti
Intimamente.

- James Joyce -

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Dopo la pioggia

Dopo la pioggia viene il sereno
brilla in cielo l'arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
E' bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede - questo è il male -
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente ?
Un arcobaleno senza tempesta
questa sì che sarebbe festa.
Sarebbe una festa per tutta la terra
fare la pace prima della guerra.

- Gianni Rodari -

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Giorno di pioggia
(F. De Gregori)



Oggi giorno di pioggia,
ma la gente è tranquilla,
io sono figlio della gente.
Prendimi la mano dammela,
cerchiamo di venire insieme,
la tua tessera è scaduta.
Grazie per l'invito sì,
stasera non ho voglia
di vedere gli incidenti stradali lungo il fiume.
Oggi giorno di pioggia
ma la gente si muove,
io sono figlio della pioggia.
La festa è stata magica, le ragazze han ballato,
mi han coperto di lodi e di sorrisi.
La prossima vigilia di Natale avremo tutti partorito,
potremo farne un'altra per allora.
A volte potrai avermi con un fiore,
a volte un fiore non ti basterà,
a volte penserai di avermi chiuso in una stanza.
Dammi le tue chiavi dolce, voglio farne una copia,
voglio scrivere una lunga poesia per le tue braccia.

GIOVANNI PASCOLI
Pioggia
da Myricae
Cantava al buio di aia in aia il gallo.
E gracidò nel bosco la cornacchia:
il sole si mostrava a finestrelle.
Il sol dorò la nebbia della macchia,
poi si nascose; e piovve a catinelle.
Poi fra il cantare delle raganelle
guizzò sui campi un raggio lungo e giallo.
Stupiano i rondinotti dell'estate
di quel sottile scendere di spille:
era un brusio con languide sorsate
e chiazze larghe e picchi a mille a mille;
poi singhiozzi, e gocciar rado di stille:
di stille d'oro in coppe di cristallo.

 

PIOGGIA
Un'orchestra sinfonica.
scoppia un temporale,
stanno suonando un'ouverture di Wagner
la gente lascia i posti sotto gli alberi
e si precipita nel padiglione
le donne ridendo, gli uomini ostentatamente calmi,
sigarette bagnate che si buttano via,
Wagner continua a suonare, e poi sono tutti
al coperto. vengono persino gli uccelli dagli alberi
ed entrano nel padiglione e poi c'è la Rapsodia
Ungherese n. 2 di Lizst, e piove ancora, ma guarda,
un uomo seduto sotto la pioggia
in ascolto. il pubblico lo nota. si voltano
a guardare. l'orchestra bada agli affari
suoi. l'uomo siede nella notte nella pioggia,
in ascolto. deve avere qualcosa che non va,
no?
è venuto a sentire
la musica.

CHARLES BUCOVSKI

 

Gioia della pioggia di una notte primaverile


La pioggia benefica conosce la stagione
e cade in primavera al tempo dei germogli.
Con il vento, penetra furtiva nella notte,
minuta e silenziosa impregna le piante.
Fosche nubi sovrastano il sentiero campestre,
solo sul battello del fiume una luce sfavillante.
All'alba vedremo macchie rosse bagnate,
sono fiori grevi di pioggia della città
di Broccato.


Du Fu

Diluvio

Mi coglie lo scroscio dirotto
a mezzogiorno sul ponte:
dintorno la città - chiese e palazzi -
si scioglie in fumo e non si vede più.

Anche quell' ultima cupola spare.

Rimasto solo è il ponte,
tagliato dalle sponde,
sospeso in alto in alto fra le nuvole
con le sue statue d' angioli grondanti.

Ma mentre la città mi si cancella
nel fumante diluvio
dentro la nube uno spiraglio ride
verso uno sfondo di monti sereni:
e dietro un vetro limpido e sottile
l' ultima pioggia un praticello splende
avvicinato in quell' umida lente.

Fuori di porta è già tornato il sole


G.Vigolo

 

Preghiera degli Zuni

user posted image

O dèi e dee della pioggia,

o giovani dee della pioggia,

vi imploriamo di aspirare questa sacra umidità,

di tessere i vostri abiti con questa sacra nebbia.

O dèi e dee della pioggia,

che siete ovunque,


Essiccazione della carne


che siete rossi, blu e gialli,

e siete grigi e trasparenti come l'acqua,

vi imploriamo: siate felici senza lacrime,

siate sereni senza tristezza,

siate tranquilli senza solitudine.

E continuate a esistere sopra di noi,

continuate a fare ciò che avete fatto per noi,

con amore e benevolenza.

Dateci le cose più belle della vita,

lasciateci continuare

ad essere amati e benvoluti,

lasciateci ottenere

ciò che abbiamo sempre desiderato.

 

Questa sera piove
sulle pianure aride a Wounded Knee
sugli hogan sulla grande montagna
sulle barricate a Comwall
sulla terra rossa
alla tomba di geronimo in Oklahoma
Questa sera piove
nei sogni dei bambini in Salvador e Nicaragua e San Carlos
nei sogni delle madri in Brasile e Cile
e a Pine Ridge e a Wind River
questa sera piove
nel vento luttuoso
dell'inverno c'è una preghiera
si vi vo ho oh shi win
si vi vo ho oh shi win
non verremo spazzati via.


Lance Henson,
Nativo Americano della nazione dei Cheyenne dell' Oklahoma

 

Fanciulle del fiore del mais!

Nei campi macchie intere di fagioli in fiore.

I campi risplendono della fioritura.

L'acqua della pioggia che scende da montagne di nuvole blu.

E guardate:

farfalle gialle danzano sopra cespugli di fiori colorati.

E guardate:

farfalle blu giocano tra fagioli in fiore.


Masahongva - Hopi

 

Sotto la pioggia

Sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull'asfalto di Mosca
chiusa tra gli pneumatici i motori le stoffe le pelli
il mio cardiogramma era pessimo quel giorno
quel che si attende verrà in un'ora inattesa
verrà tutto da solo
senza condurre con sè¨
coloro che già partirono
suonavano il primo concerto di Ciajkowskij sotto la pioggia
salirai le scale senza di me
un garofano sta all'ultimo piano della casa al balcone
sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull'asfalto di Mosca
ti sei seduta di fronte a me non mi vedi
sorridi a una tristezza che fuma lontano
la primavera ti porta via da me ti conduce altrove
e un giorno non tornerai più ti perderai nella pioggia.

Nazim Hikmet, Mosca 1962


Reply
 Message 74 of 86 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 2/8/2008 4:15 AM
 

 

 

Aldo Palazzeschi

ornamental bar

 
poesie

ornamental bar

 

Poeta e scrittore
                                                                                                         

ornamental bar

 
 
 

 

Durs

 
ffffffffffffffffffff

 

 
poesie

È il primo poeta

                                                                                                               

 

 

 

poesie

 

 


Reply
 Message 75 of 86 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 2/8/2008 4:16 AM
 

 indice dei poeti 

                                      

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Bella Achatovna Achmadulina

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poesie

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Bella (Isabella) Achatovna Achmadulina è nata a Mosca nel 1937. Fu la prima moglie di Evtusenko. Con la raccolta di liriche La corda (1962) si pose in prima fila, insieme a Evtusenko e a Voznesenskij, nella generazione post- staliniana. Nell'ambito di un severo e tradizionale impianto metrico, Achmadulina conduce una originale ricerca sul linguaggio, attenta alle inflessioni gergali ma sempre guidata dall'ansia di purezza espressiva e dalla fede nella funzionalità simbolica della parola. Nella sua raccolta più matura, Lezione di musica (1969), il virtuosismo stilistico lascia il posto a una più contenuta maturità di espressione. Accanto al tema dell'amore, tipico della sua prima maniera, prende corpo una amara riflessione sul destino del poeta nella società contemporanea.

                                                                                                                     

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Giuseppe Parini

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             poesie           

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Nato a Bosisio in provincia di Como nel 1729 da un modesto commerciante di seta, Giuseppe Parini fu avviato sin dall'infanzia alla vita ecclesiastica; poté continuare gli studi presso il collegio dei Barnabiti a Milano grazie alla generosità di una parente.
Durante l'adolescenza si distinse sempre per una certa insofferenza dei metodi e delle regole scolastiche, dedicandosi invece con passione alla lettura dei classici latini e greci.
Nel 1752 esordì con la raccolta Alcune poesie di Ripano Eupilino, in cui lo pseudonimo del titolo giocava sull'anagramma del suo cognome e sul nome latino (Eupili) del lago di Pusiano, sulle cui rive sorge Bosisio. La raccolta ebbe un discreto successo e gli valse nel 1753 l'ingresso nell'Accademia dei Trasformati di Milano.
Ordinato sacerdote nel 1754, si impiegò per alcuni anni come precettore presso le famiglie nobili milanesi dei Serbelloni e degli Imbonati. In questi anni, grazie alla frequentazione dei letterati Trasformati e dell'aristocrazia milanese, Parini ampliò e approfondì i suoi interessi, intervenendo anche nelle polemiche letterarie del tempo. Nel 1761 lesse ai Trasformati il Discorso sopra la poesia, dichiarazione di poetica già matura, in cui i principi dell'estetica sensistica si combinano con la tradizione classicista: la poesia dovrebbe spingere alla virtù e al bene attraverso una forma sapientemente controllata e studiata.
Il periodo tra il 1757 e il 1795 è segnato dalla produzione delle 19 Odi, in cui le forme arcadiche di moda all'epoca (Parini entrò poi in Arcadia nel 1777 col nome di Darisbo Elidonio) sono superate per dare luogo ad una poesia di alto contenuto civile e morale: La vita rustica (1757), La salubrità dell'aria (1759), L'innesto del vaiuolo (1765), Il bisogno (1765) sono alcune delle più note.
Opera importante di Parini è Il Giorno, poema satirico in endecasillabi sciolti diviso in quattro parti: Mattino, Mezzogiorno, Vespro e Sera. Le prime due furono pubblicate nel 1763 e nel 1765 mentre la terza e la quarta parte, rimasta incompiuta, furono pubblicate postume nel 1801. Nell'opera, la giornata di un "giovin signore" è tratteggiata attraverso una serie di quadri satirici, che descrivono impietosamente le mollezze e la vacuità del mondo aristocratico.
La critica del mondo ozioso dei nobili è in Parini non tanto politica quanto morale: l'autore auspica infatti che i nobili tornino a meritare il ruolo di guida loro assegnato, riacquistando uno spessore morale adeguato. I temi di eguaglianza sociale e la valutazione positiva delle qualità ancora integre del popolo, sono quindi da considerarsi sempre all'interno di una cornice ideologica moderata.
Il successo della pubblicazione della prima parte dell'opera aiutò Parini a migliorare le precarie condizioni economiche: nel 1768 ebbe l'incarico di poeta ufficiale del Regio Ducale Teatro (è suo il libretto dell'Ascanio in Alba, musicato poi da Mozart); nel 1769 diresse per breve tempo la Gazzetta di Milano e fu poi nominato professore di lettere nelle Scuole Palatine diventando sovrintendente del Ginnasio nel 1791.
Nel maggio 1796 le truppe giacobine guidate da Napoleone Bonaparte irruppero in Milano insediandosi nel municipio; Parini fu onorato come precursore delle idee rivoluzionarie e fu invitato insieme a Pietro Verri a presiedere un comitato preposto, tra le altre cose, alle scuole e ai teatri. Le sue posizioni, molto più moderate che rivoluzionarie, furono causa dell'esclusione dalla municipalità dopo soli due mesi. Nel 1799 gli Austriaci riconquistarono la Lombardia; Parini conservò la cattedra di professore ma non poté evitare le persecuzioni dei reazionari.
Morì a Milano nel 1799; per volontà testamentaria fu seppellito nel cimitero di Porta Comasina, in una tomba non distinta.

                                                                                                                   

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 Message 76 of 86 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 2/8/2008 4:17 AM
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Odysseus Elitis

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

poesie

 

 

 

 

 

 

 

Pseudonimo del poeta neoellenico Odysseus Alepudhelis, nato a Iraklion (Creta) il 2 novembre 1911, ha studiato legge all' università di Atene ed abbandonato gli studi per dedicarsi alla poesia. Odysseus Elitis ha cominciato a scrivere poesie nel 1935 e non ha mai smesso fino alla sua morte. Nelle sue poesie appare un profondo senso della vita ed una intensità che viene manifestata attraverso una continua presentazione di vaghe immagini collegate tra di loro con una logica conseguenza. Era uno dei più importanti scrittori contemporanei in Europa uno dei maggiori rappresentanti del surrealismo in Grecia.

Aderendo al surrealismo, ha scritto poesie apprezzate per il vigore dello stile: Orientamenti (1940) e Sole, il primo (1943).

Dalla sua partecipazione agli avvenimenti della seconda guerra mondiale è nato un poemetto epico: Canto eroico e funebre per il sottotenente caduto in Albania (1945).

Nel 1979 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura con questa motivazione: "for his poetry, which, against the background of Greek tradition, depicts with sensuous strength and intellectual clear-sightedness modern man's struggle for freedom and creativeness"-"per la sua poesia, che, contro lo sfondo di tradizione greca, dipinge con forza e chiarezza intellettuale la lotta dell'uomo moderno per la libertà e la creatività".

Muore ad Atene nel marzo 1996.

 


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 Message 77 of 86 in Discussion 
From: MSN Nickname©Angela_2944Sent: 2/28/2008 2:12 AM
 

Tutto muore al mondo ...


Tutto muore al mondo, madre e giovinezza:
la donna tradisce e l'amico scompare.
Impara a assaporare una nuova dolcezza,
contemplando il freddo circolo polare.

Prendi la tua barca, salpa verso il polo
fra mura di ghiaccio, e in silenzio oblìa
come l'uomo ama, lotta e muore solo:
dimentica il paese dell'umana follia.

Ed all'anima stanca insegna, mentre lento
s'impossessa del sangue il brivido del gelo,
che non le serve a nulla questo pianeta spento,
perché i raggi vengono dal cielo.

Aleksandr Blok

[da Poemetti e liriche, Einaudi, 1961]
[traduzione di Renato Poggioli]

 

 

 

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Lungo la strada, un tiglio
si leva:
là, finalmente riposai.

Sotto il tiglio,
che fiori come neve
su me
versava, io dimenticai
come la vita fa male, e tutto fu
di nuovo
bello,!

Tutto!
L'amore e la pena
e il mondo e il sogno!"

Gesellen 1884

Gustav Mahler

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In un giardinetto su una panchina
C'è un tale che vi chiama se passate


Ha un paio d'occhialini un vecchio abito grigio
Fuma un piccolo sigaro è seduto
E vi chiama se passate
O più timidamente vi fa un cenno


Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Ma tirar dritto
Fingere di non vederlo
Fingere di non averlo neppure sentito


Passare via frettolosi
Perché se lo guardate
O se gli date retta
Vi fa un suo cenno e niente nessuno
Vi può impedire di sedergli accanto


Allora vi guarda in faccia vi sorride
Facendovi soffrire atrocemente


E lui continua il suo sorriso
E voi stessi sorridete esattamente
Di quel sorriso
Più sorridete e più soffrite


Atrocemente


E più soffrite più sorridete
Irrimediabilmente
Restando fissi là
Come congelati
Sorridendo sulla panchina


Bambini giocano a due passi da voi
Passanti passano
Tranquillamente
Uccelli volano
Volano via da un albero
Si posano su un altro
E voi restate là
Sulla panchina
E già sapete bene
Che non potrete più
Giocare come quei bambini


Sapete che non potrete più
Passare come quei passanti
Tranquillamente


Né che mai più potrete volar via
Lasciando un albero per l'altro
Come quegli uccelli.
Jacques Prévert

 

 

Ho marcato nell'animo

Ho marcato nell’animo,
Tutti i giorni che il tempo
Non mi ha permesso di stare con te.
Ho una fede matura,
Che mi accompagna e mi cura
Dal giorno in cui ti ho disconosciuta.
Ho una virtù perduta,
Rubatami da un uomo, incontrato sulla mia strada,
che aveva promesso di non mentirmi.
Sono un ciondolo senza valore,
che adorna il collo
di una puttana da quatto soldi.
Mi appartiene un pensiero costante,
la speranza di poter tornare agli apici.
tengo il tuo amore e la tua sorte
In un cammino parallelo.
Ho le parole in un angolo del cervello,
ma la tua mano perché non le scrive?

Voglio averti di nuovo.
voglio ancora i tuoi occhi gelidi,
quando la gente rabbrividiva e sussurrava silenzi.
Voglio averti di nuovo.
voglio ancora la tua ferrea tristezza,
quando andavi in un luogo e
tutti osservavano il tuo coraggioso pallore.

Ho una frase ancorata nell’anima,
che di giorno denuda il mio spirito.
Ho un pensiero fisso,
che mi accompagna la notte
quando penso che, forse,sei ancora in me.
Mi appartiene un pensiero costante,
la speranza di tornare agli apici.
tengo il tuo amore e la tua sorte
In un cammino parallelo.
Ho le parole in un angolo del cervello,
ma la tua mano perché non le scrive?

Voglio avermi di nuovo.
Voglio ancora i miei occhi gelidi,
quando la gente rabbrividiva e sussurrava silenzi.
Voglio avermi di nuovo.
Voglio ancora la mia ferrea tristezza,
quando andavo in un luogo e
tutti osservavano il mio coraggioso pallore.

Sarah Eva Marchesi

Il Presepe


Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.

Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.

Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro.

(Salvatore Quasimodo)

 

 

Alla figlia - Linn - Liv Ullman dedicò un suo libro : "Cambiare " edito in Italia da Arnoldo Mondadori S.p.A. anno 1977.


..... Il Natale è uno dei miei ricordi migliori. Seduta nella cattedrale con le note dell'organo che penetrano in tutti gli angoli del grande edificio. Al ritorno percorrevamo tutte intirizzite la Munkegaten, che allora era ancora acciottolata. C'erano altre famiglie al nostro fianco animate dalla stessa felicità che provavamo noi.

Poi a casa. E l'odore del maiale arrosto e dei crauti. L'attesa nella stanza buia - dove mia sorella e io sedevamo per terra trepidanti perché sapevamo che nel salotto stavano dando gli ultimi tocchi all'albero per la festa. Il fruscio della carta e passi rapidi che annunciavano chissà quali segreti.

E quando, finalmente, la porta si apriva e noi, le bambine, vedevamo l'albero di Natale per la prima volta, in mezzo alla stanza, tutto luccicante di candeline quasi svenivamo dalla gioia.

La mamma sedeva al piano: Lei che era molto più giovane di quanto non capissi. Piena di desideri che soltanto oggi riconosco, quando è troppo tardi per poterli condividere.

Favole raccontate sulla sponda del letto. Cioccolata calda, pane e burro con le banane e la gelatina di mele. Una donna seduta, china su un libro, la testa di corti capelli castani voltata un poco dall'altra parte. Ogni tanto la alza e mi sorride.

Quella era felicità.




 

 

 


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 Message 78 of 86 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 3/2/2008 2:48 AM
 

 

 

 

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 Message 79 of 86 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 3/12/2008 2:30 AM
 

 

"Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che vivere vuol dire essere partigiani. Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. <o:p></o:p>

L'indifferenza è il peso morto della storia. E' la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica. <o:p></o:p>

L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo? Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procurare quel tal bene si proponevano. <o:p></o:p>

I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiuti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di programmi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. Ricominciano così la loro assenza da ogni responsabilità. E non già che non vedano chiaro nelle cose, e che qualche volta non siano capaci di prospettare bellissime soluzioni dei problemi più urgenti, o di quelli che, pur richiedendo ampia preparazione e tempo, sono tuttavia altrettanto urgenti. Ma queste soluzioni rimangono bellissimamente infeconde, ma questo contributo alla vita collettiva non è animato da alcuna luce morale; è prodotto di curiosità intellettuale, non di pungente senso di una responsabilità storica che vuole tutti attivi nella vita, che non ammette agnosticismi e indifferenze di nessun genere. <o:p></o:p>

Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l'attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti."<o:p> </o:p>

Antonio Gramsci  -  11 febbraio 1917


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 Message 80 of 86 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 3/26/2008 1:34 AM
L'oca è l'animale ritenuto simbolo della stupidità, a causa delle sciocchezze che gli uomini hanno scritto con le sue penne.
(Anonimo)


Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso.
(Abelardo, Lettere a Eloisa)
Il libro su cui fu vergata l'intera scienza libraria invocava soccorso per non essere roso dal topo. E il topo se la rise.
(Leon Battista Alberti) 


Solo quando mi verrà naturale d'usare il verbo scrivere all'impersonale potrò sperare che attraverso di me s'esprima qualcosa di meno limitato che l'individualità d'un singolo.
(Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore)

Se avessimo un cuore sempre aperto al godimento delle cose buone che Dio ci offre ogni giorno, avremmo anche la forza sufficiente di sopportare il male quando arriva. Johann Wolfgang Goethe

Uno spettacolo per gli déi è la vista di due innamorati. Johann Wolfgang Goethe

L’amore è un cencio fornito dalla natura e ricamato dall’immaginazione. François-Marie Arouet Voltaire

L’amore, acquistando ogni giorno nuovo vigore, fa sembrare di facile attuazione quello che sul momento si giudica difficile a ottenere. Apuleia

La maggior parte della gente ritiene che amore significhi essere amati, anziché amare. Erich Fromm

L`invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più torna a galla.
Alberto Moravia

L'aforisma, la sentenza, sono le forme dell'eternità; la mia ambizione è dire in dieci frasi quello che chiunque altro dice in un libro, quello che chiunque altro non dice in un libro.
(Friedrich Nietzsche)

La letteratura consiste nell'arte di scrivere qualcosa

che sarà letto due volte, il giornalismo in quella

di scrivere ciò che deve essere compreso

immediatamente.
(Cyril Vernon Connolly)

 

Non ama più colui al quale i difetti della persona amata non appaiono virtù. Johann Wolfgang Goethe

Destino e carattere sono due nomi di un medesimo concetto.
(Hermann Hesse)

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La solitudine è il destino di tutte le grandi menti: un destino a volte deplorato, ma sempre scelto come il minore di due mali.
(Arthur Schopenhauer)

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Non ci è permesso scegliere la cornice del nostro destino. Ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro.
(Dag Hammarskjöld)

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Molti pensano che avere talento sia una questione di fortuna; forse la fortuna è questione di talento.
(Jacinto Benavente y Martinez)

 

Vorrei aprirmi il cuore con un coltello, porti dentro di esso e subito chiudere il mio petto, perché tu vi restassi e non abitassi in un altro fino al giorno della resurrezione e del giudizio finale. Jbn Hazam


L’amore rende invincibili nell’attacco e nella difesa; quando il cielo viene in aiuto agli esseri umani, li protegge conil dono dell’amore. Lao Zzu


Osando vagare per luoghi lontani, nei pensieri si perde la ragione e affiora solo l’amore. Anonimo


Temere l’amore è temere la vita e chi teme la vita è già morto per tre quarti. Russel


Quel che amore tracciò in silenzio accoglilo, che udir con gli occhi è finezza d’amore. William Shakespeare


C’�?un sorriso dell’amore, e c’�?un sorriso dell’inganno, e c’�?un sorriso dei sorriso dove i due sorrisi si incontrano. William Blaked

 

Potreste chiedere in cuor vostro: "Come distingueremo nel piacere ciò che è bene da ciò che non è bene?" Andate fra i campi e i giardini e imparerete che è piacere dell'ape raccogliere miele dai fiori, ma è anche piacere del fiore cedere miele all'ape. Per l'ape infatti il fiore è fontana di vita, e per il fiore l'ape è messaggero d'amore, e per entrambi, ape e fiore, dare e ricevere è piacere e necessità ed estasi. Siate nei vostri piaceri come i fiori e le api. (Karhil Gibran)

Non cangio più colore quando il tuo nome ascolto: quando ti miro in volto, più non mi batte il cuor. Sogno, ma te non miro sempre nei sogni miei: mi desto, e tu non sei il mio primo pensier. Pietro Metastasio

Chi è amato non conosce morte,poi ché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina. Chi ama non conosce morte, poiché l’amore fa rinascere la vita nella divinità. Emily Dickinson

 

Bestia è chi si ama e bestia è chi s’impiglia nei legami d’amore; più crudele è la sua pena che se rivoltasse laggiù in fondo la ruota sempiterna o desse agli avvoltoi il cuore da maniare. Pierre de Ronsard

 Il destino non è nella ruota ma nelle tue mani. Ed è per questo, credimi, che è meglio fingersi acrobati che sentirsi dei nani.
(Renato Zero, La tua idea)

L'uomo ha ricevuto direttamente da Dio l'unico strumento per conoscere se stesso e la propria relazione con l'universo: questo strumento è la ragione, e nient'altro.
(Leone Tolstoj)

  Io sono amato, credo: fiducia il cuore ciede. No, non può la mia cara illudere la mia fede. Tutto è sincero in lei: il fuoco dell’amore, e, dono delle grazie, il timido pudore, le vesti e i discorsi, negligenza gentile, e dei teneri nomi la mollezza infantile. Aleksandr Pusukin

ESSERE O APPARIRE ?

Signore, questa sera ti chiedo di liberarmi una volta per tutte della mia preoccupazione di apparire. Perdonami se sono troppo preoccupato dell'impressione che do agli altri, dell'effetto che produco, di ciò che si pensa e si dice di me. Perdonami di voler assomigliare ad altri dimenticando d'essere me stesso, di invidiare le loro qualità dimenticando di sviluppare le mie. Perdonami il tempo passato a recitare il mio personaggio e il tempo perso a costruire la mia personalità. Donami, invece, di morire allo straniero che ero affinché io possa rinascere a me stesso,poiché non mi troverò, Signore, se rifiuto di perdermi. (Michel Quoist)

Nel tuo abbraccio, io abbraccio
quanto esiste, l'arena, il tempo,
l'albero della pioggia;
ogni cosa vive perché io viva:
senza andare lontano vedo tutto:
nella tua vita vedo tutto il vivere.

PABLO NERUDA

Risuoni il tuo amore nella mia voce
riposi il mio silenzio, in ogni movimento
che tu sia in me.
Splendi come una stella nel buio del mio sonno,
il primo pensiero al mio risveglio.
Ardi nel mio desiderio e scorri
in tutte le correnti del mio amore.
Voglio portarti nella mia vita per sempre
come l'arpa porta la musica.

TAGORE

Una gemma è macchiata,
una virgola oscura i confini
ma le dona splendore.
Diamante è suo fratello
sfera di pura bellezza.
Insieme sono fuoco puro
sono potenza d'amore,
la loro luce mi abbaglia,
non reggo lo sguardo.
( EOWYN

DUE AMANTI FELICI
Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell'erba,
lascian camminando due ombre che s'unisco,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s'uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
E' la felicità una torre trasparente.
L'aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l'eternità della natura.

PABLO NERUDA

SE TU FOSSI QUI, ADESSO !

Penso a te quando il bagliore del sole
s'irradia dal mare;
penso a te quando il barlume della luna
si specchia nelle fonti.
Vedo te quando per via, lontano,
si solleva la polvere;
di notte, quando sul ponte sottile
trema il viandante.
Ascolto te dove con cupo scroscio
l'onda s'innalza;
nel bosco quieto vado spesso e origlio
quando tutto è silenzio.
Sono vicino a te, pur se tanto lontano
tu mi sei accanto.
Cala il sole; tra poco brilleranno le stelle.
Se tu fossi qui, adesso!

J.W.GOETHE

  • Eugenio Montale

    La gondola che scivola in un forte

     

     

    La gondola che scivola in un forte

    bagliore di catrame e di papaveri,

    la subdola canzone che s'alzava

    da masse di cordame, l'altre porte

    rinchiuse su di te e risa di maschere

    che fuggivano a frotte -

    una sera tra mille e la mia notte

    è più profonda! S'agita laggiù

    uno smorto groviglio che m'avviva

    a stratti e mi fa eguale a quell'assorto

    pescatore d'anguille dalla riva.

    (Eugenio Montale, Le occasioni, Mottetti

    "Venezia")

     


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     Message 81 of 86 in Discussion 
    From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 3/26/2008 1:35 AM

    ANNUNCI ECONOMICI

    Astrochiromante diplomata con corso di formazione della Regione

    Campania predice futuro o effettua pulizie delle scale e

    finestroni dei palazzi a prezzi interessanti.

    Automobile con la scritta Polizia vendesi. Identica a una vera: affarone!!!

    Apparecchiatura per tomografia assiale computerizzata identica a quella

    rubata all'Ospedale Santa Maria Pietosa degli Orfanelli Ciechi,

    vendesi a clinica privata. No perditempo!

    Bellissimo quadro antico raffigurante due vecchi che si picchiano

    a bastonate vendesi ad intenditore.

    Cameriera laureata con lode in lettere moderne

    impartisce lezioni private scuole medie e superiori.

    Si paga prima!
    disposti a viaggiare. Noi diciamo, tu ci pensi,

    i rifletti con calma e poi ci fai sapere
    Interessante offerta di lavoro per incensurati .

    Greco, Latino, Italiano, Storia e Geografia collaboratrice domestica

     impartisce lezioni a prezzi convenienti. Non si accettano buoni pasto.

    Mummia Egiziana, identica a quella che era esposta ai Musei Vaticani

    fino a pochi giorni fa, vendo o scambio con telefonino funzionante.

    Porto d'armi vendo o scambio con patente per motoscafo.

    Rinomata multinazionale leader nel settore cerca persone che non

    risultano all'anagrafe. Ora non possiamo spiegarvi in due righe

     come funziona la storia, contattateci per un colloquio privato

    RIDERE RIDERE .....

    Un automobilista sfreccia per la città e travolge un vecchietto che attraversa la strada. Scende dalla vettura, corre verso il malcapitato e gli dice: - Ho la patente da trent'anni e questo è il primo incidente!! Il moribondo solleva a stento il braccio e ribatte: - Allora che facciamo, brindiamo?

    Due amici, Giacomo e Gigi, s'incontrano dopo un po' di tempo che non si vedono.
    Giacomo: "Gigi, sapessi quanto sono sfigato!!!"
    Gigi: "Che ti è successo?"
    "Mia moglie mi ha tradito con il mio avvocato,

    mia figlia è scappata in America, mio figlio si droga,

     mio fratello è morto tre giorni fa..."
    "Povero te, quanto ti capisco! Almeno, più in basso

    di così non puoi andare!"
    "Dici? E invece sì: ieri ero in auto, mi ha attraversato

    la strada un gatto nero e quando mi ha visto si è

    toccato le palle!!!

    MASTELLA E SIGNORA "SANTI SUBITO"

    COME IN UN ROMANZO DI LIALA ,A SENTIRE I PAESANI DI MASTELLA E' SIGNORA HO PENSATO ,SE SAN GENNARO SI METTESSE IN LISTA CONTRO QUESTA ONORATA E VERGINALE COPPIA ,NON PRENDEREBBERO NEPPURE UN VOTO .LA BONTA' DELLA SIGNORA MASTELLA ADDOMBRA ANCHE LA VERGINE MARIA ,LUI POI SUPERA SAN FRANCESCO ,CON LA DICHIARZIONE DI UN PAESANO( ORA BENESTANTE PER RIFLESSO )CHE HA DETTO <<MASTELLA E' UN SANTO QUELLO CHE SUO E' DI TUTTI .....IO CHE NE HO VISTI DI MIRACOLI VERI MI INTERROGO PERPLESSA ,VUOI VEDERE CHE MASTELLA  E' PARENTE DI GESU' ,E PERCHE' NO? MAGARI ANCHE QUALCOSINA  DI PIU' ......MENTRE SI SOSPETTA , CHE LA MOGLIE E' STATA FATTA IN CIELO CREATA APPOSITIVAMENTE PER LUI ....AMORE DI QUA .....AMORE DI LA'......MI E' SEMBRATO UDIRE ,CHE DOVE PASSANO, CRESCONO ,GIGLI,  VIOLE .....E TANTE MARGHERITE  E QUALCUNO GIURA CHE DOVE SI SONO FERMATI L'ULTIMA VOLTA PER SCAMBIARSI UN TENERO BACINO ,SIA NATA UNA PIANTINA DI ULIVO ,ALTRI AFFERMANO CHE LA MOGLIE SFIORATA UNA PUNTO BIANCA, CON IL LEMBO DI UN FAZZOLETTO DI PURA SETA ,COME PER MAGIA SI SIA TRASFORMATA ,IN UNA FERRARI VIOLA ,TANTI ORAMAI HANNO ABANDONATO IL PELLEGRINAGIO A PIERTALCINA ANCHE PERCHE' ,QUANDO LA BELLISSIMA SIGNORA ,SI FA' LA SFILATA A PIEDI SCALZI PER LA FESTA DEL PAESE ,(ALCUNI GIUREREBERO SULLA VERGINITA DELLE LORO GALLINE )DI AVER VISTO CON I PRORPI OCCHI  CHE MOLTI DI QUELLI CHE HANNO BACIATO ,IL SACRO ASFALTO ,SONO STATI MIRACOLATI ,GUARENDO... ALCUNI , DA UNA MALATTIA PEGGIO DEL TUMORE ,LA DISOCCUPAZIONE ,ALTRI INVECE SANATI DA UN INCANCRENIMENTO DEL PROPRIO  MUTUO E ANCORA UN TESTIMONE ATTENDIBBILE ,GIURA (SULLA ILLIBATEZA DELLA PROPRIA MADRE ) CHE HA ASSISTITO PER SBAGLIO....  ALLE PROVE DEL MIRACOLO DELLA TRASFORMAZIONE ......DELLA SPAZZATURA ,TRAMUTATA IN UN SOL COLPO ,IN DANARO CONTANTE .....CHE PERO' SAREBBE SUBITO SVANITO ALLE  PRIME LUCI DELL'ALBA  .......ALLORA COSA VUOL DIRE ?' NON SEMPRE TUTTE LE CIAMBELLE RIESCONO  CON IL BUCO .......CI  VUOLE TEMPO E PRATICA ....E LUI E LA MOGLIE SE SI IMPEGNANO ......,VEDRETE CHE ,ATRAVERSO LA PROTEZIONE DIVINA CI RIUSCIRANNO ,TEMPO ,CI VUOLE SOLAMENTE UN PO' DI TEMPO .MA  NOI ITALIANI ,IN QUESTO MOMENTO A NOME DI TUTTA LA CAMPANIA E DEL GOVERNO PRODI,CHE NON PUO PIU' ASPETTARE , CHIEDIEREMO AL PAPA  DOMENICA PROSSIMA AL CAMPIDOGLIO """"I MASTELLA SANTI SUBITO """

    PS.                                                     

    A TUTTI COLORO CHE INTENDESSERO INTRAPRENDERE AZIONI LEGALI CONTRO DI ME ,PER QUEL CHE HO SCRITTO ED INVENTATO ,INFORMO , I LEGALI DEI DEI SUDDETTI, DI  NON PERDERE TEMPO E DENARO,SAREBBE TUTTO TEMPO PERSO ,PERCHE' MI AVVARRRO' DELL'INCAPACITA' MENTALE ,SI ! PERCHE' DA QUANDO HO VISTO E' SENTITO AI TG. LE DICHIARZIONI DI TUTTE QUESTE PERSONE PER BENE ,PER LA GELOSIA DI NON ESSERE NATA ANCHE IO IN QUEL PAESE ,SONO USCITA FUORI DI TESTA ........

     

    ILLUSIONI OTTICA TESCHIO?

    La gondola che scivola in un forte

     

     

    La gondola che scivola in un forte

    bagliore di catrame e di papaveri,

    la subdola canzone che s'alzava

    da masse di cordame, l'altre porte

    rinchiuse su di te e risa di maschere

    che fuggivano a frotte -

    una sera tra mille e la mia notte

    è più profonda! S'agita laggiù

    uno smorto groviglio che m'avviva

    a stratti e mi fa eguale a quell'assorto

    pescatore d'anguille dalla riva.

    (Eugenio Montale, Le occasioni, Mottetti

    "Venezia")

    "PARLA PIANO " 
    Musica Pierangelo Bertoli - Testo Luca Bonaffini

    Quando credi d'essere sola
    su un atollo in mezzo al mare
    Quando soffia la tempesta
    e hai paura di annegare

    Chiama, chiama piano
    Sai che non sarò lontano
    Chiama, tu, chiama piano
    Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio

    Quando crolla il tuo universo
    tra le righe di un giornale
    Quando tutto intorno è perso
    e hai finito di sperare

    Chiama, chiama piano
    Sai che non sarò lontano
    Chiama, tu, chiama piano
    Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio

    Quando il fuoco sembra spento
    e non pensi d'aspettare
    Quando il giorno resta fermo
    e decidi di volare

    Quando certa d'aver vinto
    sulla nube di veleno
    E il tuo ciel

     

     

    o è già dipinto
    di un crescente arcobaleno

    Chiama, chiama piano
    Sai che non sarò lontano
    Chiama, tu, chiama piano
    Ed arriverò io in un attimo, quell'attimo anche mio


    Reply
     Message 82 of 86 in Discussion 
    From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 3/26/2008 1:37 AM
     

    barzelletta:

    Il dottore al paziente:

    "Allora come va quel sonnifero in supposte che le ho prescritto?"

    E il paziente: "Bene, dottore, ma ne avrebbe uno un po' meno forte?"

    E il medico:"Perchè?"

    E il paziente: "Perchè ieri sera mi sono addormentato con il dito nel cu##!!!"

    Al ritorno da una caccia grossa in Africa, un amico dice all'altro: "Ciao Mario come è andata la caccia?" "Bene", gli risponde Mario aggiungendo: "Ho preso
    due antilopi, un puma, una tigre e cinque nusbari". L'amico: "I nusbari? Non li ho mai visti, che cosa sono?!" E Mario: "Nemmeno io li avevo mai visti,
    poi un giorno sono sbucati fuori dalla sterpaglia neri, con un pelo riccio urlando Nusbari, Nusbari, e gli ho sparato!

    Un bambino sta giocando tranquillamente sul tappeto, mentre il padre è seduto sul divano che legge il giornale. Ad un tratto il bimbo gli chiede: "Papà...perché
    hai sposato la mamma?" "Te lo stai chiedendo anche tu, vero?

     

    Un uomo entra in una farmacia e chiede: "Per favore, una bottiglia di veleno". "Per cosa le serve?", chiede il commesso. "Per mia moglie!" "Ha una ricetta?"
    "No, però ho una sua foto...

    BARZELLETTA (IN PARADISO )

    Gesù sta passeggiando per il Paradiso quando vede un vecchietto seduto su una nuvola con un'aria molto trieste.
    " Buon uomo-dice Gesù, - sei in Paradiso! Perchè sei così triste?" Il vecchio, senza nemmeno voltarsi, risponde:" Sto cercando mio figlio, ma non sono riuscito a trovarlo".
    Gesù dice: " Dimmi qualche cosa di lui". " Bene - dice l'anziano signore continuando a fissare l'orizzonte, sulla terra ero un falegname e un giorno mio figlio se ne è andato di casa. Non ho più saputo niente di lui e speravo di trovarlo qui".
    Gesù, quasi piangendo, si piega verso l'uomo e sussurra:
    " Papà?" il vecchio si volta e risponde: " Pinocchio?".

    BARZELLETTA (IL MISSIONARIO )

    Un missionario viene mandato in un paese sperduto nel bel mezzo dell'Africa a vivere in mezzo ad una tribu'. Passa anni con questa gente, insegnando loro a leggere, scrivere ed i modi cristiani dell'uomo bianco. Una cosa sottolinea particolarmente: il male causato dal peccare facendo sesso. Non si deve fornicare o vivere nell'adulterio... Un giorno, la moglie di uno dei nobili del villaggio da' alla luce un bambino bianco. Il villaggio e' sotto choc e la gente manda il loro capo a parlare con il missionario. "Tu ci hai insegnato la malignita' del sesso depravato, ma qui c'e' una donna nera che da' alla luce un bimbo bianco. Tu sei l'unico uomo bianco che abbia mai messo piede nel nostro villaggio, e non ci vuole un genio per capire cosa sia successo...". Il missionario replica: "No, no, mio caro amico, ti stai sbagliando... Quello che abbiamo qui e' un fenomeno naturale - quello che si chiama albinismo. Guarda in quel campo. Ci sono un mare di pecore bianche e tuttavia tra di loro ce n'e' una nera, la natura fa di questi scherzi ogni tanto..." Il capo riflette un attimo e poi dice: "Sai cosa ?!?! Tu non dici niente della pecora ed io non dico niente del bambino...".

    BARZELLETTA ( GIOTTO )

    Istruzioni di lettura: dovete leggere le parole del padre di Giotto con la lingua ferma e leggermente fuori dalle labbra
    Il padre di Giotto si reca alle udienze del figlio va a parlare al professore di italiano e dice: "Fono il padle di Giotto folevo sapele come va mio figlio?"
    Il professore si mette le mani nei capelli e comincia: "Guardi suo figlio è un disastro ... non sa niente cerchi di fare qualcosa perchè così non va" E il padre di Giotto "va bene celchelò di palrlalgli"; poi va dalla professoressa di matematica: "Fono il padle di Giotto come va mi figlio"
    e la professoressa: "È un disastro non sa niente, non studia, non capisce, insomma gli dica qualcosa perché se no sarà bocciato"
    "Fa vene plovelò a palrlargli" poi va dalla professoressa di disegno: "Fono il padle di Giotto folevo sapele come va mio figlio"
    "Guardi suo figlio è stupefacente, è incredibile, ha un senso delle proporzioni e della prospettiva che in non ho mai visto ... pensi che ieri ha disegnato una zanzara sulla cattedra cosi bene che ogni tanto cercavo di schiacciarla!"
    E il padre di Giotto " a chi lo dice.... ieri mi a difegnato una figa sulla stufa..."

    BARZELLETTE (CONTADINI)

    Due amici si incontrano e uno dice all'altro: "Pensavo che fossi in villeggiatura in campagna. Come mai sei tornato così presto?".
    L'amico spiega: "Dunque, il primo giorno che ero là è morta una delle anatre e quella sera la moglie del fattore mi ha cucinato zuppa d'anatra per cena. Il giorno seguente è morta una delle mucche e lei mi ha cucinato del roast beef".
    "Continuo a non capire perchè sei tornato così presto dalla tua vacanza" dice l'altro.
    "Vedi, il terzo giorno è morto il nonno del fattore ...".

     

     

    Il piccolo Johnny torna a casa e fa vedere alla mamma la banconota da dieci dollari che ha trovato. La madre chiede: " Sei sicuro che qualcuno l'abbia persa?" " Si - risponde il bambino,- ho anche visto il signore che la stava cercando."
    Una persona molto importante va a visitare gli Smith e al piccolo Dave viene concesso di portare all'ospite un bicchiere di scotch. Il bambino dà il bicchiere all'uomo e poi rimane molto vicino, osservandolo attentamente." Cosa c'è, Dave? Perchè mi stai fissando? " chiede l'ospite.
    "Sto aspettando che faccia il suo trucco" risponde Dave. " Di che trucco parli?" chiede l'uomo sorpreso.
    " Il papà dice sempre che lei beve come un pesce" risponde il bambino
    Al mare un signore molto arrabbiato va da una donna che sta chiaccherando con la sua amica. " Signora, lo sa che suo figlio ha seppellito i miei vestiti sotto la sabbia?" dice. La donna risponde infastidita:
    " Non può essere stato lui, mio figlio è laggiù, sta facendo galleggiare il suo cappello in mare".
    Un padre infuriato al padre del ragazzo di sua figlia:
    "Tuo figlio mi ha disonorato."
    "Perché cosa ha fatto ?"
    "Ha scritto il suo nome con la pipì sulla spiaggia"
    "E cosa c'è di male ?"
    "C'è di male che la calligrafia è di mia figlia !!!"

    La mamma sgrida il suo figlioletto: " Non sai, Harry, che è segno di maleducazione allungare la mano sul tavolo pre prendere i dolci? Non hai la lingua?"Il PIccolo         Harry risponde: " Si mamma, ma le braccia sono più lunghe".                                  

    Dalla cucina la signora Davis dice a suo figlio: " Fred, stai sputando nella vaschetta dei peschi?". "No, mamma - risponde il bambino, - ma ci sto andando vicino."

    Una singola bugia sprigiona un'ondata di incredulità

    Si possono ingannare poche persone per molto tempo o molte persone per poco tempo. Ma non si possono ingannare molte persone per molto tempo.    ABRAHAM LINCOL 

    La legge morale è un'invenzione dell'umanità per deprivare il forte a vantaggio del debole. La legge storica la sovverte di continuo. Nessuna verifica estrema potrà mai determinare se un punto di vista morale sia corretto o erroneo. Di un uomo che cada morto in un duello non si penserà di conseguenza che abbia dimostrato di essere in errore riguardo al proprio punto di vista.  CORMAC  Mc CARTHY

    L'uomo che crede che i segreti del mondo resteranno nascosti per sempre vive nel mistero e nella paura. La superstizione lo trascinerà in basso. La pioggia eroderà gli atti della sua vita. Ma l'uomo che si assume il compito di individuare nell'arazzo il filo che tutto ordisce, in virtù di questa sola decisione si fa carico del mondo, ed è soltanto facendosene carico che egli può trovare il modo di dettare i termini del proprio destino. CORMAC  Mc CARTHY

    BARZELLETTA ( COME NASCONO I BAMBINI ? )

    Ora di cena a tavola: mamma, papà, tre figli e la nonna che sferruzza sulla poltrona.
    Uno dei bambini a un certo punto chiede:
    - Mamma, come sono nato io?
    La mamma un po' imbarazzata, improvvisa:
    - Sai, un giorno è arrivata una bella e grande aquila e ha appoggiato un fagottino sulla finestra, ed eri tu!
    La nonna continua a sferruzzare e alza un sopracciglio.
    Allora il secondo bambino, incuriosito chiede:
    - E io, come sono nato?
    La mamma prosegue con lo stesso tema:
    - Tu invece sei stato portato da un grande condor!
    La nonna continua sempre a sferruzzare e alza l'altro sopracciglio.
    Il terzo bambino ovviamente vuole sapere anche lui com'è nato. E la mamma:
    - Un giorno è arrivata una bellissima cicogna e ti ha depositato sul davanzale della finestra!
    La nonna smette di sferruzzare e bisbiglia sottovoce:
    - Mi pareva infatti che fossero tre VOLATILI diversi!

    Un tizio si presenta allo sportello di una banca e, mettendo sotto gli occhi del cassiere una piccola rapa che tiene nella mano dice: "Questa è una rapina!"
    Poi apre l´altra mano e, mostrando un piccolo grillo esclama: "E se qualcuno si muove premo il grilletto!"

    Un tizio non molto sveglio commenta con un amico:
    - ...e poi basta con questi reality show: troppo lunghi!!!
    - Perché troppo lunghi?
    - Pensa, per far uscire Provenzano dalla Fattoria ci sono voluti quarant'anni...

    Un venditore di aspirapolveri aveva un metodo infallibile per piazzare la sua merce. Si presentava alla casa del possibile acquirente e spargeva per tutta la casa vari sacchi di segatura e poi diceva: "Se rimane un solo granello di segatura ripulisco la casa con la lingua". E così faceva affari a bizzeffe. Un giorno si presenta alla casa di un contadino, sparge tutta la segatura per ogni dove e declama la solita frase. Il contadino lo guarda perplesso e poi esclama: "Adesso voglio proprio vedere come fai che qui la luce non è ancora arrivata!" language=JavaScript type=text/javascript>scrivicar();</SCRIPT>
     

    Un avvocato è seduto nel suo ufficio, una notte riceve la visita del diavolo che gli dice: "Ho una proposta per te, tu potrai vincere tutte le tue cause per il resto della tua vita.i tuoi clienti ti adoreranno, i tuoi colleghi ti stimeranno moltissimo e tu guadagnerai un mare di soldi.In cambio io ti chiedo la tua anima, quella di tua moglie, dei tuoi figli e di tutti i tuoi parenti".L'avvocato ci pensa un attimo e poi dice: "E'dov'e' l'imbroglio?" language=JavaScript type=text/javascript>scrivicar();</SCRIPT>

     

    Un pirata sta bevendo il suo rum nella taverna. Gamba di legno, uncino, benda nera all'occhio, coperto di cicatrici, attira l'attenzione degli avventori. Timidamente uno chiede: - Raccontaci, come hai perso la gamba?
    Durante una battaglia navale davanti alle coste Giamaicane. Rincuorato dalla risposta il curioso si fa pù insistente:
    E la mano l'hai persa nella stessa battaglia?
    No! Quella me l'ha strappata uno squalo nelle acque della Tortuga.
    Il curioso incalza: - E l'occhio?
    L'occhio come l'hai perso?
    Hummm! Stavo disteso al sole quando un gabbiano che passava mi ci ha fatto la cacca sopra.
    Ma va! E quando mai una cacca di uccello ti acceca!
    Vero, ma è successo il giorno dopo che mi avevano messo l'uncino!

    In Sicilia, un bambino contento porta la pagella di fine anno al padre. Il padre, seduto comodamente nella sua poltrona, legge la pagella: "Italiano... 10, storia... 10, geografia... 10, matematica... 10."
    Letta la pagella il padre si alza, prende la pistola e spara al figlio. La madre, udito lo sparo, si precipita e urla: "MA TURI PERCHE' HAI SPARATO A NOSTRO FIGLIO??!!"
    Iil marito.... "Carmela, troppo sapeva."
    In Sicilia, un bambino contento porta la pagella di fine anno al padre. Il padre, seduto comodamente nella sua poltrona, legge la pagella: "Italiano... 10, storia... 10, geografia... 10, matematica... 10."
    Letta la pagella il padre si alza, prende la pistola e spara al figlio. La madre, udito lo sparo, si precipita e urla: "MA TURI PERCHE' HAI SPARATO A NOSTRO FIGLIO??!!"
    Iil marito.... "Carmela, troppo sapeva."

     

    Un tipo si vanta di aver acquistato un super computer che è in grado di rispondere esattamente a qualsiasi domanda.
    Quindi dice ad un amico di provare a chiedergli qualcosa, qualunque cosa!
    Questi si mette alla tastiera e digita la seguente domanda: "Dov'è in questo momento mio padre?"
    Prontamente il computer risponde sul monitor: "E' a pescare sul Lago di Garda."
    L'amico si rivolge al proprietario del computer e gli dice:
    - Hai preso una fregatura! Mio padre è morto 5 anni fa!!!
    A questo punto l'altro risponde:
    - Non è possibile che sbagli... me lo hanno garantito! Magari proviamo a formulare la domanda diversamente...
    Allora l'amico scrive: "Dov'è in questo momento il marito di mia madre?"
    Il computer velocemente risponde: "Il marito di tua madre è morto 5 anni fa. Ma tuo padre è a pescare sul Lago di Garda." 

     

    Tesoro...ti voglio bene...farei di tutto per te.....ecco perchè ho devoluto dei soldi contro lo sfruttamento delle scimmie.

    Il dottore al paziente: "Incredibile, lei ha un testicolo di legno e uno di ferro! Non ha mai avuto problemi?" "No, ho due figli stupendi, Pinocchio va a scuola e Mazinga all'asilo!"

    nel 1825 in brasile un gruppo di terroristi entro in una scuola.Agli studenti dissero:nn fate 1 passo o i vostri prof moriranno. Nacque cosi la samba.

    ADESSO  E' ORA DI ANDARE A CENA .......DAI FATE I BRAVI LAVATEVI LE MANI E' ANDATE A TAVOLA ....A CASA VOSTRA........HOOOOO  NON E' UNA BARZELLETTA !!   E' LA VERITA' !!!!!!

     

     

     

     

    C'E' QUALCOSA CHI MI DEVI DIREEEEE??????

     

     

     

     

    "Le cose che ho imparato nella vita" 

    di Paulo Coelho 

    Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita: 

    -Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. 
    E per questo, bisognerà che tu la perdoni
    -Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per 
    distruggerla

    -Che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano. 
    -Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo 
    responsabili di noi stessi

    -Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti,o essi controlleranno te
    -Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era 
    necessario fare, affrontandone le conseguenze

    -Che la pazienza richiede molta pratica
    -Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo
    -Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando 
    cadrai,è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti. 
    -Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che 
    non ti ami con tutto se stesso

    -Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze:sarebbe una tragedia se lo credesse. 
    -Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso. 
    -Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non 
    si ferma, aspettando che tu lo ripari

    -Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata prima di 
    incontrare quella giusta, così quando finalmente la incontriamo, sapremo 
    come essere riconoscenti per quel regalo. 
    -Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante 
    volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi. 
    -La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un 
    portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti che è come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
     
    -È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi. 
    -Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo. 
    -Non cercare le apparenze, possono ingannare. 
    -Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi. 

    -Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso 
    per far sembrare brillante una giornataccia

    -Trova quello che fa sorridere il tuo cuore
    -Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che 
    vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero! 

    -Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai 
    solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare

    -Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a 
    sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, 
    speranza sufficiente a renderti felice. 
    -Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente 
    anche loro si sentono così. 
    -Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni 
    cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino. 
    -L'amore comincia con un sorriso, cresce con un bacio e finisce con un the. 
    -Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene 
    nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e tuoi 
    dolori

    -Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. 
    Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride 
    e ognuno intorno a te piange.
     


    Reply
     Message 83 of 86 in Discussion 
    From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 3/26/2008 1:37 AM

    Un automobilista sfreccia per la città e travolge un vecchietto che attraversa la strada. Scende dalla vettura, corre verso il malcapitato e gli dice: - Ho la patente da trent'anni e questo è il primo incidente!! Il moribondo solleva a stento il braccio e ribatte: - Allora che facciamo, brindiamo?

    Due amici, Giacomo e Gigi, s'incontrano dopo un po' di tempo che non si vedono.
    Giacomo: "Gigi, sapessi quanto sono sfigato!!!"
    Gigi: "Che ti è successo?"
    "Mia moglie mi ha tradito con il mio avvocato,
    mia figlia è scappata in America, mio figlio si droga, mio fratello è morto tre giorni fa..."
    "Povero te, quanto ti capisco! Almeno, più in basso
    di così non puoi andare!"
    "Dici? E invece sì: ieri ero in auto, mi ha attraversato
    la strada un gatto nero e quando mi ha visto si è toccato le palle!!!

    Can che abbaia fa casino
    Chi fa da se' fa piu' fatica
    Chi la fa tiri la catena
    Chi dorme non piglia sonniferi
    Il riso abbonda sulla bocca dei cinesi
    Gallina vecchia prima o poi muore
    Chi di spada ferisce gli danno 14 anni senza condizionale
    Non c'e' peggior sordo di chi non sente
    Chi va con lo zoppo va piano piano
    Chi va piano arriva dopo
    Rosso di sera sta andando a fuoco una montagna
    Occhio per occhio occhio al quadrato
    Il lupo perde il pelo e diventa calvo
    Ride bene chi ha i denti

    Chi va piano va sano e viene tamponato poco lontano (Marcello Marchesi).
    Una mano lava l'altra e tutte e due rubano
    Nascere cavallo e morire ASINO
    Chi trova un tesoro trova un AMICO ? 

    Il mondo e' bello perche' e' avariato
    Il pitale di Damocle
    Chi lascia la strada vecchia per la nuova arriva prima perche' e' asfaltata
    Mogli e buoi, sempre corna sono
    Se son rose sfioriranno
    Chi s'inferma e' perduto
    L'unione fa la forza ma chi fa da se' fa per tre. E allora riuniamoci a tre per volta!
    Una mela al giorno toglie un medico di torno e una mela ogni sei ore toglie quattro medici?
    Chi la fa, l'aspetti. Chi non la fa, si purghi

    Il mio primo film era così brutto che in sette Stati Americani aveva sostituito la pena di morte (Woody Allen)
    Sono pronto ad incontrare il mio Creatore. Quanto a sapere se Lui è pronto alla prova di vedermi, questa è un'altra storia (Winston Churchill)
    Un giorno non ce l' ho fatta più, ho preso la mia ragazza e le ho detto: "Cara, io sto con te perché mi accontento". E lei mi ha risposto: Io invece non mi accontento: sto anche con un altro" (Diego Parassole)

    HERMANN HESSE (DEDICATO A TUTTI )

    CANZONE DI VIAGGIO

    Sole, brilla adesso dentro al cuore,
    vento, porta via da me fatiche e cure!

    Gioia più profonda non conosco sulla terra,
    che l'essere per via nell'ampia vastità.

    Verso la pianura inizio il mio cammino,
    sole mi fiammeggi, acqua mi rinfreschi;
    per sentire la vita della nostra terra
    apro tutti i sensi in festa.

    Mi mostrerà ogni giorno nuovo,
    fratelli nuovi e nuovi amici,
    finché senza dolore ogni forza loderò,
    e di ogni stella sarò ospite e amico.

    Hermann Hesse da La felicità, versi e pensieri

    Credo in te

    Pam Brown

    Credo in te, amico.
    Credo nel tuo sorriso,
    finestra aperta nel tuo essere.
    Credo nel tuo sguardo,
    specchio della tua onestà.
    Credo nella tua mano,
    sempre tesa per dare.
    Credo nel tuo abbraccio,
    accoglienza sincera del tuo cuore.
    Credo nella tua parola,
    espressione di quel che ami e speri.
    Credo in te, amico,
    così, semplicemente,
    nell'eloquenza del silenzio.

    DI COSA SI RIDE NEGLI ATENEI (LEZIONE DI BIOLOGIA )

    Professore:
    "È in grado di dirmi quale organo dei mammiferi riesce, una volta eccitato,
    a raggiungere dimensioni pari a sei volte le dimensioni dell'organo a
    riposo?"
    Studente (nota appartenente a C.L.) (arrossendo terribilmente):
    "Non saprei..."
    Professore:
    "Non lo sa proprio? Ci pensi, non è difficile!"
    Studente (sempre più a disagio):
    "Non mi viene in mente niente..."
    Professore:
    "Su, pensi alla vita di tutti i giorni..."
    Studente (in grave imbarazzo):
    "Beh..."
    Professore:
    "Forza signorina, si butti!"
    Studente: "Il pene?"
    (Scoppia un boato nell'aula)
    Professore (calmissimo):
    "Complimenti a lei e al suo fidanzato, signorina. Comunque l'organo è la
    pupilla."
    (Riferita come raccontata da due persone che all'epoca dei fatti (primi
    anni
    '90) erano assistenti di un docente alla facoltà di Biologia a Milano)

    DI COSA SI RIDE NEGLI ATENEI (ESAME DI FISICA )

    Un altro esame di Fisica.
    Il professore allo studente: "Lei ha un barometro. Come lo usa per
    determinare l'altezza di un grattacielo?".
    Lo studente risponde: "Vado all'ultimo piano, lego uno spago al barometro,
    lo calo giù fino a che tocca terra e poi misuro la lunghezza dello spago".
    Il professore non è soddisfatto: "Può dirmi un altro metodo, uno che
    dimostri le sue conoscenze di fisica?".
    Studente: "Certo! Vado all'ultimo piano, faccio cadere giù il barometro, e
    misuro dopo quanto tempo tocca terra".
    Professore: "Non è ancora quel che volevo, le spiace riprovare?".
    Studente: "Con il barometro faccio un pendolo alto quanto l'edificio, poi
    misuro il suo periodo".
    Professore: "Un altro modo?".
    Studente: "Misuro la lunghezza del barometro, poi lo pianto verticalmente
    per terra in una giornata di sole, e misuro la sua ombra; quindi misuro
    l'ombra del grattacielo, e per similitudine...".
    Professore: "Ancora un'altra possibilità?".
    Studente: "Cerco il portiere e gli dico: 'Salve, signor portiere; le regalo
    questo prestigioso barometro, se mi dice l'altezza di questo edificio'

    L'approdo

    di Primo Levi

    Felice l'uomo che ha raggiunto il porto,
    Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
    I cui sogni sono morti o mai nati,
    E siede a bere all'osteria di Brema,
    Presso al camino, ed ha buona pace.
    Felice l'uomo come una fiamma spenta,
    Felice l'uomo come sabbia d'estuario,
    Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
    E riposa al margine del cammino.
    Non teme né spera né aspetta,
    Ma guarda fisso il sole che tramonta.

    L'uomo e il mare

    di Charles Baudelaire

    Uomo libero,
    sempre tu amerai il mare!
    Il mare è il tuo specchio:
    contempli l'anima tua
    nell'infinito srotolarsi della tua onda,
    e il tuo spirito
    è un abisso non meno amaro.


    Ti diletti a tuffarti
    nel seno della tua immagine;
    l'abbracci con gli occhi
    e con le braccia,
    e il tuo cuore si distrae
    talvolta dal proprio battito
    al fragor di quel lamento
    indomabile e selvaggio.


    Entrambi siete
    tenebrosi e discreti:
    uomo,
    nessuno ha sondato
    il fondo dei tuoi abissi;
    mare,
    nessuno conosce
    le tue intime ricchezze:
    tanto gelosamente serbate
    i vostri segreti !


    E tuttavia da secoli innumerevoli
    vi fate guerra senza pietà nè rimorsi,
    tanto amate la strage e la morte,
    o lottatori eterni,
    o fratelli inseparabili!

    Alcuni dicono che

    Emily Dickinson

    Alcuni dicono che
    quando è detta,
    la parola muore.
    Io dico invece che
    proprio quel giorno
    comincia a vivere


    IO TI CHIESI

    Io ti chiesi perché i tuoi occhi
    si soffermano nei miei

    come una casta stella del cielo
    in un oscuro flutto.

    Mi hai guardato a lungo
    come si saggia un bimbo con lo sguardo,
    mi hai detto poi, con gentilezza:
    ti voglio bene, perché sei tanto triste.

    Hermann Hesse da Poesie romantiche

     

    Primavera

    Sar�?un volto chiaro.
    S'apriranno le strade
    sui colli di pini
    e di pietra....
    I fiori spruzzati
    di colore alle fontane
    occhieggeranno come
    donne divertite:Le scale
    le terrazze le rondini
    canteranno nel sole.
    (C.Pavese)

    Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanere secchi.
    Potresti passare una vita a provarci,
    ma non saresti capace di avere quella leggerezza
    che hanno loro, alle volte.
    Sono leggere dentro.
    Dentro.

    Alessandro Baricco
    .


    Il signor 'Micacome'

    Non so voi, ma io ne conosco molti di 'signor Micacome'.
    Ci sono signor Micacome tra i vicini di casa, tra i colleghi in ufficio, tra gli amici...
    I signori  'Micacome' si riconoscono abbastanza in fretta, basta scambiarci due parole, anche sul tempo che fa, e nel giro di cinque minuti vedrete che tutte le loro affermazioni partono dall'assioma che gli eventi che accadono a loro   sono l’ideale massimo della perfezione, MICA COME quelli che accadono ad altri  che sono inqualificabili cavolate!

    Il signor Micacome accoglie le novità che gli altri gli raccontano in due modi: o le trova utili e allora le memorizza senza commentare per potersele rigiocare come proprie alla prossima occasione o le trova non alla sua portata  e allora parte con il “micacome�?


    Mettiamo che voi abbiate comperato qualcosa... che so, un maglioncino nuovo, colorato, un po' diverso dal vostro solito stile... 
    Il signor Micacome vede, si rode un po�?perché qualcun altro ha qualcosa di nuovo e lui no, cerca di capire a che negozio l'avete comprato, poi ci va per comprarselo pure lui ma, se per caso non lo trova,  si attacca non al tram ma al “micacome�?


    Egli appena vi incontra parte per un dibattito sulla moda e vi spiega che a lui  piacciono i maglioncini più sobri, classici, non a colori vivaci... MICA COME certa gente che va in giro con dei maglioni così vistosi che sembra un pappagallo!

    Qualsiasi cosa il signor Micacome faccia o non faccia, la fa o non la fa MICA COME qualcun altro.


    Ha sempre gente a casa? MICA COME altri del palazzo che non li caga nessuno.
    Non lo caga nessuno? MICA COME altri del palazzo che costringono i vicini ad andarli a trovare!
    E' poco socievole? MICA COME certa gente che non ha altro nella vita e, da vero poveraccio frustrato e privo d’affetti, sta sempre in agguato dietro la porta per fermare quello del piano di sopra quando scende a piedi.
    Racconta i fatti propri? MICA COME qualcun altro che non ha il coraggio di raccontare la propria vita perché è piena di cose inconfessabili, signora mia!
    Non dice niente di sé? MICA COME certa gente che ha la bocca che sembra un mulino a vento e racconta i fatti propri a chiunque senza ritegno.
    Ha dei figli? MICA COME certa gente che per egoismo decide di non farne.
    Non ha figli? MICA COME certi individui che seminano ragazzini per il mondo  per dar fastidio a chi non ne vuole.
    E�?grasso? MICA COME certe persone che non vuol nemmeno nominare che sembrano la reclame dei morti di fame.
    E�?magro? MICA COME certi che uno spera di non trovarli mai in ascensore per paura che rompano le funi.

    E potrei continuare all'infinito ma mi fermo qui perché tanto sono sicura che voi, amici che leggete il mio blog, avrete inquadrato perfettamente il tipo! MICA COME gli utenti di alcuni blog che non hanno un minimo di intuito!

    I dubbi della vita

    Ho trovato in rete un elenco di domande così impegnative e così pregnanti che non ho potuto non riportarle sul blog; quesiti fondamentali!
    Ma ci sarà una risposta?
    Ah, saperlo, saperlo...

    - Perché "separato" si scrive tutto insieme quando "tutto insieme" si scrive separato ?

    - Perché "abbreviazione" è una parola cosi lunga?


    - Da dove viene l'idea di sterilizzare l'ago della siringa che serve per l'iniezione fatale ad un condannato a morte?

    - Perché i virus, che non hanno sesso, ci fottono cosi tanto?

    - Perché gli zeri, per valere qualche cosa, devono stare a destra?


    - Qual è il sinonimo di sinonimo?


    - Voglio comprare un boomerang nuovo. Come faccio a sbarazzarmi di quello vecchio?

    - Perché i negozi aperti 24 ore su 24 hanno la serratura?


    - Come può avere dei nipoti Paperino se non ha né fratelli né sorelle?

    - Adamo aveva l'ombelico ?

    - Se un gatto cade sempre dritto sulle proprie zampe, e una tartina imburrata cade sempre dalla parte del burro, cosa succede quando si incolla una tartina imburrata sulla schiena di un gatto e si
    lancia questo dalla finestra?

    La vera felicità e soddisfazione
    nella vita dipende da come vivi
    ciò che ti appassiona veramente.
    Solo vivendo con passione raggiungerai
     la felicita' a cui sei destinato.
    ~ Paul Bauer

    �?EM>Onesto è colui che cambia il proprio pensiero

    per accordarlo alla verità.

     Disonesto è colui che cambia la verità

     per accordarla al proprio pensiero�?BR>anonimo arabo.


    Reply
     Message 84 of 86 in Discussion 
    From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 4/28/2008 11:41 PM
    "Pagine corsare"
    La poesia

    Il Pci ai giovani!!, di Pier Paolo Pasolini

    .
    È triste. La polemica contro
    il PCI andava fatta nella prima metà
    del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
    E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
    Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
    quelli delle televisioni)
    vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
    delle Università) il culo. Io no, amici.
    Avete facce di figli di papà.
    Buona razza non mente.
    Avete lo stesso occhio cattivo.
    Siete paurosi, incerti, disperati
    (benissimo) ma sapete anche come essere
    prepotenti, ricattatori e sicuri:
    prerogative piccoloborghesi, amici.
    Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
    coi poliziotti,
    io simpatizzavo coi poliziotti!
    Perché i poliziotti sono figli di poveri.
    Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
    Quanto a me, conosco assai bene
    il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
    le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
    a causa della miseria, che non dà autorità.
    La madre incallita come un facchino, o tenera,
    per qualche malattia, come un uccellino;
    i tanti fratelli, la casupola
    tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
    altrui, lottizzati); i bassi
    sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
    caseggiati popolari, ecc. ecc.
    E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
    con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
    fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
    e lo stato psicologico cui sono ridotti
    (per una quarantina di mille lire al mese):
    senza più sorriso,
    senza più amicizia col mondo,
    separati,
    esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
    umiliati dalla perdita della qualità di uomini
    per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
    Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
    Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
    Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
    I ragazzi poliziotti
    che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
    risorgimentale)
    di figli di papà, avete bastonato,
    appartengono all’altra classe sociale.
    A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
    di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
    della ragione) eravate i ricchi,
    mentre i poliziotti (che erano dalla parte
    del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
    la vostra! In questi casi,
    ai poliziotti si danno i fiori, amici.
    [...]
    Pier Paolo Pasolini

    Reply
     Message 85 of 86 in Discussion 
    From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 7/10/2008 3:49 PM
    Bertolt Brecht

    Poesie



    IL giardino fiorito

    Declinando sul lago tra gli abeti
    Chiudono siepi altissime un giardino
    Adorno di corolle con si savia
    Cura che a marzo come a ottobre ride.
    Qui, talvolta, all'accendersi del giorno,
    Siedo pacato, e sogno di portare
    Anch'io, d'ogni stagione, nel sereno
    E nel nubilo tempo, qualche fiore.


    Domande di un lettore operaio

    Chi costruì Tebe dalle Sette Porte?
    Dentro i libri ci sono i nomi dei re.
    I re hanno trascinato quei blocchi di pietra?
    Babilonia tante volte distrutta,
    chi altrettante la riedificò? In quali case
    di Lima lucente d'oro abitavano i costruttori?
    Dove andarono i muratori, la sera che terminarono
    la Grande Muraglia?
    La grande Roma
    è piena di archi di trionfo. Chi li costruì? Su chi
    trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio
    aveva solo palazzi per i suoi abitanti?
    Anche nella favolosa Atlantide
    nella notte che il mare li inghiottì, affogarono
    implorando aiuto dai loro schiavi.

    Il giovane Alessandro conquistò l'India.
    Lui solo?
    Cesare sconfisse i Galli.
    Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
    Filippo di Spagna pianse, quando la sua flotta
    fu affondata. Nessun altro pianse?
    Federico II vinse la guerra dei Sette Anni.
    Chi vinse oltre a lui?

    Ogni pagina una vittoria.
    Chi cucinò la cena della vittoria?
    Ogni dieci anni un grande uomo.
    Chi ne pagò le spese?

    Tante vicende.
    Tante domande.


    Il cambio della ruota

    Sto seduto ai margini della strada.
    L'autista cambia la ruota.
    Non sono volentieri lì da dove vengo.
    Non sono volentieri lì dove vado.
    Perché vedo il cambio della ruota
    Con impazienza?


    Tempi brutti per la poesia

    Sì, lo so: solo il felice
    È amato. La sua voce
    È ascoltata con piacere. La sua faccia è bella.
    L'albero deforme nel cortile
    È frutto del terreno cattivo, ma
    Quelli che passano gli danno dello storpio
    E hanno ragione.
    Le barche verdi e le vele allegre della baia
    Io non le vedo. Soprattutto
    Vedo la rete strappata del pescatore.
    Perché parlo solo del fatto
    Che la colona quarantenne cammina in modo curvo?
    I seni delle ragazze
    Sono caldi come sempre.
    Una rima in una mia canzone
    Mi sembrerebbe quasi una spavalderia.
    In me si combattono
    L'entusiasmo per il melo in fiore
    E il terrore per i discorsi dell'imbianchino*.
    Ma solo il secondo
    Mi spinge alla scrivania.
    Con "l'imbianchino" Brecht si riferisce a Hitler.


    La Maschera del cattivo

    Sulla mia parete è appesa una xilografia giapponese
    La maschera di un demone cattivo, dipinta con la lacca d'oro.
    Pieno di compassione vedo
    Le gonfiate vene frontali, segno di
    Quanto è faticoso essere cattivo.


    Ho sentito che non volete imparare

    Ho sentito che non volete imparare niente.
    Deduco: siete milionari.
    Il vostro futuro è assicurato �?esso è
    Davanti a voi in piena luce. I vostri genitori
    Hanno fatto sì che i vostri piedi
    Non urtino nessuna pietra. Allora non devi
    Imparare niente. Così come sei
    Puoi rimanere.
    E se, nonostante ciò, ci sono delle difficoltà, dato che i tempi,
    Come ho sentito, sono insicuri
    Hai i tuoi capi che ti dicono esattamente
    Ciò che devi fare affinché stiate bene.
    Essi hanno letto i libri di quelli
    Che sanno le verità
    Che hanno validità in tutti i tempi
    E le ricette che aiutano sempre.
    Dato che ci sono così tanti che pensano per te
    Non devi muovere un dito.
    Però, se non fosse così
    Allora dovresti studiare.


    Non ho bisogno di una lapide

    Non ho bisogno di una lapide, ma
    Se voi avete bisogno di una per me
    Vorrei che ci fosse scritto:
    "Ha fatto delle proposte; noi
    Le abbiamo accettate".
    Con una tale incisione saremmo
    Onorati tutti quanti.


    Lode del dubbio

    Sia lode al dubbio! Vi consiglio, salutate
    serenamente e con rispetto chi
    come moneta infida pesa la vostra parola!
    Vorrei che foste accorti, che non deste
    con troppa fiducia la vostra parola.

    Leggete la storia e guardate
    in fuga furiosa invincibili eserciti.
    In ogni luogo
    fortezze indistruttibili rovinano e
    anche se innumerabile era l'armata salpando,
    le navi che tornarono le si poté contare.

    Fu così un giorno un uomo sulla inaccessibile
    vetta
    e giunse una nave alla fine
    dell'infinito mare.

    Oh bello lo scuoter del capo
    su verità incontestabili!
    Oh il coraggioso medico che cura
    l'ammalato senza speranza!

    Ma d'ogni dubbio il più bello
    è quando coloro che sono
    senza fede, senza forza, levano il capo e
    alla forza dei loro oppressori
    non credono più!

    Oh quanta fatica ci volle per conquistare il
    principio!
    Quante vittime costò!
    Com’era difficile accorgersi
    che fosse così e non diverso!
    Con un respiro di sollievo un giorno
    un uomo nel libro del sapere lo scrisse.

    Forse a lungo là dentro starà e più generazioni
    ne vivranno e in quello vedranno un'eterna
    sapienza
    e spezzeranno i sapienti chi non lo conosce.
    Ma può avvenire che spunti un sospetto, di nuove
    esperienze,
    che quella tesi scuotano. Il dubbio si desta.
    E un altro giorno un uomo dal libro del sapere
    gravemente cancella quella tesi.

    Intronato dagli ordini, passato alla visita
    d'idoneità da barbuti medici, ispezionato
    da esseri raggianti di fregi d'oro, edificato
    da solennissimi preti, che gli sbattono alle
    orecchie un libro redatto da Iddio in persona,
    erudito da impazienti pedagoghi, sta il povero e
    ode
    che questo mondo è il migliore dei mondi possibili
    e che il buco
    nel tetto della sua stanza è stato proprio previsto
    da Dio.
    Veramente gli è difficile
    dubitare di questo mondo.
    Madido di sudore si curva l'uomo
    che costruisce la casa dove non lui dovrà abitare.

    Ma sgobba madido di sudore anche l'uomo
    che la propria casa si costruisce.
    Sono coloro che non riflettono, a non
    dubitare mai. Splendida è la loro digestione,
    infallibile il loro giudizio.
    Non credono ai fatti, credono solo a se stessi.
    Se occorre, tanto peggio per i fatti.
    La pazienza che han con se stessi
    è sconfinata. Gli argomenti
    li odono con gli orecchi della spia.

    Con coloro che non riflettono e mai dubitano
    si incontrano coloro che riflettono e mai agiscono.
    Non dubitano per giungere alla decisione, bensì
    per schivare la decisione. Le teste
    le usano solo per scuoterle. Con aria grave
    mettono in guardia dall'acqua i passeggeri delle navi
    che affondano.
    Sotto l'ascia dell'assassino
    si chiedono se anch'egli non sia un uomo.

    Dopo aver rilevato, mormorando,
    che la questione non è ancora sviscerata vanno a
    letto.
    La loro attività consiste nell'oscillare.
    Il loro motto preferito è: l'istruttoria continua.

    Certo, se il dubbio lodate
    non lodate però
    quel dubbio che è disperazione!
    Che giova poter dubitare, a colui
    che non riesce a decidersi!
    Può sbagliare ad agire
    chi di motivi troppo scarsi si contenta
    ma inattivo rimane nel pericolo
    chi di troppi ha bisogno.

    Tu, tu che sei una guida, non dimenticare
    che tale sei, perché hai dubitato
    delle guide! E dunque a chi è guidato
    permetti il dubbio!


    Se durassimo in eterno

    Se durassimo in eterno
    Tutto cambierebbe
    Dato che siamo mortali
    Molto rimane come prima.


    Mio fratello aviatore

    Avevo un fratello aviatore.
    Un giorno, la cartolina.
    Fece i bagagli, e via,
    lungo la rotta del sud.

    Mio fratello è un conquistatore.
    Il popolo nostro ha bisogno
    di spazio; e prendersi terre su terre,
    da noi, è un vecchio sogno.

    E lo spazio che s'è conquistato
    è sui monti del Guadarrama.
    E' di lunghezza un metro e ottanta,
    uno e cinquanta di profondità.


    Bruegel Pieter the Elder: The Harvesters

    Reply
     Message 86 of 86 in Discussion 
    From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 7/10/2008 3:50 PM

    Autori (attenzione: da controllare se sconosiuti)


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