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Dichiarazione di Libertà Sei libero di esplorare un modo di vivere e di vedere le cose completamente diverso. Sei libero di andare incontro alla pienezza della vita e di mettere da parte le tue paure. Non hai bisogno di pensare come pensano gli altri, o di vivere come vogliono gli altri. Sii libero, e la vita ti si schiuderà davanti come non avresti mai potuto immaginare. Non temere di non poter aver successo. Il fallimento ed il successo esistono solo nell'immaginazione. Agisci partendo da un punto di amore, e le tue azioni avranno il loro compimento, la loro ricompensa. Concediti la libertà di tirare il fiato e semplicemente di essere. Non hai bisogno di ricchezze per vivere una vita ricca. Non hai bisogno di uno stato sociale, poiché questo si basa su confronti vuoti. Apprezza il benessere che hai �?la tua salute, i tuoi cari, il miracolo di essere vivo. Liberati dal solito desiderio di "qualcosa di più". Non limitare il tuo modo di pensare a ciò in cui credi. Credi perché vuoi essere certo, ma lasciar andare le certezze ti dà la libertà di scoprire qualcosa di nuovo. Guarda oltre i confini della conoscenza, poiché essa è solo una traccia di ciò che è stato e che se ne è andato. La rete della conoscenza e delle credenze con può catturare l'oceano della vita. Sei libero di mettere in dubbio ciò che gli altri hanno detto, anche nei libri che sono considerati sacri. La comprensione viene dall'apprendimento e dall'intuizione, dalla compassione, dal vedere oltre gli interessi personali �?non con la ripetizione delle parole. Impara da tutti quelli che incontri, da ogni esperienza che fai. La grandezza della vita non può essere racchiusa tra le pagine di un libro. Nelle relazioni, sii libero dalle divisioni tra "noi" e "loro". Qualunque sia la tua nazionalità, la tua razza o religione, ognuno di noi condivide un'umanità comune. Allo stesso modo, metti in discussione le linee che tracci tra "mio" e "non mio", "me" e "te". La tua vita è tutto ciò che vedi e tocchi, ed ogni cosa che dici e fai fa una differenza nel mondo. Noi condividiamo la responsabilità del mondo, con i suoi conflitti e le sue promesse di libertà. Fai una ricerca profonda, cosicché attraverso l'auto consapevolezza poni fine alla confusione dalla quale nasce il conflitto. Metti in discussione il modo in cui stai vivendo la tua vita, ed abbi il coraggio di seguire il tuo cuore. Più siamo liberi nella nostra vita, più grande è la libertà che portiamo alla nostra famiglia, alla nostra comunità e di conseguenza a tutta l'umanità. © Martin Hawes and Steve Ruben 2006 Il testo della "Dichiarazione di Libertà" è coperto da copyright. Potete riprodurlo e diffonderlo con ogni mezzo, gratuitamente, a condizione che lo facciate per fini non commerciali. Per favore includete l'indirizzo del sito web �?www.declarationoffreedom.com) ed il testo © Martin Hawes and Steve Ruben 2006. Il testo non può essere riprodotto, pubblicato o diffuso con qualsiasi mezzo per fini commerciali senza il permesso scritto degli autori. Lentamente muore Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità. [P. Neruda]
.:: Blowing in the Wind ::.
| Quante strade deve percorrere un uomo prima che si possa chiamarlo “un uomo�? Quanti mari deve valicare una bianca colomba prima di dormire sulla sabbia ? E per quanto tempo ancora dovranno volare le bombe prima di essere bandite per sempre? Quanti anni può resistere una montagna prima di immergersi nel mare? Quanti anni può resistere certa gente prima di essere lasciata libera?
La risposta, amico mio, si disperde nel vento.
Quante volte un uomo può voltarsi dall’altra parte fingendo di non vedere? Quante volte un uomo deve alzare gli occhi prima di vedere il cielo? Di quante orecchie ha bisogno un uomo per poter sentire qualcuno che piange? E quanti morti gli occorrono per sapere che è già morta troppa gente?
La risposta, amico mio, si disperde nel vento.
[Bob Dylan] | |
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Il Presepe che scompare Il Presepe sta scomparendo. Le ragioni? Di natura (e quando mai) esclusivamente economica, dato che non vende più. A Padova e a Milano le tradizionali statuine sono state ritirate dagli scaffali e chissà in quanti altri negozi meno noti è già avvenuto o avverrà. I direttori ci tengono a precisare che la scelta non è religiosa, ma semplicemente di marketing, dato che erano diversi anni ormai che si registrava un trend negativo delle vendite. La decisione non ha tardato a provocare reazioni: si parla di rinuncia alle tradizioni, si accusano le multinazionali di estirpare le radici delle comunità locali, ma, forse, prima di gridare al lupo, sarebbe necessario un esame di coscienza. Un bambino intervistato sintetizza, con una chiarezza destabilizzante, le ragioni di questa crisi: il Presepe non si muove, non luccica, non “fa�?nulla. Come dargli torto? E, allo stesso tempo, come spiegargli che la magia del Presepe risiede proprio nella sua capacità di cristallizzare l’attimo della natività, così importante nella tradizione cristiana, ma anche occidentale? Il Presepe come lo conosciamo noi, infatti, ha origine dal desiderio di San Francesco (parliamo quindi del XIII secolo) di far rivivere il momento della nascita di Gesù. Il nome deriva da una parola latina che indicava la stalla e in particolare la mangiatoia che si trovava in quell’ambiente. L’albero di Natale è invece stato introdotto molti secoli dopo: si è andato diffondendo in Italia solo a partire dagli anni Sessanta-Settanta. Nel Nord Europa, invece, era una consolidata tradizione già dal 1500, in cui troviamo le prime testimonianze della sua presenza come icona cristiana (prima era considerato un simbolo pagano). Fino ad oggi, albero e Presepe sembravano poter convivere nelle case degli italiani, ma, si sa, il tempo è poco, specialmente sotto Natale, quando si deve correre da un negozio all’altro in cerca di regali e così eccoci costretti ad operare una rinuncia. Ed in effetti l’albero è decisamente più decorativo, con i suoi colori e le sue luci, da cambiare ogni anno. Tuttavia questa perdita delle tradizioni, seppur inevitabile, lascia un po�?di malinconia in chi ricorda come fosse divertente da bambino andare a caccia di sassolini da mettere sulla strada che portava alla mangiatoia, quale immensa responsabilità comportasse essere incaricato di piazzare la statuina di Gesù Bambino la notte della Vigilia o lo stupore nel vedere i Re Magi avvicinarsi giorno dopo giorno alla stalla. Il Presepe non è il solo a dover cedere il passo ad abitudini poco tradizionali, ma decisamente più commerciali ed internazionali: che dire della Befana, l’adorabile vecchietta che la notte dell’Epifania distribuisce dolcetti (e carbone) in tutto il mondo? Quarant’anni fa, nel Sud Italia, Babbo Natale era praticamente sconosciuto, mentre ora sono sempre meno i genitori che incoraggiano i figli ad appendere le loro calze il 5 Gennaio. Santa Claus ha degli sponsor decisamente più competitivi: è noto, infatti, che questa figura (originariamente, San Nicola) deve la sua tradizionale immagine alla Coca Cola. E�?stata proprio questa azienda che, negli anni Trenta, ha cominciato ad usare nelle pubblicità l’immagine del buon vecchietto come siamo solito vederla oggi: vestito di rosso e con la barba bianca, mentre guida la sua slitta trainata da renne, mentre, per la tradizione, indossava una mantella verde e preferiva spostarsi a piedi o, al più, su un asinello. Siamo all’ennesima sfida globalizzazione contro tradizione? Senza porla così sul tragico, siamo comunque costretti ad ammettere che alcune usanze tanto care ai nostri nonni vanno gradualmente scomparendo. Inevitabile, certo, ma magari questo Natale accanto all’albero potremmo allestire una piccola natività. Solo per ricordare "com'eravamo". [Marina Marchese] Giustizia, Uguaglianza, Amore [Queste parole di Seneca, filosofo stoico vissuto nella Roma imperiale del 1° secolo, sono attualissime e aiutano l'uomo d'oggi a recuperare il senso del suo incerto stare al mondo] " Chi è nobile? Chi è stato ben disposto dalla natura alla virtù. Bisogna badare soltanto a questo: per altro, se ti richiami ai tempi antichi, tutti provengono da un momento prima del quale non c'è nulla. Un succedersi alterno di splendori e di miserie ci ha condotto dalla nascita del mondo fino alla nostra epoca. Non ci rende nobili un atrio pieno di ritratti degli antenati anneriti dal fumo; nessuno è vissuto per dar gloria a noi, e ciò che precede non ci appartiene: l'animo rende nobili, ad esso, in qualunque condizione sociale si trovi, è possibile innalzarsi al di sopra della sorte". ...."Bisogna cercare un bene che non si deteriori giorno dopo giorno, che non conosca ostacoli. Qual è questo bene? L'animo, ma l'animo retto, buono, grande. Con quale altro nome lo potresti chiamare, se non un Dio che dimora nel corpo umano? Tale animo può trovarsi tanto in un cavaliere romano quanto in un liberto o in uno schiavo. Che cosa sono, infatti, un cavaliere romano, un liberto o uno schiavo? Nomi nati dall'ambizione o dall'ingiustizia. Balzare su fino al cielo è possibile da ogni angolo: innalzati, e renditi anche tu degno di Dio". " Come ci si deve comportare con gli uomini? Che cosa facciamo? Quali precetti diamo? Di non versare sangue umano? È ben poco non fare del male a colui al quale dovresti fare del bene! Certamente è un gran merito che l'uomo sia mite verso un altro uomo. Insegniamo a tendere la mano al naufrago, a indicare la strada a chi è smarrito, a dividere il pane con chi ha fame? E perché elencare tutte le azioni che si devono fare o non fare, mentre posso dargli questa breve formula, che comprende tutti i doveri dell'uomo? Tutto ciò che vedi, che racchiude il divino e l'umano, è un tutt'uno: siamo tutti membri di uno stesso organismo. La natura ci ha creato fratelli, generandoci dagli stessi elementi e per gli stessi fini; ci ha infuso un amore reciproco e ci ha fatto socievoli. [...] La nostra società è molto simile ad una volta di pietre: cadrebbe, se le pietre non si sostenessero reciprocamente, ed è proprio questo che la sorregge".
Scuola e diversità Il rispetto e la promozione della persona umana è il solo principio ispiratore della Carta Costituzionale dello Stato italiano. Da qui scaturisce che la società civile è da considerarsi un’articolazione di rapporti tra persone nei loro diritti e nei loro doveri. In questa ottica si deve esaminare anche il disabile, con le relative problematiche di sviluppo, in quanto è, e deve essere stimato come soggetto di diritto, alla pari di tutti gli altri, e non come soggetto di assistenza. Problema centrale ed ineludibile della scuola è perciò quello di assicurare a tutti gli utenti, in relazione alle specifiche peculiarità, l’esercizio del diritto all’istruzione e, quindi, di favorirne l’effettiva integrazione “in primis�?nella stessa istituzione scolastica che li ospita e poi nella società civile che li accoglie. L’istanza democratica del cittadino la si afferma se non si confonde il concetto di diversità con quello di differenza. Se il concetto di differenza è un indicatore quantitativo, quello di diversità, originalità, evidenzia le caratteristiche di ciascuna personalità: gusti, tendenze, disposizioni, ritmi e stili cognitivi. La diversità diventa disuguaglianza nel momento in cui si sostiene che l’uno è migliore dell’altro, che è più intelligente o più rappresentativo. La società e la scuola devono accogliere le diversità, siano esse diversità di cultura, di interesse, di formazione ed accettarle facendo in modo che non diventino disuguaglianze costruendosi un abito mentale che consenta di accostare la diversità non con “tolleranza�?SPAN> ma come valore e risorsa. "Noi ci preoccupiamo meno di diventare felici che di far creder che lo siamo." (François de La Rochefoucauld ) "Il falso Sé" La solitudine è certamente uno dei problemi di questa nostra travagliata società dove l’essere soli o il sentirsi soli non è cosa rara. Ho fatto volutamente questa differenza perché essere soli e sentirsi soli sono due situazioni molto diverse. Esiste infatti una solitudine dovuta alla mancanza oggettiva di altri, sono soli gli anziani, i vedovi, coloro che per qualche motivo hanno perduto le persone a cui tengono di più, ed una solitudine dovuta invece alla mancanza di qualcosa di sé che sembra avere radici astratte e misteriose. Quest’ultima è la più insidiosa e inquietante e può colpire in qualsiasi momento anche se si è in mezzo a tanta gente. L’attuale “società dell’immagine�? cioè un modo di vivere che tiene conto soprattutto di ciò che si vede e non di ciò che si è e di ciò che si sente, è un terreno fertile per questo tipo di solitudine. A molte persone infatti può accadere di essere costretti a mostrarsi secondo certi modelli ma di non avere dentro di sé un collegamento tra ciò che sono e ciò che di loro appare fuori. Così tradendo sé stessi ogni giorno un poco, ci si allontana dal proprio io, lo si lascia solo mentre si insegue l’immagine che si vuol dare agli altri. Questa identità di facciata viene definita dagli psicologi “il falso sé�?ed ogni giorno si registrano i danni che derivano dalla repressione del proprio, vero, autentico modo di essere per inseguire l’approvazione degli altri. Casi di questo genere non sono rari, anzi, li ritroviamo nei rapporti quotidiani di tutti noi, dalla ragazza innamorata che cerca di mostrarsi come il proprio fidanzato immagina che la voglia, ai genitori che fanno pesare troppo sui figli il carico dei propri desideri, portandoli a reprimere i propri impulsi e condannandoli ad una continua mancanza di sé. La solitudine può essere sotterranea e misteriosa e può nascere da profonde ferite dell’io ma esiste anche una solitudine felice cioè la capacità di star soli con se stessi senza provare ansia, paura o tensione; stare soli a volte non è una patologia, non è il rifiuto degli altri ma una scelta, un bisogno di confrontarsi con la propria interiorità e attingere alla ricchezza che ognuno si porta dentro. Rammento una frase scritta a grandi caratteri sulla Certosa di Calci: “Beata Solitudo o sola Beatitudo�?
Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Questa sera Marte risplende a Sud-Est vicino ad un’enorme Luna bianca. Una Luna da teatro, la stessa di ieri, la stessa dello scorso plenilunio, eppure mi ha meravigliato: gli spettacoli naturali hanno di speciale che non stancano mai. La Luna in particolare conserva intatto il suo mistero, nonostante l’uomo l’abbia conquistata, ci abbia messo il piede sopra e ne sia tornato con tante informazioni. Vista così, dalla Terra, appesa nel buio, sembra stata messa lì apposta per diventare il bersaglio simbolico delle nostre domande essenziali. Il Natale è sicuramente la festa più sentita e gioiosa di tutto l'anno.Per ognuno di noi è legato a particolari usanze e tradizioni. Ciascuno vive questa festa con un rituale domestico che puntualmente si rinnova ogni anno all'epoca natalizia. E altrettanto puntualmente si vivono sorprese ed emozioni che, pur essendo antiche, sembrano nuove ogni volta. "Dell'Uguaglianza" Scriveva in proposito H. De Balzac: “L’eguaglianza sarà forse un diritto, ma nessuna potenza umana saprà convertirla in un fatto�? Sulla carta dei diritti siamo uguali, nella vita siamo diversi . Siamo convinti di essere superiori e di portare a chi possiede una cultura diversa dalla nostra la civiltà e il benessere. Finora quel dare, scaturito da una decisione unilaterale, è stato in realtà solo un prendere. L’uguaglianza non è altro che il risultato della differenza: siamo uguali solo nel rispetto delle diversità. Ognuno ha una sua identità, una propria personalità, un modo particolare di vedere il mondo, in questo siamo uguali. Non ha quindi alcun senso pretendere che gli altri siano come noi: lo sono già, diversi come noi. (G.Leopardi) |
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Canzone dell'amore perduto Ricordi sbocciavan le viole con le nostre parole "Non ci lasceremo mai, mai e poi mai", vorrei dirti ora le stesse cose ma come fan presto, amore, ad appassire le rose così per noi l'amore che strappa i capelli è perduto ormai, non resta che qualche svogliata carezza e un po' di tenerezza. E quando ti troverai in mano quei fiori appassiti al sole di un aprile ormai lontano, li rimpiangerai ma sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo. E sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato, per un amore nuovo. Fabrizio de Andrè ...il popolo del mondo è come due tribù nel deserto, una tribù vive in un paese con un pozzo, l'altra in un paese senza pozzo. La tribù con il pozzo vuole la pace, l'altra non vuole la pace, vuole l'acqua!! La tribù senza pozzo forse è meno civilizzata, non ha una parola per dire pace, ma ne ha una per dire sete, che, data la situazione, è più o meno la stessa cosa. Il comitato per la pace del paese con il pozzo, è buono, saggio, sano, gente bella che non ha sete, perciò ha tempo ed energia per il comitato. La gente con il pozzo parla molto di premi per la pace da dare ad altra gente che vive nel paese con il pozzo. Quelli del paese senza pozzo non parlano molto di premi per la pace......
(Lars von Trier) “Della Competenza�?/STRONG> Uno dei grandi mali della nostra società, sicuramente non inferiore ad altri apparentemente più gravi, è quello della “competenza�? Ultimamente ho sviluppato una particolare idiosincrasia nei confronti di questo subdolo termine. “Lo riferirò alle autorità competenti�?e già possiamo dire addio a quella protesta espressa per un disservizio o per qualcosa di pubblica utilità che si potrebbe risolvere facilmente se quella misteriosa autorità competente lo fosse veramente. “Non è di mia competenza�?“Si rivolga all’ufficio competente�?è un’altra frase agghiacciante, uno dei tanti muri impenetrabili a cui ci troviamo di fronte quasi ogni giorno e che ci costringe a lunghe code davanti all’unico sportello postale o bancario competente per quel versamento o quell’operazione mentre i cinque sportelli accanto sono praticamente deserti, ma la cosa non è di competenza dell’impiegato…Ma!..Misteri delle attribuzioni delle competenze nei pubblici uffici, nei luoghi di servizio o assistenza sociale ma anche di semplice informazione. A questo punto una domanda sorge spontanea: Chi attribuisce queste competenze ha la competenza per farlo? Se così non fosse, chi ha delegato in questo ruolo una persona incompetente certamente sarà una persona poco competente e così via.. La cosa più saggia, sarebbe di fare qualcosa per stabilire almeno i criteri per riconoscere ed attribuire queste benedette competenze. Ma questi criteri saranno scelti da persone competenti? E�?come se una persona notoriamente bugiarda dicesse ”Io sono un bugiardo�? Gli credete? Anche la spirale perversa della competenza e dell’incompetenza subisce questo paradosso per cui rischiamo di aver dei grandi esperti “competenti sull’incompetenza�? Come uscire da questo circolo vizioso? Non saprei dirlo, e poi non è di mia competenza. Se non potete essere un pino sulla vetta del mondo siate un cespuglio nella valle,ma siate il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello... Siate un cespuglio se non potete essere un albero... Siate un sentiero se non potete essere una via maestra... Siate una stella se non potete essere il sole... Non con la grandezza vincete o fallite. Cercate ardentemente di scoprire a che cosa siete stati chiamati, e poi mettetevi a farlo appassionatamente. Siate comunque sempre il meglio di qualsiasi cosa fate... (Martin Luter King) La Pace non è un ramoscello d’ulivo appeso al muro. Questo è un simbolo. La Pace non è una colomba bianca con le ali spiegate. Anche questo è solo un simbolo. La Pace, come l’amore, non si vede, non si afferra con le mani, ma si porta nel cuore. L’umanità deve porre fine alla guerra o la guerra porrà fine all’umanità. (John Fitzgerald Kennedy, Discorso all’ONU, 1961) Natura, Poesia e... licenze poetiche Amo molto la natura ed altrettanto la poesia. Natura e Poesia vanno quasi sempre di pari passo, perchè non c’�?poeta che non si sia ispirato ad essa. Giovanni Pascoli, ad esempio, descrive amorevolmente gli uccelli, ne spia i comportamenti, il verso e li usa anche come simboli del suo cantare. Nella poesia “L’uccellino del freddo�?egli dice tutto dello Scricciolo, ne descrive il piccolo corpo somigliante ad un guscio di noce, il trillo simile al verso del grillo e la verde palla di lana del nido. Non tutti i poeti , però, furono degli esperti conoscitori della natura come il Pascoli, anzi, spesso in letteratura si prendono licenze poetiche e si arriva a vere inesattezze naturalistiche nelle quali incorsero anche poeti illustri nell’ardore di forgiare similitudini ispirate al regno della natura. Il Foscolo nei “Sepolcri�?condannò l’Upupa a ruoli notturni e draculeschi, mentre è noto che questo è un uccello diurno dai colori solari. Anche Carducci in “San Martino�? la poesia più imparata a memoria da generazioni di studenti, scrive che i suoi cipressi che da Bolgheri vanno a San Guido portano nidi di usignoli, mentre gli studiosi di scienze sostengono che questi uccelli non amano particolarmente i cipressi. Il Carducci non migliora la sua posizione quando scrive che il beccaccino, un uccello che secondo gli esperti ha la caratteristica di schizzar via come una saetta, …dalla bassa landa, pigro, si rizza in volo. L’Ozio è veramente il padre dei vizi? Finalmente durante la lunga pausa estiva, posso godermi un po�?di meritato, dolce e vizioso ozio. Il ritmo stressante e frenetico di questa nostra società iperattiva ce lo concede sempre meno. Se ci fermassimo a riflettere ci renderemmo conto che senza un po�?di ozio di tanto in tanto, proprio questa nostra società non avrebbe raggiunto il livello culturale e di benessere che ha toccato. Se sir Isaac Newton non avesse beatamente oziato sotto un albero, non avrebbe ricevuto in testa la famosa mela e forse non avrebbe mai scoperto le leggi di gravità; è stato spesso il forzato riposo che ci ha regalato scrittori di eccezionale levatura altrimenti rimasti per sempre imprigionati dalle banali attività quotidiane. Un esempio ne è Hermann Hesse che dell’ozio ha fatto un’arte e come lui altri grandi pensatori come Bertrand Russell e Seneca che hanno esaltato questo particolare stato considerandolo un’attività a pieno titolo. Ed ecco un dato che dovrebbe farci molto riflettere: la società ateniese al tempo di Pericle, la più creativa in senso assoluto, poteva godere di ben 270 giorni di festa!!....nessun commento�? Una cosa però non posso evitare di pensare: quanti danni potrebbe evitare l’ozio se qualcuno ne facesse più uso!! |
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L'Autunno Mio eterno autunno... ...mia stagione mentale. Mani d'antichi amanti... ...costellano il tuo suolo.
Una sposa mi segue... ...è la mia ombra fatale.
Le colombe stasera spiccano l'ultimo volo © Guillaume Apollinare Ma dove andate... Ma dove ve ne andate, povere foglie gialle, come tante farfalle spensierate? Venite da lontano o da vicino? Da un bosco o da un giardino? E non sentite la malinconia del vento stesso che vi porta via? © Trilussa In questa notte d’autunno
In questa notte d’autunno sono pieno delle tue parole parole eterne come il tempo come la materia parole pesanti come la mano scintillanti come le stelle. Dalla tua testa dalla tua carne dal tuo cuore mi sono giunte le tue parole le tue parole cariche di te le tue parole, madre le tue parole, amore le tue parole, amica Erano tristi, amare erano allegre, piene di speranza erano coraggiose, eroiche le tue parole erano uomini. © Nazim Hikmet Vagare nella nebbia
Strano, vagare nella nebbia! E' solo ogni cespuglio ed ogni pietra, né gli alberi si scorgono tra loro... ...ognuno è solo. Pieno di amici mi appariva il mondo quando era la mia vita ancora chiara; adesso che la nebbia cala non ne vedo più alcuno. Saggio non è nessuno che non conosca il buio che lieve ed implacabile lo separa da tutti. Strano, vagare nella nebbia! Vivere è solitudine. Nessun essere conosce l'altro... ...ognuno è solo. © Hermann Hesse Canzone d'autunno I singhiozzi lunghi Dei violini Dell’autunno Feriscono il mio cuore D'un languore monotono.
Tutto soffocante E pallido, quando Suona l’ora, io mi ricordo dei giorni passati. Ed io piango;
Ed io me ne vado Al vento malvagio Che mi porta via Di qua, di là, come la foglia morta. © Paul Verlaine Inverno Il ghiaccio inazzurra i sentieri la nebbia addormenta i fossati un lento tepore devasta i colori del cielo. Scende la notte nessun fiore è nato.... © A.Pozzi La neve La neve scende piano, senza far rumore. Morbida, come panna, come zucchero filato. Bianca, come una pagina senza scritto, come un silenzio, come qualcosa di pulito Anonimo La danza della neve Sui campi e sulle strade silenziosa e lieva volteggiando,la neve Cade. Danza la falda bianca nell'ampio ciel scherzosa, Poi sul terren si posa Stanca. In mille immote forme sui tetti e sui camini, sui cippi e sui giardini Dorme. Tutto d'intorno è pace; chiuso in oblio profondo, indifferente il mondo tace. © A.Negri | | <MARQUEE width=559 height=23>Il bello di un mondo in bianco e nero...è la possibilità di poterlo colorare!!! *Anonimo*</MARQUEE> Benvenuta primavera
Ecco arrivare la Primavera, sbocciano i fiori, ridono i mari i venti cantano a festa.
E' benvenuta la Primavera.
Sui monti nasce l'erbetta di mattina il sole sorgerà, e tutti gli animali sveglierà.
La Primavera è arrivata all'improvviso e sull' albero spunta un nido, i pulcini pigolano.
Un bimbo sorride felice ed il cuore allegro sospira leggero Anonimo Un Prato
Per fare un prato ci vuole un trifoglio e un' ape e il sogno. Ma basta il sogno Se non ci sono api. Emily Dickinson La farfalla Nascere a primavera, morire con le rose, sulle ali di uno zefiro nuotare nella luce, cullarsi in grembo ai fiori appena schiusi, in un'ebrezza pura di profumi e d'azzurro, scuotere, ancora giovane, la polvere alle ali, volare come un soffio verso la volta infinita: ecco della farfalla il destino incantato! Somiglia al desiderio che non si posa mai, che mai si sazia, ogni cosa sfiorando per poi tornare al cielo,in cerca di piacere. Alphonse De Lamartine poeta francese (1780-1869) L'Amore è simile alla rosa di macchia L'Amore è simile alla rosa di macchia l'Amicizia assomiglia all'agrifoglio. L'agrifoglio è scuro quando la rosa sboccia, ma quale resterà più a lungo in fiore? A primavera è dolce la rosa selvatica e in estate con i suoi petali profuma l'aria, ma aspetta che presto torni l'inverno: chi allora potrà ancora chiamarla bella? Fin d'ora disprezza una corona di rose e rivastiti dello splendore dell'Agrifoglio: Quando dicembre appassirà il tuo volto la ghirlanda di foglie sarà ancora verde. Emily Brontè poetessa inglese (1818-1848) Gigli Ho colto gigli splendenti e profumati pudicamente chiusi, come una schiera di innocenti fanciulle. Dai tremuli petali bagnati di rugiada, ho bevuto profumo, felicità, pace. Il cuore batteva e tremava, come per un dolore, i fiori dondolavano la pallida corolla di nuovo sognavo la libertà lontana, e il paese dove sono stata con te... Anna Achmatova poetessa russa (1889-1966) Piccola farfalla Piccola farfalla, i tuoi giochi d'estate la mia disattenta mano ha cancellato. Non sono io una farfalla come te? Né sei tu un uomo come me? Giacché io danzo e bevo e canto, finché una cieca mano cancellerà il mio volare. William Blake da *Canti dell'esperienza* (1795) Canzone di marzo "Che torbida notte di marzo! Ma che mattinata tranquilla! che cielo pulito! che sfarzo di perle! Ogni stelo, una stilla che ride: sorriso che brilla su lunghe parole. Le serpi si sono destate col tuono che rimbombò primo Guizzavano, udendo l'estate, le verdi cicigne tra il timo; battevan la coda sul limo le biscie acquaiole. Ancor le fanciulle si sono destate, ma per un momento; pensarono serpi, a quel tuono; sognarono l'incantamento. In sogno gettavano al vento le loro pezzuole. Nell'aride bresche anco l'api si sono destate agli schiocchi. La vite gemeva dai capi, fremevano i gelsi nei nocchi. Ai lampi sbattevano gli occhi le prime viole. Han fatto, venendo dal mare, le rondini tristo viaggio. Ma ora, vedendo tremare sopr'ogni acquitrino il suo raggio, cinguettano in loro linguaggio, ch'è ciò che ci vuole. Sì, ciò che ci vuole. Le loro casine, qualcuna si sfalda, qualcuna è già rotta. Lavoro ci vuole, ed argilla più salda; perché ci stia comoda e calda la garrula prole." Pascoli da Canti di Castelvecchio | | |
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| Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda. L'alta marea cancellerà l'impronta e al vento svanirà la schiuma. Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
da Sabbia e schiuma Non esistono due anime gemelle. Nell'amicizia e nell'amore, due persone alzano le mani insieme per afferrare qualcosa che da soli non riuscirebbero a raggiungere. Credere è una bella cosa ma mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude. Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell'oscurità delle caverne. Una perla è... ...un tempio costruito dalla sofferenza intorno ad un granello di sabbia ...Quando vi separate dall'amico non rattristatevi: La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura. E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito. Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano... Diceva un foglio bianco come la neve: "Sono stato creato puro e voglio rimanere così per sempre. Preferirei essere bruciato e finire in cenere che essere preda delle tenebre e venir toccato da ciò che è impuro". Una boccetta d'inchiostro sentì ciò che il foglio diceva e rise del suo cuore scuro, ma non osò avvicinarsi. Sentirono le matite multicolori, ma anch'esse non gli si accostarono mai... ...e il foglio bianco come la neve rimase puro e casto per sempre... ...puro e casto, ma Vuoto.
Le parole sono eterne. Pronunciandole, scrivendole, sii consapevole della loro eternità I figli I vostri figli non sono figli vostri... Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa... essi vengono attraverso di voi, ma non da voi, E benché vivano con voi non vi appartengono... Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri: Essi hanno i loro pensieri. Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime: Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno. Potete tentare di essere simili a loro, ma non farli simili a voi: La vita procede e non s'attarda sul passato. Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti. L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. Affidatevi con gioia alla mano dellì'Arciere; Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco. Il vostro segreto scorrera' in torrenti a cercare il fiume della vita, e il fiume avvolgera' il vostro segreto e lo condurra' verso il grande mare Biografia Nasce nel 1883 a Bsherri, in Libano, da genitori cattolici della Palestina settentrionale. Nel 1894 emigra a Boston con la madre, mentre il padre, con il quale non vi è un buon rapporto, rimane in Libano. Qui ritorna per frequentare la scuola superiore, a Beirut, e per compiere alcuni viaggi. A Boston, nel 1904, conosce Mary Haskell, che sarà sua protettrice, amica, ispiratrice e più tardi curatrice delle sue opere. Per studiare pittura, Gibran soggiorna a Parigi tra il 1908 e il 1910. Una breve raccolta di racconti, «Spiriti ribelli», viene pubblicata in arabo nel 1908. Tornato negli Stati Uniti, si stabilisce a New York e comincia ad affermarsi come pittore. Nel 1918 esce il suo primo libro in inglese, «Il folle», mentre del �?0 è il suo ultimo libro scritto in arabo: «Le tempeste», che contiene racconti, parabole, poesie, drammi. «Il Profeta», il libro che lo ha reso celebre, viene pubblicato nel 1923. Fra gli ultimi suoi libri ricordiamo «Gesù figlio dell’uomo». Muore a New York nel 1931. Due anni dopo viene pubblicata un’opera che aveva lasciato incompiuta: «Il Giardino del Profeta». | |
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PABLO NERUDA E' oggi
E' oggi: tutto l'ieri andò cadendo entro dita di luce e occhi di sogno, domani arriverà con passi verdi: nessuno arresta il fiume dell'aurora.
Nessuno arresta il fiume delle tue mani, gli occhi dei tuoi sogni, beneamata, sei tremito del tempo che trascorre tra luce verticale e sole cupo, e il cielo chiude su te le sue ali portandoti, traendoti alle mie braccia con puntuale, misteriosa cortesia.
Per questo canto il giorno e la luna, il mare, il tempo, tutti i pianeti, la tua voce diurna e la tua pelle notturna Corpo di donna Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche, tu rassomigli al mondo nel tuo atteggiamento d'abbandono. Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava e fa saltare il figlio dal fondo della terra.
Sono stato solo come una galleria. Da me fuggivano gli uccelli e in me la notte entrava, con la sua invasione possente. Per sopravvivermi tì ho forgiata come un'arma, come una freccia al mio arco, come una pietra nella mia fionda.
Ma cade l'ora della vendetta, e ti amo. Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo. Ah le coppe del petto! Ah gli occhi dell'assenza! Ah la rosa del pube! Ah la tua voce lenta e triste!
Corpo dì donna mia, persisterò nella tua grazia. La mia sete, la mia ansia senza limite, la mia strada indecisa! Oscuri fiumi dove la sete eterna continua, e la fatica continua, e il dolore infinito. Ubriaco di trementina e di lunghi baci
Ubriaco di trementina e di lunghi baci, guido il veliero delle rose, estivo, che volge verso la morte del giorno sottile, posato sulla solida frenesia marina.
Pallido e ormeggiato alla mia acqua famelica incrocio nell'acre odore del clima aperto, ancora vestito di grigio e di suoni amari, e di un cimiero triste di spuma abbandonata.
Vado, duro di passioni, in sella all'unica mia onda, lunare, solare, ardente e freddo, repentino, addormentato nella gola di felici isole bianche e dolci come freschi fianchi.
Trema nella notte umida il mio abito di baci follemente carico di impulsi elettrici, diviso in modo eroico tra i miei sogni e le rose inebrianti che con me si cimentano.
Controcorrente, in mezzo a onde esterne, il tuo corpo parallelo si ferma tra le mie braccia come un pesce per sempre incollato alla mia anima, rapido e lento nell'energia subceleste. Abbiamo perso anche questo crepuscolo
Abbiamo perso anche questo crepuscolo. Nessuno ci ha visto stasera mano nella mano mentre la notte azzurra cadeva sul mondo.
Ho visto dalla mia finestra la festa del tramonto sui monti lontani.
A volte, come una moneta mi si accendeva un pezzo di sole tra le mani.
Io ti ricordavo con l'anima oppressa da quella tristezza che tu mi conosci.
Dove eri allora? Tra quali genti? Dicendo quali parole? Perché mi investirà tutto l'amore di colpo quando mi sento triste e ti sento lontana?
È caduto il libro che sempre si prende al crepuscolo e come cane ferito il mantello mi si è accucciato tra i piedi.
Sempre, sempre ti allontani la sera e vai dove il crepuscolo corre cancellando statue. Chino sulle sere
Chino sulle sere, lancio le mie reti tristi nei tuoi occhi oceanici.
Lì si tende e arde nella pira più alta la mia solitudine che annaspa come un naufrago.
Lancio rossi segnali oltre i tuoi occhi assenti che ondeggiano come il mare sulla sponda di un faro.
Sorvegli solo le tenebre, femmina distante e mia, dal tuo sguardo talora emerge la costa dello spavento.
Chino sulle sere, getto le mie reti tristi in quel mare che scuote i tuoi occhi oceanici.
Gli uccelli notturni beccano le prime stelle che splendono come la mia anima quando ti amo.
La notte galoppa sulla sua cavalla ombrosa sparpagliando spighe azzurre sul campo. Qui ti amo
Qui ti amo. Negli oscuri pini si districa il vento. Brilla la luna sulle acque erranti. Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.
La nebbia si scioglie in figure danzanti. Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto. A volte una vela. Alte, alte stelle.
O la croce nera di una nave. Solo. A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima. Suona, risuona il mare lontano. Questo è un porto. Qui ti amo.
Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde. Ti sto amando anche tra queste fredde cose. A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi, che corrono per il mare verso dove non giungono. Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore. I moli sono più tristi quando attracca la sera.
La mia vita s'affatica invano affamata. Amo ciò che non ho. Tu sei così distante. La mia noia combatte con i lenti crepuscoli. Ma la notte giunge e incomincia a cantarrni. La luna fa girare la sua pellicola di sogno.
Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi. E poiché io ti amo, i pini nel vento vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico Posso scrivere i versi
Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Scrivere, ad esempio: "La notte è stellata, e tremolano, azzurri, gli astri, in lontananza ".
Il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi questa notte. Io l'amai, e a volte anche lei mi amò.
Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia. La baciai tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo. Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi questa notte. Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.
Udire la notte immensa, più immensa senza lei. E il verso cade sull'anima come sull'erba la rugiada.
Che importa che, il mio amore non potesse conservarla. La notte è stellata e lei non è con me.
P, tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza. La mia anima non si accontenta di averla perduta.
Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi. Noi, quelli di allora, più non siamo gli stessi.
Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai. La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.
D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei miei baci. La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo. così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio.
Perché in notti come questa la tenni tra le mie braccia, la. mia anima non si rassegna ad averla perduta.
Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa, e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo. Ode alla speranza
Crepuscolo marino, in mezzo alla mia vita, le onde come uve, la solitudine del cielo, mi colmi e mi trabocchi, tutto il mare, tutto il cielo, movimento e spazio, i battaglioni bianchi della schiuma, la terra color arancia, la cintura incendiata dal sole in agonia, tanti doni e doni, uccelli che vanno verso i loro sogni, e il mare, il mare, aroma sospeso, coro di sale sonoro, e nel frattempo, noi, gli omini, vicino all'acqua, che lottiamo e speriamo vicino al mare, speriamo.
Le onde dicono alla costa salda: "Tutto sarà compiuto". JACQUES PREVERT Alicante
Un'arancia sul tavolo Il tuo vestito sul tappeto E nel mio letto, tu Dolce dono del presente Frescura della notte Calore della mia vita. -------------------- Canzone
Che giorno siamo noi Noi siamo tutti i giorni Amica mia Noi siamo tutta la vita Amore mio Noi ci amiamo e noi viviamo Noi viviamo e noi ci amiamo E noi non sappiamo che cosa è la vita E noi non sappiamo che cosa è il giorno E noi non sappiamo che cosa è l'amore -------------------- Le foglie morte
Oh, vorrei tanto che anche tu ricordassi i giorni felici del nostro amore Com'era più bella la vita E com'era più bruciante il sole Le foglie morte cadono a mucchi... Vedi: non ho dimenticato Le foglie morte cadono a mucchi come i ricordi, e i rimpianti e il vento del nord porta via tutto nella più fredda notte che dimentica Vedi: non ho dimenticato la canzone che mi cantavi
È una canzone che ci somiglia Tu che mi amavi e io ti amavo E vivevamo, noi due, insieme tu che mi amavi io che ti amavo Ma la vita separa chi si ama piano piano senza nessun rumore e il mare cancella sulla sabbia i passi degli amanti
Le foglie morte cadono a mucchi e come loro i ricordi, i rimpianti Ma il mio fedele e silenzioso amore sorride ancora, dice grazie alla vita Ti amavo tanto, eri così bella Come potrei dimenticarti
Com'era più bella la vita e com'era più bruciante il sole Eri la mia più dolce amica... Ma non ho ormai che rimpianti E la canzone che tu cantavi la sentirò per sempre
È una canzone che ci somiglia Tu che mi amavi io che ti amavo Ma la vita separa chi si ama piano piano senza nessun rumore e il mare cancella sulla sabbia i passi degli amanti divisi --------------------
Barbara
Ricordati Barbara Pioveva senza sosta quel giorno su Brest E tu camminavi sorridente Serena rapita grondante Sotto la pioggia Ricordati Barbara Come pioveva su Brest E io ti ho incontrata a rue de Siam Tu sorridevi Ed anch'io sorridevo Ricordati Barbara Tu che io non conoscevo Tu che non mi conoscevi Ricordati Ricordati quel giorno ad ogni costo Non lo dimenticare Un uomo s'era rifugiato sotto un portico E ha gridato il tuo nome Barbara E sei corsa verso di lui sotto la pioggia Grondante rapita rasserenata E ti sei gettata tra le sue braccia Ricordati questo Barbara E non mi rimproverare di darti del tu Io dico tu a tutti quelli che amo Anche se una sola volta li ho veduti Io dico tu a tutti quelli che si amano Anche se non li conosco Ricordati Barbara Non dimenticare Questa pioggia buona e felice Sul tuo volto felice Su questa città felice Questa pioggia sul mare Sull'arsenale Sul battello d'Ouessant Oh Barbara Che coglionata la guerra Che ne è di te ora Sotto questa pioggia di ferro Di fuoco d'acciaio di sangue E l'uomo che ti stringeva tra le braccia Amorosamente E' morto disperso o è ancora vivo Oh Barbara Piove senza sosta su Brest Come pioveva allora Ma non è più la stessa cosa e tutto è crollato È una pioggia di lutti terribili e desolata Non c'è nemmeno più la tempesta Di ferro d'acciaio e di sangue Soltanto di nuvole Che crepano come cani Come i cani che spariscono Sul filo dell'acqua a Brest E vanno ad imputridire lontano Lontano molto lontano da Brest Dove non vi è più nulla. --------------------
Sabbie mobili
Dèmoni e meraviglie Venti e maree S'è ritirato già il mare in lontananza E tu Come alga dolcemente dal vento accarezzata Nelle sabbie del letto ti agiti sognando Dèmoni e meraviglie Venti e maree Il mare s'è ritirato già in lontananza Ma nei tuoi occhi socchiusi Due piccole onde son rimaste Dèmoni e meraviglie Venti e maree Due piccole onde per farmi annegare. --------------------
Fiesta
E i bicchieri eran vuoti e la bottiglia infranta E il letto spalancato e l'uscio era sprangato E tutte le stelle di vetro della felicità e della bellezza lucevano nella polvere della stanza mal spazzata Ed ero ubriaco morto ed ero fuoco di gioia ed eri ebbra vivente nuda tra le mie braccia. --------------------
Per te amore mio
Sono andato al mercato degli uccelli E ho comprato uccelli Per te amor mio Sono andato al mercato dei fiori E ho comprato fiori Per te amor mio Sono andato al mercato di ferraglia E ho comprato catene Pesanti catene Per te amor mio E poi sono andato al mercato degli schiavi E t'ho cercata Ma non ti ho trovata amore mio. --------------------
Questo amore
Questo amore Così violento Così fragile Così tenero Così disperato Questo amore Bello come il giorno E cattivo come il tempo Quando il tempo è cattivo Questo amore così vero Questo amore così bello Così felice Così gaio E così beffardo Tremante di paura come un bambino al buio E così sicuro di sé Come un uomo tranquillo nel cuore della notte Questo amore che impauriva gli altri Che li faceva parlare Che li faceva impallidire Questo amore spiato Perché noi lo spiavamo Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato Questo amore tutto intero Ancora così vivo E tutto soleggiato È tuo È mio È stato quel che è stato Questa cosa sempre nuova E che non è mai cambiata Vera come una pianta Tremante come un uccello Calda e viva come l'estate noi possiamo tutti e due Andare e ritornare Noi possiamo dimenticare E quindi riaddormentarci Risvegliarci soffrire invecchiare Addormentarci ancora Sognare la morte Svegliarci sorridere e ridere E ringiovanire Il nostro amore è là Testardo come un asino Vivo come il desiderio Crudele come la memoria Sciocco come i rimpianti Tenero come il ricordo Freddo come il marmo Bello come il giorno Fragile come un bambino Ci guarda sorridendo E ci parla senza dir nulla E io tremante l'ascolto E grido Grido per te Grido per me Ti supplico Per te per me per tutti coloro che si amano E che si sono amati Sì io gli grido Per te per me e per tutti gli altri Che non conosco Fermati là Là dove sei Là dove sei stato altre volte Fermati Non muoverti Non andartene Noi che siamo amati Noi tu abbiamo dimenticato Tu non dimenticarci Non avevamo che te sulla terra Non lasciarci diventare gelidi Anche se molto lontano sempre E non importa dove Dacci un segno di vita Molto più tardi ai margini di un bosco Nella foresta della memoria Alzati subito Tendici la mano E salvaci. -------------------- Il giardino
Mille anni e poi mille Non possono bastare Per dire La microeternità Di quando m'hai baciato Di quando t'ho baciata Un mattino nella luce dell'inverno Al Parc Montsouris a Parigi A Parigi Sulla terra Sulla terra che è un astro. -------------------- I ragazzi che si amano
I ragazzi che si amano si baciano in piedi Contro le porte della notte E i passanti che passano li segnano a dito Ma i ragazzi che si amano Non ci sono per nessuno Ed è la loro ombra soltanto Che trema nella notte Stimolando la rabbia dei passanti La loro rabbia il loro disprezzo le risa la loro invidia I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno Essi sono altrove molto più lontano della notte Molto più in alto del giorno Nell'abbagliante splendore del loro primo amore. -------------------- Parigi di notte
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte... Il primo per vederti tutto il viso Il secondo per vederti gli occhi L'ultimo per vedere la tua bocca E tutto il buio per ricordarmi queste cose Mentre ti stringo fra le braccia -------------------- Il molle è più forte del duro...L'acqua è più forte della roccia...L'amore è più forte della violenza...°Hermann Hesse° ::Attraversando le Alpi!:: ::Io ti chiesi:: ::Occhi scuri:: ::Canto d'Amore:: Non accontentarti dell'orizzonte, cerca l'infinito... Jim Morrison ...E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira... aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va' dove lui ti porta... da "Va' dove ti porta il cuore" | |
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Lucio Battisti - Con il nastro rosa inseguendo una libellula in un prato un giorno che avevo rotto col passato quando già credevo di esserci riuscito son caduto una frase sciocca un volgare doppiosenso mi ha allarmato non è come io la penso ma il sentimento era già un pò troppo denso e son restato chissà chissà chi sei chissà che sarai chissà che sarà di noi lo scopriremo solo vivendo comunque adesso ho un pò paura ora che quest'avventura sta diventando una cosa vera spero tanto tu sia sincera un magazzino che contiene tante casse alcune nere alcune gialle alcune rosse dovendo scegliere e studiare le mie mosse sono all'impasse mi sto accorgendo che son giunto dentro casa con la mia cassa ancora con il nastro rosa non vorrei aver sbagliato la mia spesa o la mia sposa chissà chissà chi sei chissà che sarai chissà che sarà di noi lo scopriremo solo vivendo comunque adesso ho un pò paura ora che quest'avventura sta diventando una cosa vera spero tanto tu sia sincera chissà chi sei......chissà chi sei....... Premiata Forneria Marconi Dolcissima Maria E il giorno arriverà Vestito di poesia Ti parlerà di sogni Che non ricordavi più E ti benedirà Dolcissima Maria E qualcuno se vorrai Vestito di poesia Ti coprirà d’amore Senza chiederti di più E t’accarezzerà Dolcissima Maria | | PROVERBIO AFRICANO Ogni giorno nella savana una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone per non essere mangiata; ogni giorno nella savana il leone si sveglia e sa che dovrà correre più veloce della gazzella per non morire di fame. Perciò non importa che tu sia leone o gazzella, ma comincia a correre più veloce che puoi. | | “LASCIAMI respirare lungamente, lungamente l’odore dei tuoi capelli; lascia ch’io v’immerga tutto il viso, come fa un uomo assetato nell’acqua d’una sorgente, e ch’io li agiti con la mano come un fazzoletto profumato, per diffondere rimembranze nell’aria.�?/P> Charles Baudelaire | Quando senti il suono dei colori Quando vedrai i colori della musica Allora sentirai il profumo dell'amore e capirai di essere innamorato Poesia indiana | | Noi vogliamo, cerchiamo in ogni donna un'amica e se poi ci ritroviamo può durare anche una vita. Stadio | Se riesci a non perdere la testa, quando tutti intorno la perdono, e se la prendono con te; Se riesci a non dubitare di te stesso, quando tutti ne dubitano, ma anche a cogliere in modo costruttivo i loro dubbi; Se sai attendere, e non ti stanchi di attendere; Se sai non ricambiare menzogna con menzogna, odio con odio, e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono, e a evitare di far discorsi troppo saggi; Se sai sognare - ma dai sogni sai non farti dominare; Se sai pensare - ma dei pensieri sai non farne il fine; Se sai trattare nello stesso modo due impostori - Trionfo e Disastro - quando ti capitano innanzi; Se sai resistere a udire la verità che hai detto dai farabutti travisata per ingannar gli sciocchi; Se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati, le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante; Se di tutto ciò che hai vinto sai fare un solo mucchio e te lo giochi, all'azzardo, un'altra volta, E se perdi, sai ricominciare senza dire una parola di sconfitta; Se sai forzare cuore, nervi e tendini dritti allo scopo, ben oltre la stanchezza, a tener duro, quando in te nient'altro esiste, tranne il comando della Volontà; Se sai parlare alle folle senza sentirti re, o intrattenere i re parlando francamente, Se né amici né nemici riescono a ferirti, pur tutti contando per te, ma troppo mai nessuno; Se riesci ad occupare il tempo inesorabile dando valore a ogni istante della vita, Il mondo è tuo, con tutto ciò che ha dentro, E, ancor di più, ragazzo mio, sei Uomo! (Rudyard Kipling) Si invecchia quando si smette di imparare. Clint Eastwood | | La gente pensa che io sia una persona strana. Non è vero. Ho il cuore di un ragazzino. Si trova in un vaso di vetro, sulla mia scrivania. Stephen King | | Posso resistere a tutto tranne alla tentazione. Oscar Wilde | | Meglio stare zitti dando l'impressione di essere stupidi, che parlare togliendo ogni dubbio. Confucio | | Un pessimista è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in giro per vedere dov'è la bara. H. Mencken | | La cosa più bella nei bambini è il ricordo della notte in cui li abbiamo fatti. Goethe | | Oh Dio, se non puoi farmi dimagrire, fa almeno che i miei amici ingrassino. Erma Bombeck | | Il lavoro mi piace. Mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo. Jerome K. Jerome | | L'uomo che sa leggere le donne come un libro aperto di solito adora leggere a letto. Henry Youngman | | Mia moglie è una persona veramente immatura. L'altro giorno per esempio, mentre mi facevo il bagno è entrata e, senza motivo, mi ha affondato tutte le ochette. Woody Allen | | La moda è ciò che segui quando non sai chi sei. Quentin Crisp | | Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere. Sognare è necessario, anche se nel sogno va intravista la realtà. Ayrton Senna | | A volte io mi rendo conto di avere 42 anni e nonostante mi senta ancora molto giovane penso che sarebbe ora di cominciare a crescere... Federico Moccia 3MSC | | Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita. Dante Alighieri | | Ho sempre amato i crocefissi perchè sopra c'è un uomo nudo. Madonna | |
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Non pensare alle porte chiuse alle tue spalle, ma a quelle che si spalancherebbero davanti a te se ti abbandonassi ai sentimenti. Alan Douar è la rosa della nostra coscienza, arrivata dopo lunghe battaglie con le onde, le tempeste, per raccontare del suo significato. Una rosa dal mare è tutto quello che noi siamo capaci di dare: il nostro coraggio, la nostra forza, la nostra speranza, il nostro amore.
( Romano Battaglia ) Sai, quando mi hai detto di sposarti, mi sono vergognata di quanto ti penso, del pensare soltanto a te, che è persino troppo, forse. Devo dirtelo? Ho l'impressione, mi sembra, che nessun uomo sia mai stato per una donna ciò che tu sei per me... Vi è mai stato qualcuno tratto da una prigione oscura e posto sulla vetta di una montagna, senza voltar la testa e con il cuore che viene meno, come accade al mio? E tu dici di amarmi amarmi di più? Chi dovrei allora ringraziare, tu o Dio? Entrambi, credo... Elizabeth Barret a Robert Browning (1846) Jim Morrison - Vivi come se dovessi morire domani e pensa come se non dovessi morire mai. - Siamo buoni a nulla, ma capaci di tutto. - Non accontentarti dell'orizzonte, cerca l'infinito. - Amo gli adolescenti perché tutto quello che fanno lo fanno per la prima volta. - Dicono che l'amore è vita, io per amore sto morendo - A volte basta un attimo per scordare una vita ma a volte non basta una vita per scordare un attimo. - Vorrei essere nato al contrario per poter capire questo mondo storto. - Mi chiamano drogato perché mi faccio le canne ma non sanno invece che la vera droga è la crudeltà dell'uomo. - Volevo attraversare i confini della realtà, volevo vedere cosa sarebbe successo: Solo curiosità! - Quando il mio corpo sarà cenere il mio nome sarà leggenda - C'è il sacro terrore della morte, ma la morte è un fatto naturale, credo che la morte sia un'amica dell'uomo, perché mette fine a quel grande dolore che è la vita. - Non c'è notte tanto grande da non permettere al sole di risorgere il giorno dopo. - In questo mondo di guerra e violenza anche i fiori piangono... e noi continuiamo a credere che sia rugiada. - Se non hai ragione per vivere non trovarne una per morire. Donne. O amarle o odiarle. Non c'è via di mezzo. (Nicolas de Champfort) Certe ragazze preferiscono essere belle piuttosto che intelligenti. Non hanno tutti i torti: moltissimi ragazzi hanno la vista piu sviluppata del cervello. (Bill Laurence) Donna, l'inconsistenza nobilitata dall'incoscienza. (Karl Kraus) Le donne ci amano per i nostri difetti. Se ne abbiamo abbastanza, ci perdonano tutto, anche la nostra intelligenza. (Oscar Wilde) Ciò che veramente desidera colui che chiede la mano di una donna è il resto del corpo. (E. Jardiel Poncela) La donna a cui cerchi di assomigliare non esiste, ma tu esisti e sei bellissima. (anonimo) Lasciamo le belle donne agli uomini senza fantasia. (Proust) Non bisogna mai regalare ad una donna qualcosa che non possa indossare di sera. (O.Wilde) Quando le donne parlano ridendo è come un uomo che vi prende da parte per darvi un consiglio. (Cesare Pavese, "pesi tuoi") Il pessimista crede che tutte le donne siano immorali; l'ottimista lo spera. (Anonimo) Una donna che vuole scendere al livello di un uomo manca di ambizione. (Anonimo) Vagare nel buio, arrancare, annaspare senza una meta, correre senza un traguardo, io vedo fuori solo nulla, niente, un silenzio che spiazza la mia anima un vuoto che ammutolisce il mio spirito, lo schiaccia, lo comprime fino a farlo diventare niente... Siamo niente nel niente, vuoto nel vuoto, camminiamo senza un perché, cerchiamo risposte? Vogliamo capire? Nulla niente, che ci avvolge, ci stringe, ci fa mancare il respiro, ci toglie aria, ci succhia via l’ossigeno, allora alzo gli occhi mi perdo in tutto questo e cerco qualcosa, una scintilla, un tenue bagliore, che mi attiri in una nuova direzione... verso un posto dove tutto abbia un senso, dove ogni cosa acquisti una parvenza di significato... ma poi... finisco con il ritrovarmi di nuovo dove sono partito solo e perso...Nel niente." Quando mi vorrai dovrai solo sussurrare il mio nome nel tuo cuore ed io sarò lì. ancora una volta, cade una goccia dell'Uomo-Acqua, dà vita all'incontro Solo il tuo cuore ardente e niente più.
Il mio paradiso un campo senza usignolo né lire, con un fiume discreto e una fontanella. Senza lo sprone del vento sopra le fronde né la stella che vuole essere foglia. Una grandissima luce che fosse lucciola di un'altra, in un campo di sguardi viziosi. Un riposo chiaro e lì i nostri baci, nèi sonori dell'eco, si aprirebbero molto lontano. Il tuo cuore ardente, niente più. Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore. E lui rispose: La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera, E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime. E come può essere altrimenti? Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere. La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio? E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello? Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia. E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento. Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore". Ma io vi dico che sono inseparabili. Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.
In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia. Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi. Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere. Orizzonte Mare anteriore a noi, le tue paure avevano corallo e spiagge e alberete. Sbendate la notte e la caligine, le tormente passate e il mistero, si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale splendeva sulle navi dell'iniziazione. Linea severa della riva remota: quando la nave si approssima, s'alza la costa in alberi ove la Lontananza nulla aveva; più vicino, s'apre la terra in suoni e colori: e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori, ove era solo, di lontano, l'astratta linea. Il sogno è vedere le forme invisibili della distanza imprecisa, e, con sensibili movimenti della speranza e della volontà, cercare sulla linea fredda dell'orizzonte l'albero, la spiaggia, il fiore, l'uccello, la fonte: i baci meritati della Verità. (Fernando Pessoa) Incontro di due mani
Incontro di due mani in cerca di stelle, nella notte!
Con che pressione immensa si sentono le purezze immortali!
Dolci, quelle due dimenticano la loro ricerca senza sosta, e incontrano, un istante, nel loro circolo chiuso, quel che cercavano da sole.
Rassegnazione d'amore, tanto infinita come l'impossibile! Juan Ramon Jimenez L'anno che verrà Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po' e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò. Da quando sei partito c'è una grossa novità, l'anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. Si esce poco la sera compreso quando è festa e c'è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra, e si sta senza parlare per intere settimane, e a quelli che hanno niente da dire del tempo ne rimane. Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno, ogni Cristo scenderà dalla croce anche gli uccelli faranno ritorno. Ci sarà da mangiare e luce tutto l'anno, anche i muti potranno parlare mentre i sordi già lo fanno. E si farà l'amore ognuno come gli va, anche i preti potranno sposarsi ma soltanto a una certa età, e senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età. Vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento di essere qui in questo momento, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare. E se quest'anno poi passasse in un istante, vedi amico mio come diventa importante che in questo istante ci sia anch'io. L'anno che sta arrivando tra un anno passerà io mi sto preparando è questa la novità ♥Lucio Dalla�?/FONT> |
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Nuvole... di Fernando Pessoa
Nuvole�?Oggi sono consapevole del cielo, poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solo lo sento, vivendo nella città senza vivere nella natura in cui la città è inclusa.
Nuvole�?Sono loro oggi la principale realtà, e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.
Nuvole�?Corrono dall'imboccatura del fiume verso il Castello; da Occidente verso Oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all'avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano ad essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l'ombra i falsi punti di fuga che le vie aprono fra le linee chiuse dei caseggiati.
Nuvole�?Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che io lo voglia. Sono l'intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente più il niente di me stesso.
Nuvole�?Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che inutilità se voglio!
Nuvole�?Continuano a passare,alcune così enormi ( poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione ) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sta rompendo in due, a casaccio, nell'aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole, simili a giocattoli di forme poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento fredde.
Nuvole�?Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né faro niente di giustificabile. Quella parte della mia vita che non ho dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l'ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l'universo sconosciuto. Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.
Nuvole�?Esse sono tutto,crolli dell'altezza, uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco: nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.
Nuvole�?Sono come me un passaggio figurato tra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità, finzioni dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.
Nuvole�?Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.
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SHOAH 5 piccole poesie per Sissel Di Daniel Vogelmann Cara sorellina, tu sei stata uccisa in un campo di concentramento tanti anni fa. Oggi io ti dedico queste cinque piccole poesie. | Come non sperare nell'immortalita' dell'anima? Potrei incontrare finalmente la mia sorellina Sissel, volata in cielo prima che io nascessi Mi verrebbe incontro sorridendo e mi direbbe dolcemente: "Ah, tu sei Daniel". | Muor giovane colui ch'al ciel e' caro Dovevi essere davvero cara a Dio se ti ha voluto cosi' presto con se'. Ma allora dimmi, tu che forse sai tutto: noi non gli siamo cari? | Promettimi che mi darai la mano il giorno che arrivero' da te. Perche', sai, un po' di paura mi e' rimasta... | Ora ti saluto, sorellina. Aiutami a vivere, se puoi. E anche a morire. Come ti ho gia' detto, spero d'incontrarti un giorno. E immagino che saro' molto emozionato. | Sissel aveva 8 anni, viveva a Firenze. Insieme ai genitori fu arrestata dalla polizia fascista. Fu incarcerata a Milano e poi, con il treno partito il 30 Gennaio del 1944, fu portata ad Auschwitz. |
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