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General : BEFANA
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From: MSN Nickname©Nonna_Angela  (Original Message)Sent: 12/16/2007 3:40 AM
 
http://www.specchiomagico.net/befana.htm (riti e tradizioni popolari legati all'epifania e alla befana)

Con la scopa o senza, la Befana ora viaggia in Rete

http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.mbg.trivulzio.com/Articles/befana_01.bmp&imgrefurl=http://www.mbg.trivulzio.com/&h=146&w=200&sz=86&hl=it&start=40&sig2=seBZ7Xz8PR6796QE8o8j7g&um=1&tbnid=QvrxuTo4fjT2TM:&tbnh=76&tbnw=104&eid=1lxTR4Vwi4zEAYm9kbIO&prev=

 

ROMA �?Giocattoli, statuine per il presepe, croccante e zucchero filato. Ma è la Befana la protagonista assoluta del mercato natalizio di Piazza Navona a Roma. Nelle 99 bancarelle che anche quest’anno animeranno la piazza fino al 6 gennaio se ne trovano di tutte le forme, dimensioni e fattezze. Da quelle più semplici di panno, a quelle più tecnologiche, che ridono e illuminano gli occhi al battere delle mani. Tutte, naturalmente, a cavallo dell’inseparabile scopa. Che, adorna di ferri di cavallo, “cornetti�? coccinelle ed altri simboli scaramantici verrà poi conservata nelle case per “scacciare via i guai�?

 

 

 

 

 

“La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, col vestito alla romana. Viva, viva la Befana!�? Così cantano i bambini la sera del 5 gennaio mentre appendono la “calza�? Con la speranza che la dolce vecchina porti loro tante caramelle e niente carbone, la punizione per quelli che si sono comportati male durante l’anno.

 

Le origini della festa della Befana (il termine deriva dalla parola “epifania�? cioè manifestazione) vanno ricercate molto probabilmente in antichi riti folcloristici di epoca precristiana, in seguito recepiti  ed adattati dal cristianesimo. Secondo la leggenda, infatti, i Re Magi, non riuscendo a trovare la strada per Betlemme, chiesero indicazioni ad una anziana donna. La invitarono poi a seguirli alla Capanna, ma lei rifiutò. Solo più tardi, pentita, preparò un cesto di dolci e uscì di casa. Ma non trovando i Magi, regalò i dolciumi ai bimbi che incontrava lungo la strada, nella speranza che uno di loro fosse Gesù. Ricerca che si dice ripeta ogni anno, la notte dell’Epifania.

 

Sebbene continui a viaggiare a cavallo della scopa, vestita con un gonnelline pieno di toppe colorate, un grembiule variopinto e uno scialle o un cappellaccio nero in testa, la Befana è oggi al passo con le moderne tecnologie. Su internet sono infatti numerosi i siti a lei dedicati, a cui i bambini inviano le loro letterine. Per chiedere in dono giochi, cioccolatini, biscotti per il cane o, come Giulia, “il cappello del cuoco�? Oppure il numero di telefono e l’indirizzo della dolce vecchina. E il carbone? Beh, se è proprio meritati, che almeno sia un pezzettino piccolo piccolo.



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From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 2/8/2008 2:16 AM
 

digilander.libero.it/PensieriInVolo/befanaleggenda/befanaleggenda.htm

 

Buona Epifania

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
col vestito alla "romana"
viva viva la Befana !!

Porta cenere e carboni
ai bambini cattivoni
ai bambini belli e buoni
porta chicchi e tanti doni !

Al culmine delle festività natalizie c'è l'Epifania, conosciuta anche come la festa della Befana.

Una festa all'insegna della tradizione popolare, legata alle usanze contadine,

che rappresenta anche un momento di riflessione in coincidenza con l'arrivo del nuovo calendario.

Per molto tempo la notte della Befana ,tra il 5 e il 6 Gennaio, è stata considerata come una notte magica,

dove la Befana era attesa con ansia ma anche con preoccupazione, poiché era portatrice di doni

per i bambini buoni ma anche di castigo, il carbone per i cattivi .

 

Con la scopa o senza, la Befana ora viaggia in Rete

di Flavia Mosca Goretta

lunedì 11 dicembre 2006

ROMA �?Giocattoli, statuine per il presepe, croccante e zucchero filato. Ma è la Befana la protagonista assoluta del mercato natalizio di Piazza Navona a Roma. Nelle 99 bancarelle che anche quest’anno animeranno la piazza fino al 6 gennaio se ne trovano di tutte le forme, dimensioni e fattezze. Da quelle più semplici di panno, a quelle più tecnologiche, che ridono e illuminano gli occhi al battere delle mani. Tutte, naturalmente, a cavallo dell’inseparabile scopa. Che, adorna di ferri di cavallo, “cornetti�? coccinelle ed altri simboli scaramantici verrà poi conservata nelle case per “scacciare via i guai�?

 

 

 

 

 

“La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, col vestito alla romana. Viva, viva la Befana!�? Così cantano i bambini la sera del 5 gennaio mentre appendono la “calza�? Con la speranza che la dolce vecchina porti loro tante caramelle e niente carbone, la punizione per quelli che si sono comportati male durante l’anno.

 

Le origini della festa della Befana (il termine deriva dalla parola “epifania�? cioè manifestazione) vanno ricercate molto probabilmente in antichi riti folcloristici di epoca precristiana, in seguito recepiti  ed adattati dal cristianesimo. Secondo la leggenda, infatti, i Re Magi, non riuscendo a trovare la strada per Betlemme, chiesero indicazioni ad una anziana donna. La invitarono poi a seguirli alla Capanna, ma lei rifiutò. Solo più tardi, pentita, preparò un cesto di dolci e uscì di casa. Ma non trovando i Magi, regalò i dolciumi ai bimbi che incontrava lungo la strada, nella speranza che uno di loro fosse Gesù. Ricerca che si dice ripeta ogni anno, la notte dell’Epifania.

 

Sebbene continui a viaggiare a cavallo della scopa, vestita con un gonnelline pieno di toppe colorate, un grembiule variopinto e uno scialle o un cappellaccio nero in testa, la Befana è oggi al passo con le moderne tecnologie. Su internet sono infatti numerosi i siti a lei dedicati, a cui i bambini inviano le loro letterine. Per chiedere in dono giochi, cioccolatini, biscotti per il cane o, come Giulia, “il cappello del cuoco�? Oppure il numero di telefono e l’indirizzo della dolce vecchina. E il carbone? Beh, se è proprio meritati, che almeno sia un pezzettino piccolo piccolo.

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LA VERA STORIA DELLA BEFANA

La Befana è una vecchia brutta e gobba, con il naso adunco e il mento aguzzo, vestita di stracci e coperta di fuliggine, perchè entra nelle case attraverso la cappa del camino.

Infatti la notte tra il 5 e il 6 gennaio, mentre tutti dormono infila doni e dolcetti nelle calze dei bambini appese al caminetto.

Ai bambini buoni lascia caramelle e dolcetti, a quelli cattivi lascia pezzi di carbone.

La Befana si festeggia nel giorno dell'Epifania, che di solito chiude le vacanze natalizie.

Il termine �?STRONG>Befana�?deriva dal greco “Epifania�?che significa “apparizione, manifestazione�?

Avvenne nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio che i Re Magi fecero visita a Gesù per offrirgli oro, incenso e mirra.

Anche la Befana apparve nei cieli, a cavallo della sua scopa, ad elargire doni o carbone, a seconda che i bambini siano stati buoni o cattivi.

 

Una leggenda spiega la coincidenza così:

una sera di un inverno freddissimo, bussarono alla porticina della casa della Befana tre personaggi elegantemente vestiti: erano i Re Magi che, da molto lontano, si erano messi in cammino per rendere omaggio al bambino Gesù.

Le chiesero dov’era la strada per Betlemme e la vecchietta indicò loro il cammino ma, nonostante le loro insistenze lei non si unì a loro perché aveva troppe faccende da sbrigare.

Dopo che i Re Magi se ne furono andati sentì che aveva sbagliato a rifiutare il loro invito e decise di raggiungerli.

Uscì a cercarli ma non riusciva a trovarli.

Così bussò ad ogni porta lasciando un dono ad ogni bambino nella speranza che uno di loro fosse Gesù.

Così, da allora ha continuato per millenni, nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio a cavallo della sua scopa�?/FONT>

 

 

LA BEFANA NELLA TRADIZIONE

Richiesta a furor di popolo, dopo qualche anno di ingiusto esilio, la ricorrenza della Befana ritorna il 6 gennaio a mettere fine al ciclo dei dodici giorni successivi al Natale.

Nella più pura tradizione popolare Italiana la befana, scende nelle case attraverso le cappe dei camini, che simbolicamente raffigurano un punto di comunicazione tra la terra e il cielo e distribuisce due tipi di doni:quelli buoni che sono il presagio di buone novità della stagione che verrà e il carbone, che, invece, è il residuo del passato

"La Befana ha portato un po�?di carbone perché siete stati un po�?cattivi, però, ha portato anche i dolci perché dovete essere buoni": erano queste le frasi che accompagnavano la mattina l’apertura delle calze dove, immancabilmente tra dolci, e fichi secchi, trovavano posto, oltre al carbone, anche cipolle, castagne, patate, mele, noci, noccioli e altri prodotti della terra.

Nella Befana si possono trovare, dunque, i presagi delle buone novità della primavera, la stagione da tutti attesa. Essi sono simboleggiati dai doni infilati nella calza di lana (un indumento, non scelto a caso, e, peraltro, fondamentale, nelle campagne, per affrontare il cammino e il lavoro dell’anno nuovo)

Oltre che in Italia troviamo il culto della Befana in varie parti del mondo: dalla Persia alla Normandia, dalla Russia all’Africa del Nord.

In tale culto, molti, rintracciano il mito della Dea genitrice primordiale, signora della vita e della morte, della rigenerazione della Natura.

Per altri, nella sua figura, la Befana riassume l’immagine della Dea antenata custode del focolare, luogo sacro della casa. E non è un caso se si serve, proprio dei camini, per introdurre l�?allegria nelle case, svolazzando con la sua fantastica scopa.

 

Alfredo Cattabiani, nel suo bel libro Calendario, scrive che

�?I>il 6 gennaio era la data paleologica del solstizio d’inverno, nella quale si festeggiava il nuovo sole (...). Poi la festa venne adottata dalle chiese orientali purificata dagli elementi gnostici, sicché si trasformò nella quadruplice celebrazione della nascita di Cristo, dell’adorazione dei Re Magi, del suo battesimo e del primo miracolo di Cana�?

Molto prima della venuta di Gesù, in Egitto si celebrava il 6 gennaio la nascita del dio Eone dalla vergine Kore con una processione rituale sulle sponde del Nilo. Parimenti la dea celtica Epona può essere paragonata alla nostra Befana, ma anche alla greca Demetra, a Diana patrona della stregoneria, alle dee Berchta e Frau Holle della mitologia nordico-scandinava.
In genere Epona era raffigurata su un cavallo, o posta accanto a dei cavalli, con una serie di oggetti simbolici ed era spesso sistemata in piccole edicole nelle stalle, con il compito di proteggere gli animali e di favorire l’abbondanza dei raccolti e la fertilità degli animali d’allevamento.

Il tempo solstiziale
Per gli antichi il tempo del solstizio d’inverno era ritenuto sacro e occasione per festeggiare la rinascita del sole: da quel giorno, infatti, le giornate cominciano ad allungarsi e il sole riprende vigore, nonostante la stagione diventi più fredda.
Nel grande nord questo tempo durava nove giorni e nove notti: erano le magiche notti di Odino, durante le quali il mitico condottiero percorreva con la schiera dei suoi valorosi guerrieri l’arco del cielo, portando doni ai comuni mortali.

Nella Grecia antica era la dea Hera a percorrere il cielo portando doni e abbondanza durante dodici notti solstiziali. Hera, legata a Diana- da cui Herodiana, in seguito mutata in Erodiade- era la dea notturna per eccellenza, che soprintendeva al noto “Corteo di Diana�? in cui le donne pagane compivano i loro sortilegi, donne che dopo l’avvento del Cristianesimo divennero malvagie e dissolute, votate a Satana, snaturando così la loro vera origine legata ai culti di fertilità e abbondanza. Questa decadenza spiega anche, con tutta probabilità, l’aspetto attuale delle Befane: donne brutte e sdentate, dai capelli arruffati e coperte di miseri stracci, proprio come le streghe che ben conosciamo.

La Befana nella tradizione popolare
In Italia la figura è molto popolare in tutta la penisola, anche se il termine deriva probabilmente da una parola di origine toscana. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio la vecchietta, che si muove volando su una scopa (altro attributo proprio della strega), scivola nei camini con il suo capace sacco pieno di doni per i bambini buoni e di carbone per quelli che durante l’anno appena trascorso si sono comportati male, e sistema i medesimi nelle calze appese a bella posta vicino ai letti.
In Toscana vi è anche la canzone della Befana, la “befanata�? canto sacro, ma più frequentemente profano, che un giovane travestito da vecchia e accompagnato da suonatori ripete di casa in casa la sera dell’Epifania.

Le Befane italiane sono suddivise in una certa quantità di “tribù�? diverse da regione a regione. Ci sono le Ardoiee del circondario di Belluno; la Berta e la Giampa, sempre nel Veneto; la Donnazza di Borca del Cadore; l’Invidia, diffusa nel pesarese, che percorre le contrade portando cattiveria e mala sorte a chi ha la sventura di incontrarla: La Maratega e la Redodesa, che vivono lungo il corso del fiume Piave; nel bolognese ci sono le Borde, che provocano la nebbia. A Iesi abitano le Vecchie, nella Val di Chiana e nel circondario di Arezzo le Vecchiarine. In Istria ci sono le Rodie, che corrono cavalcando le nuvole nel vento impetuoso che, quando scoppia un temporale, spinge la grandine sulle campagne.
Anche in Lombardia la Befana si confonde con una creatura del vento. Nel milanese si dice che �?I>balla la vèggia�?quando si vede un tremolio di luce prodotto dai vapori sottilissimi che si sollevano da terra nelle giornate canicolari. Così nel pavese chiamano �?I>vèggia�?o �?I>gibigiana�?il medesimo fenomeno. Nel bresciano, invece, la �?I>ecia�?è più propriamente una strega; quando si vede sulle pietre il tremolio della calura si dice: �?I>El bala la Ecia�? Si crede che questa strega torni sotto terra all’arrivo del freddo. A lei si devono i semi infecondi nei campi, il marciume delle erbe e le malattie delle bestie.

I riti dell’Epifania
Anticamente la notte dell’Epifania era anche l’occasione per praticare tutta una serie di riti apotropaici, in cui la tradizione cristiana si ammantava di paganesimo in un sincretismo davvero originale. E�?diffusa ancora ai giorni nostri l’usanza di “ardere la vecia�? un enorme pupazzo, composto da legna, stracci e fascine, di forma umana, viene posto su di una pila di legna e dato alle fiamme. La figura della “vecia�?era una specie di capro espiatorio per esorcizzare tutto il male e per propiziarsi l’abbondanza e la fertilità dei campi. Con la distruzione della vecchio nell’immaginario popolare (forse un antico retaggio di sacrifici umani o animali) si intendeva rappresentare la fine di tutti i mali. La stessa cosa avviene la notte di Capodanno, quando si lanciano oggetti vecchi dalle finestre.

In alcune località del Veneto e del Friuli si lanciano delle ruote di legno incendiate lungo i pendii dei monti; il rito viene detto “rito della stella�? perché anticamente le ruote rappresentavano la corsa del sole nel cielo.
Nel trevigiano era in uso fino a pochi decenni fa la tradizione della “notte del panevin�? Si accendevano grandi fuochi, appiccati dai bambini più piccoli del paese, e tutti prendevano a danzare attorno al falò, intonando un canto che recitava:

“Evviva il panevino,
la focaccia sotto il camino,
fagioli per i figli, fieno per i buoi,
polenta per i bambini, santità ed allegrezza�?

Nel modenese i contadini usavano colpire con un ramoscello gli alberi da frutta, ripetendo una filastrocca di buon augurio:

�?/FONT>Carga, carga, e tin, tin,
tan, treinta cavagn st’an ech vin

(caricati, caricati, e tienili, tienili,
fanne trenta ceste nell’anno che sta per venire)�?

               Dario Spada

 

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La legenda della Befana

 

Con la tradizione cristiana la Befana non c'entra proprio niente, ma nella tradizione popolare c'è una leggenda che in qualche modo la inserisce come protagonista di questa festa religiosa. I Re Magi stavano andando a Betlemme per rendere omaggio al Bambino Gesù. Giunti in prossimità di una casetta decisero di fermarsi per chiedere indicazioni sulla direzione da prendere. Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchina. I Re Magi chiesero se sapeva la strada per andare a Betlemme perché là era nato il Salvatore. La donna che non capì language=JavaScript>


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From: MSN Nickname©Nonna_AngelaSent: 2/8/2008 2:18 AM
 

 

Anno nuovo: rinnova la vita!

<META content="SiteUp Internet Promotions Meta-Tag Builder" name=generator> <META content="Salvatore Fustinoni" name=author> <META content="Natale, cristiano, cattolico, Gesù, Cristo, benedizione, famiglia, bambini, anziani, ammalati, credenti, peccatori, misericordia, Dio, Spirito Santo, Maria " name=keywords> <META content="Formulo i migliori auguri per un Natale Santo nelle famiglie cristiane di tutto il mondo" name=description>

 Natale ed Epifania: feste da riscoprire

 

ma quale Natale? C'è natale e Natale!

 

Il natale consumistico che ci viene proposto dalla pubblicità, quello degli ipermercati che iniziano due mesi prima ad esporre prodotti accattivanti e regali di ogni genere per festeggiare, una festa fatta di doni regalati nel nome della festa, ma senza un Festeggiato, di una festa fatta di cose più che di persone! Fatta di babbi natale e di alberi addobbati, fatta di niente...

 

C'è un Natale invece che è la Festa del Festeggiato. Di quel Dio che si è fatto uomo per dare un senso alla nostra vita, per divinizzare l'umanità, un'umanità che fatica sempre a riconoscerLo e a comprenderLo, ma un'umanità che grazie a Lui, il Festeggiato, può finalmente sperare, nella certezza che attraverso il dono di sé, nella Pasqua del compimento pieno della salvezza attraverso la Risurrezione, Egli ci perdona e ci accoglie quali fratelli e figli dello stesso Padre, solo che noi sappiamo credere in Lui e riconoscerci peccatori. Questo è il Natale del presepio, un presepio da costruire nel nostro cuore: segno della Buona Novella che ci viene donata, segno di pace, di fraternità, di perdono offerto a tutti affinché tutti lo sappiano accogliere.  

 

Allora riscopriamo questo Natale, questo grande giorno che segna l'inizio della storia della salvezza umana. Questo grande giorno che vede il compimento del disegno divino di incoronare una Donna tanto umile quanto grande quale Madre dello stesso Creatore. Che grande mistero!

Riscopriamo nelle nostre famiglie il senso di questa grande Festa e impariamo dai nostri bambini, così sapientemente disponibili ad apprezzarla per il suo vero significato, a viverla semplicemente come il giorno della nascita di Gesù, un bambino fisicamente come tutti gli altri, concepito verginalmente per opera dello Spirito Santo, mandato su questa terra dal Padre per la realizzazione del Suo grande disegno di salvezza per tutti gli uomini che lo vorranno accogliere.

 

 AUGURI DI PACE E SERENITA' A TUTTI

 NEL NOME DI CRISTO GESU'

 

 

ma quale Epifania? Befana o Manifestazione di Dio all'uomo?

 

Anche per questa festa esiste una tradizione pagana che richiama alla mente la simpatica vecchietta col naso bitorzoluto e la scopa volante, tutta indaffarata a trasferirsi, con questo suo fantastico mezzo di trasporto, da un camino all'altro per portare dolciumi o carbone in una calza multicolore.

 

C'è un'Epifania invece che è Manifestazione del Dio che si è fatto uomo, anzi bambino, per condividere con tutti noi e per noi tutte le miserie e le sofferenze di questa povera umanità (tranne il peccato) che è lacerata da situazioni spaventose che sembrano sempre più incomprensibili, ma che risultano chiarissime alla sua luce.

I primi ad accogliere l'annuncio dell'angelo sono gli umili pastori che all'epoca erano considerati proprio all'ultimo gradino della scala sociale; questi e non altri sono i veri VIP di Dio: i poveri, gli umili, i puri di cuore, i sofferenti per la fame, per le guerre, per le malattie. E i pastori corrono festosi ad annunciare la lieta novella: finalmente è nato il Salvatore, il tanto atteso Messia.....Ma gli altri, i VIP del mondo dell'epoca non riconoscono in questo piccolo essere deposto in una mangiatoia il Re che loro si aspettavano e allora sarà perseguitato, condannato e ucciso.

Poi ecco arrivano anche i Magi dall'oriente, anch'essi hanno creduto al messaggio luminoso proveniente dal cielo. La stella li guida fino al santo luogo della natività dove Maria e Giuseppe stanno accudendo il neonato dal destino glorioso. Una gloria anticipata dai doni simbolici dei tre "Re": oro, incenso, mirra. Una gloria che si compirà non attraverso vittoriose battaglie contro i nemici di Israele, non con gesti clamorosi per ottenere "voti" dal suo popolo, non con riduzioni di tasse o con realizzazioni di infrastrutture per migliorare l'economia e favorire i commerci. La gloria di quel bimbo gli verrà attribuita solo perché farà la volontà del Padre fino alla morte di Croce che sarà seguita dalla Resurrezione. Questo piccolo essere sarà il più grande di tutti gli uomini, questo Dio resosi così piccolo e bisognoso di tutto e di tutti, questo Dio che si fa mendicante dell'amore delle sue creature che invece lo uccidono tutti i giorni, si dona ad esse completamente fino alla morte e perfino dopo si lascia mangiare da chi lo cerca con fede. Misteri certo! Ma realtà inconfutabili per chi sinceramente si pone alla ricerca della verità.

Non esiste altro Dio!

Solo questo è il Dio che ha voluto creare l'uomo, e perché fosse capace di comprendere ciò lo ha fatto a sua immagine e somiglianza.

 

la nascita di Gesù in sonetti

 

 

 


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