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General : Perle di saggezza
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 Message 1 of 1 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_Angela  (Original Message)Sent: 10/1/2008 3:15 AM
 Spesso la saggezza è più vicina quando ci chiniamo che quando c’innalziamo in volo.
William Wordsworth

 

Un bambino diventa adulto quando si rende conto che non ha diritto solo ad aver ragione ma anche ad aver torto.

Thomas Szasz

�?Sono convinta che, in fondo al cuore, tutti gli esseri umani siano buoni�?/EM>

Anna Frank


Che l’amore è tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore

Emily Dickinson

 

�?STRONG>L�?amore è una nuvola che si forma col vapore dei sospiri: se la nuvola svanisce l�?amore è un fuoco che brilla negli occhi degli amanti; se s�?addensa ai venti contrari può diventare un mare che cresce con le lacrime dell’amante. E che cos’�?l�?amore, se non una pazzia mite, un�?amarezza che soffoca, una dolcezza che da sollievo?�?/STRONG>

da “Romeo e Giulietta�?di W.Shahespeare

Pensa a uomini chiusi in una specie di caverna sotterranea, che abbia l’ingresso aperto alla luce per tutta la lunghezza dell’antro; essi vi stanno fin da bambini incatenati alle gambe e al collo, così da restare immobili e guardare solo in avanti, non potendo ruotare il capo per via della catena. Dietro di loro, alta e lontana, brilla la luce di un fuoco, e tra il fuoco e i prigionieri corre una strada in salita, lungo la quale immagina che sia stato costruito un muricciolo, come i paraventi sopra i quali i burattinai, celati al pubblico, mettono in scena i loro spettacoli».
«Li vedo», disse.
«Immagina allora degli uomini che portano lungo questo muricciolo oggetti d’ogni genere sporgenti dal margine, e statue e altre immagini in pietra e in legno delle più diverse fogge; alcuni portatori, com’�?naturale, parlano, altri tacciono».
«Che strana visione», esclamò, «e che strani prigionieri!».
«Simili a noi», replicai: «innanzitutto credi che tali uomini abbiano visto di se stessi e dei compagni qualcos’altro che le ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna di fronte a loro?»
«E come potrebbero», rispose, «se sono stati costretti per tutta la vita a tenere il capo immobile?»
«E per gli oggetti trasportati non è la stessa cosa?»
«Sicuro!».
«Se dunque potessero parlare tra loro, non pensi che prenderebbero per reali le cose che vedono?»
«E�?inevitabile».
«E se nel carcere ci fosse anche un’eco proveniente dalla parete opposta? Ogni volta che uno dei passanti si mettesse a parlare, non credi che essi attribuirebbero quelle parole all’ombra che passa?»
«Certo, per Zeus!».
«Allora», aggiunsi, «per questi uomini la verità non può essere altro che le ombre degli oggetti».
«è del tutto inevitabile», disse.
«Considera dunque», ripresi, «come potrebbero liberarsi e guarire dalle catene e dall’ignoranza, se capitasse loro naturalmente un caso come questo: qualora un prigioniero venisse liberato e costretto d’un tratto ad alzarsi, volgere il collo, camminare e guardare verso la luce, e nel fare tutto ciò soffrisse e per l’abbaglio fosse incapace di scorgere quelle cose di cui prima vedeva le ombre, come credi che reagirebbe se uno gli dicesse che prima vedeva vane apparenze, mentre ora vede qualcosa di più vicino alla realtà e di più vero, perché il suo sguardo è rivolto a oggetti più reali, e inoltre, mostrandogli ciascuno degli oggetti che passano, lo costringesse con alcune domande a rispondere che cos’�? Non credi che si troverebbe in difficoltà e riterrebbe le cose viste prima più vere di quelle che gli vengono mostrate adesso?»
«E di molto!», esclamò.
«E se fosse costretto a guardare proprio verso la luce, non gli farebbero male gli occhi e non fuggirebbe, voltandosi indietro verso gli oggetti che può vedere e considerandoli realmente più chiari di quelli che gli vengono mostrati?»
«E’così », rispose.
«E se qualcuno», proseguii, «lo trascinasse a forza da lì su per la salita aspra e ripida e non lo lasciasse prima di averlo condotto alla luce del sole, proverebbe dolore e rabbia a essere trascinato, e una volta giunto alla luce, con gli occhi accecati dal bagliore, non potrebbe vedere neppure uno degli oggetti che ora chiamiamo veri?»
«No, non potrebbe, almeno tutto a un tratto», rispose.
«Se volesse vedere gli oggetti che stanno di sopra avrebbe bisogno di abituarvisi, credo. Innanzitutto discernerebbe con la massima facilità le ombre, poi le immagini degli uomini e degli altri oggetti riflesse nell’acqua, infine le cose reali; in seguito gli sarebbe più facile osservare di notte i corpi celesti e il cielo, alla luce delle stelle e della luna, che di giorno il sole e la luce solare».
«Certo! »
«Per ultimo, credo, potrebbe contemplare il sole, non la sua immagine riflessa nell’acqua o in una superficie non propria, ma così com’�?nella sua realtà e nella sua sede».
«Per forza», disse.
«In seguito potrebbe dedurre che è il sole a regolare le stagioni e gli anni e a governare tutto quanto è nel mondo visibile, e he in qualche modo esso è causa di tutto ciò che i prigionieri vedevano».
«è chiaro», disse, «che dopo quelle esperienze arriverà a queste conclusioni».
«E allora? Credi che lui, ricordandosi della sua prima dimora, della sapienza di laggiù e dei vecchi compagni di prigionia, non si riterrebbe fortunato per il mutamento di condizione e non avrebbe compassione di loro?»
«Certamente».
«E se allora si scambiavano onori, elogi e premi, riservati a chi discernesse più acutamente gli oggetti che passavano e si ricordasse meglio quali di loro erano soliti venire per primi, quali per ultimi e quali assieme, e in base a ciò indovinasse con la più grande abilità quello che stava per arrivare, ti sembra che egli ne proverebbe desiderio e invidierebbe chi tra loro fosse onorato e potente, o si troverebbe nella condizione descritta da Omero e vorrebbe ardentemente “lavorare a salario per un altro, pur senza risorse�?e patire qualsiasi sofferenza piuttosto che fissarsi in quelle congetture e vivere in quel modo?»
«Io penso», rispose, «che accetterebbe di patire ogni genere di sofferenze piuttosto che vivere in quel modo».
«E considera anche questo», aggiunsi: «se quell’uomo scendesse di nuovo a sedersi al suo posto, i suoi occhi non sarebbero pieni di oscurità, arrivando all’improvviso dal sole?»
«Certamente», rispose. «E se dovesse di nuovo valutare quelle ombre e gareggiare con i compagni rimasti sempre prigionieri prima che i suoi occhi, ancora deboli, si ristabiliscano, e gli occorresse non poco tempo per riacquistare l’abitudine, non farebbe ridere e non si direbbe di lui che torna dalla sua ascesa con gli occhi rovinati e che non vale neanche la pena di provare a salire? E non ucciderebbero chi tentasse di liberarli e di condurli su, se mai potessero averlo tra le mani e ucciderlo?»
«Certamente» rispose.

“Il mito della caverna�?- Platone, estratto da “La Repubblica�?/EM>

“Non essere così triste e pensieroso, ricorda che la vita è come uno specchio, ti sorride se la guardi sorridendo.�?/EM>

Jim Morrison

 

 

 

La misura dell’amore è amare senza misura.
S.Agostino

 

Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finchè è possibile senza doverti abbassare sii in buoni rapporti con tutte le persone
Di la verità con calma e chiarezza e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti.
Anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari e aggressive, esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine,
perché sempre ci saranno persone più in basso e più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati cosi come dei tuoi progetti.
Conserva l’interesse per il tuo lavoro,per quanto umile, è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari perché il mondo è pieno di tranelli.
Ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù; molte persone lottano per grandi ideali e dovunque la vita è piena d’eroismo�?BR>Sii te stesso.
Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all’amore,
poiché a dispetto di tutte le aridità e le disillusioni esso è perenne come l’erba!
Accetta gli insegnamenti che derivano dall’età, lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l’improvvisa sfortuna, ma non tormentarti con l’immaginazione.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso.
Tu sei figlio dell’universo non meno degli alberi e delle stelle, tu hai diritto di essere qui.
E che sia chiaro o no, non vi è dubbio che l’universo si stia evolvendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio, comunque tu lo concepisca e qualunque siano
le lotte e le tue aspirazioni, conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti è ancora un mondo stupendo!
Fai attenzione cerca di essere felice�?/EM>

ANONIMO

Trovata a Baltimora nella chiesa di S Paolo, datata 1692

 

 

 

Il paradiso dipende da noi.

Chiunque voglia vive nell’eden,

nonostante Adamo e la cacciata

Emily Dickinson

 
 
 
L’amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull’orlo di un precipizio.
(Stendhal)
 
 

Se il bambino vive nella critica, impara a condannare.
Se il bambino vive nell’ostilità, impara a litigare.
Se il bambino vive nella paura, impara ad essere apprensivo.
Se il bambino vive nel ridicolo, impara la timidezza.Se il bambino vive nell’ipocrisia, impara la doppiezza.
Se il bambino vive nella meschinità, impara la vigliaccheria.
Se il bambino vive nei capricci, impara l’in-tolleranza.
Se il bambino vive nella superficialità, impara l’in-differenza.

Se il bambino vive nella lealtà, impara la correttezza.
Se il bambino vive nella con-divisione, impara la generosità.
Se il bambino vive nell’in-cor-aggiamento, impara la fiducia.
Se il bambino vive nella tolleranza, impara la pazienza.

Se il bambino vive nella franchezza, impara la Verità.
Se il bambino vive nell’onestà, impara la giustizia.
Se il bambino vive nell’Amore, impara ad Amare,
e a costruire per tutti un mondo migliore�?/P>

Dorothy L. Nolte

 
 
 
 
 

�?La foglia di un albero,
è lo sforzo senza fine che fa la terra
per poter comunicare con il Cielo…�?/SPAN>
Tagore

 

“…Gli ideali sono simili alle stelle:
non li raggiungiamo mai;
ma come i marinai durante la navigazione,
è solo in base ad essi che tracciamo il nostro percorso…�?( Carl Schurz )

 

Il vostro Amico
è il vostro bisogno saziato.
E�?il campo che seminate con Amore
e che mietete ringraziando.
Egli è la vostra mensa e la vostra dimora
perché, affamati, vi rifugiate in lui
e lo cercate per la vostra pace.

Se l’Amico vi confida il suo pensiero,
non nascondetegli il vostro.
Quando lui tace
il vostro Cuore non smette di ascoltarlo,
perché nell’Amicizia
ogni pensiero, desiderio,speranza
nasce nel silenzio e si partecipa con gioia.
Se vi separate dall�?Amico,
non addoloratevi, perché la sua assenza
vi illumina su ciò che più in lui amate.

E non vi sia nell�?Amicizia altro intento
che s-cavarsi nello Spirito a vicenda.
Con-dividetevi le gioie
sorridendo nella dolcezza amica,
perché nella rugiada delle piccole cose
il Cuore s-copre il suo mattino,
e si conforta�?/SPAN>
Gibran Kahlil Gibran

 

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