MSN Home  |  My MSN  |  Hotmail
Sign in to Windows Live ID Web Search:   
go to MSNGroups 
Free Forum Hosting
 
Important Announcement Important Announcement
The MSN Groups service will close in February 2009. You can move your group to Multiply, MSN’s partner for online groups. Learn More
WEB' GRAPHICA dilettanti[email protected] 
  
What's New
  
  Messaggi  
  General  
  chiacchierata  
  Pictures  
  immagini animate  
  Calendario  
  Documents  
  Collegamenti  
  sfondi e altro  
  s.valentino  
  pasqua e altri  
  PASQUA  
  L'AUTUNNO  
  Bentornato AUTUNNO!  
  festività ed argomenti specifici  
  hALLOWEEN  
  NATALE ANNONUOVO  
  La tua pagina Web  
  Natale 1  
  natale  
  NATALE  
  anno nuovo  
  Anno Nuovo  
  anno nuovo 1  
  befana streghe  
  san valentino  
  8 marzo  
  pasqua  
  S. VALENTINO  
  PRIMAVERA  
  carnevale  
  ROMA  
  RICORRENZE  
  STAGIONI  
  estate  
  gestori  
  YouTube  
  frasi SCRITTEetc  
  logo firma  
  fiori  
  festa del papà  
  festa dell mammA  
  VARISSIMI  
  SITI VARI  
  glitters animaz  
  web SETS  
  divisori bottonI  
  poesie TESTI  
  musica balli ...  
  giorn mes ALFABE  
  numeri alfabet  
  SCENARI  
  frasi, saluti  
  alimenti bevande  
  BAMBINI  
  smiles  
  bravo  
  ITALIA-CITTA'  
    
  
  
  Tools  
 
General : setsssss web
Choose another message board
View All Messages
  Prev Message  Next Message       
Reply
 Message 7 of 13 in Discussion 
From: MSN Nickname©Nonna_Angela  in response to Message 1Sent: 11/11/2008 10:22 AM
 

 

(print image)

Acqua di mare amaro
che esali nella notte:
verso le eterne rotte
il mio destino prepara.
Mare che batti come un cuore stanco
violentato dalla voglia atroce
di un Essere insaziato che si strugge�?/FONT>

 

***

 

 

Une femme qui passe
Andava. La vita s'apriva
agli occhi profondi e sereni?
Andava lasciando un mistero
di sogni avverati ch'è folle sognare per noi.
Solenne ed assorto il ritmo del passo
scandeva il suo sogno
solenne ritmico assorto.
Passò. Di tra il chiasso
di carri balzanti e tonanti serena è sparita.
Il cuore or la segue per una via infinita
per dove da canto a l'amore fiorisce l'idea.
Ma pallido cerchia la vita un lontano orizzonte.

                                                           
***

 

 

La sera di fiera  

II cuore stasera mi disse: non sai?
La rosabruna incantevole
dorata da una chioma bionda: 
e dagli occhi lucenti e bruni colei che di grazia imperiale
Incantava la rosea
freschezza dei mattini: 
e tu seguivi nell'aria
la fresca incarnazione di un mattutino sogno: 
e soleva vagare quando il sogno 
e il profumo velavano le stelle
(Che tu amavi guardar dietro i cancelli
Le stelle le pallide notturne):
che soleva passare silenziosa 
e bianca come un volo di colombe
Certo è morta: non sai?
Era la notte
di fiera della perfida Babele
Salente in fasci verso un cielo affastellato un paradiso di fiamma
In lubrici fischi grotteschi
E tintinnare d'angeliche campanelle
E gridi e voci di prostitute
E pantomime d'Ofelia
Stillate dall'umile pianto delle lampade elettriche
Una canzonetta volgaruccia era morta
E mi aveva lasciato il cuore nel dolore
E me ne andavo errando senz'amore
Lasciando il cuore mio di porta in porta:
Con Lei che non e nata eppure è morta
E mi ha lasciato il cuore senz'amore:
Eppure il cuore porta nel dolore:
Lasciando il cuore mio di porta in porta.

 

***

 

Firenze

(Canti Orfici)

Entro dei ponti tuoi multicolori

L'Arno presago quietamente arena

E in riflessi tranquilli frange appena

Archi severi tra sfiorir di fiori

Azzurro l'arco dell'intercolonno

trema rigato tra i palazzi eccelsi:

Candide righe nell'azzurro: persi

voli: su bianca gioventù in colonne.

 

***

 

 

  

 

 

Donna Genovese

Tu mi portasti un po' d'alga marina
Nei tuoi capelli, ed un odor di vento,
Che è corso di lontano e giunge grave
D' ardore, era nel tuo corpo bronzino:
- Oh la divina
Semplicità delle tue forme snelle -
Non amore non spasimo, un fantasma,
Un'ombra della necessità che vaga
Serena e ineluttabile per l'anima
E la discioglie in gioia, in incanto serena
Perché per l'infinito lo scirocco
Se la possa portare.
Come è piccolo il mondo e leggero nelle tue mani!
***
A Sibilla Aleramo:

 

 
Sul più illustre paesaggio
Ha passeggiato il ricordo
Col vostro passo di pantera
Sul più illustre paesaggio
Il vostro passo di velluto
E il vostro sguardo di vergine violata
Il vostro passo silenzioso come il ricordo
Affacciata al parapetto
Sull'acqua corrente
I vostri occhi forti di luce.
 


*

«Vi amai per la città dove per sole
strade si posa il passo illanguidito
dove una pace tenera che piove
a sera il cuore non sazio e non pentito
volge a un’ambigua primavera in viole
lontane sopra il cielo impallidito».

 

*

In un momento

Sono sfiorite le rose

I petali caduti

Perché io non potevo dimenticare le rose

Le cercavamo insieme

Abbiamo trovato delle rose

Erano le sue rose erano le mie rose

Questo viaggio chiamavamo amore

Col nostro sangue e colle nostre lacrime facevamo le rose

Che brillavano un momento al sole del mattino

Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi

Le rose che non erano le nostre rose

Le mie rose le sue rose
 

P.S. E così dimenticammo le rose.
                                                                       
                         -  1917

 

 

 

Dino Campana
                                                          
Dino Campana era nato a Marradi, presso Faenza, il 20 agosto del 1885, da una famiglia d'estrazione piccolo borghese. Dopo il liceo, terminato faticosamente, si iscrisse alla facoltà di chimica dell’Università di Bologna, ma, come più tardi dichiarò, non comprese mai nulla dell’astruso formulario scientifico. E fu proprio a Bologna che uno psichiatra, per i sintomi palesati, definiti “nevrastenia�?dallo stesso poeta, gli diagnosticò “una forma psichica a base di esaltazione�? per la quale prescriveva riposo intellettuale, isolamento affettivo e morale e l’uso di bromuro, e che il poeta venne ripetutamente internato in manicomio.
Manifestazione del suo disagio era soprattutto l’irrequietezza, che lo portava spesso a viaggiare come un nomade, incapace di collocarsi in un luogo preciso e di relazionarsi socialmente in modo stabile; per questo fu in Argentina, in Ucraina, e poi girovago per l’Italia, esercitando i mestieri più disparati, come il pianista, il poliziotto, il pompiere, il fabbro, l’operaio, economicamente sostenuto anche dalla famiglia.

Nell’estate del 1914 esplose la passione per Sibilla Aleramo, trasformatasi poi da “un viaggio chiamato amore�?in vero e proprio calvario.
La prima volta che le scrisse, attratto dalla donna, e lusingato dal fatto che una scrittrice famosa s’interessasse a lui, un solitario e squattrinato dalla vita simile a quella d’un barbone, e che fino ad allora aveva avuto solo la compagnia di donne di malaffare, Dino le disse: “Non mi parli del suo impegno sociale, non mi racconti del socialismo. Mi interessa lei. La passione e niente altro, tutto il resto è fuori, tutto il resto viene dopo, non importa quando�?
Affascinata dalle prime lettere scambiate con lui, Sibilla andò da Dino, da “Cloche�? come talvolta amava firmarsi.
Lei era bellissima, con il volto ovale, i capelli biondi, la bocca sensuale; lui aveva i capelli tra il biondo e il rosso, la pelle rosea, i baffi spioventi su labbra carnose, gli occhi cangianti: la scintilla scoccò all’istante e immediata fu tra loro anche la passione fisica.
La vicenda d’amore si snodò fra alti e bassi, fra la fitta corrispondenza, i silenzi di lui, gli allontanamenti ora dell’uno ora dell’altro, le liti, le riappacificazioni, il peggioramento dei disturbi nervosi, le suppliche di entrambi per una riconciliazione, gli arresti di Dino continuamente scambiato per un tedesco, fino all’ultimo fermo, quello che lo condusse nel manicomio di San Salvi.
Fu Sibilla a troncare la relazione con Dino, romantico, fragile, ma anche violento, geloso del passato che lei non gli nascondeva, e instabile (nella stessa giornata scriveva �?Cara signora, spero che lei abbia capito che tra noi è finita�?e poi, tre ore dopo, ”Amore mio, mi manchi, ti prego, vieni da me�? e pervaso da una carica autodistruttiva alla quale lei, ansiosa di vivere, non volle mai piegarsi.    
                                                              
Fu davanti al cancello del manicomio che terminò definitivamente il doloroso viaggio chiamato amore.
Scrisse Sibilla: “L’ho riveduto così, dopo nove mesi, attraverso una doppia grata a maglia. Non ero mai entrata in una prigione. E�?stato un colloquio di mezz’ora, i carcerieri avevan quasi l’aria di patire sentendo lui singhiozzare e vedendo me irrigidita�?
Scrisse Dino: �?Mi lasci qua nelle mani dei cani senza una parola e sai quanto ti sarei grato. Altre parole non trovo. Non ho più lagrime.Perché togliermi anche l’illusione che una volta tu mi abbia amato è l’ultimo male che mi puoi fare�?

Sibilla era stata il primo ed unico amore di Dino, ma anche lei lo aveva molto amato; su quell'amore la scrittrice non riuscì mai a scrivere un solo rigo, tanto grandi erano state le emozioni fra loro, e la testimonianza di quella passione restò affidata tutta al carteggio.

Dino Campana morì il 1° marzo del 1932 nell’Ospedale psichiatrico di Castel Pulci, dov�?era stato internato 15 anni prima, a quarantasette anni, probabilmente per setticemia causata dal ferimento con un filo spinato durante un tentativo di fuga.

 

                                                                                                                    

 

 

 

 

 

 
Mer Angel

 

...forse voi non sapete che quando il primo bambino ha riso per la prima volta, la sua risata si e' spezzata in mille frammenti che si sono persi nel cielo. Così sono nate le fate!!!

-da Peter Pan di James M.Barrie-

 

     Fate, smettete le vostre canzoni,
e le mie bianche campane ascoltate:
voi li sentite, quei suoni lontani?
E quel che dicono, voi lo sapete?
Sono campane di neve che spuntano
dai loro gambi, e dolci suonano:
parlano forse di quel paese
dove ogni cosa è bella e cortese?

Cicely Mary Barker 
The song of the Lily of the Valley Fairy

 


  La danza delle fate

Notte di luna piena.

Il bosco risplende di un'aerea fosforescenza.

Avanzano le fate verso il centro del Cerchio
in sincronia, avvolte dai riflessi delle stelle sulle loro ali.

Una nota di flauto rompe il silenzio, colpi sordi di tamburi
le fate alzano le mani al cielo
piano inizia il loro ballo
in onde flessuose i loro piccoli corpi
si muovono al ritmo di suoni dimenticati;
battono i piedi leggeri sull'erba,
passi cadenzati per la Danza delle Fate.

Volano in alto i nostri cuori
nostra è la vita e nostro l'amore
nulla ci tocca per più di un respiro
viviamo al limite dell'umana follia.

Sogni, desideri, indecenti languori
scateniamo nei cuori di uomini e dei.

Nostre le fronde del bosco di notte
nessuna di noi sa cosa è tristezza
viviamo prive di ogni saggezza
allegria e risate la nostra salvezza.

A noi nulla e nessuno comanda
libertà è la nostra filosofia
della ragione non seguiamo la via
ora piangiamo, ora ridiamo
viviamo ogni istante della vita come fosse
l'ultimo o l'eternità.

Uniamo gli opposti, disfiamo le trame,
balliamo e giochiamo da notte a mattina.

Le braccia, le gambe in un ritmo sfrenato,
per noi primavera è sempre vicina.

Festeggiamo ogni istante
non fa differenza
buona o cattiva
questa è la vita.

I fianchi, la testa, i nostri capelli
onde di un mare,
mare fatato.

Sappiamo anche noi cos'è la tristezza
l'angoscia, la morte, il desiderio, la pazzia;
ma tutto finisce e tutto ritorna
ogni pensiero arriva lontano.

Voliamo incontro alla madre Luna
e al mattino padre Sole sarà la nostra meta.

Ogni rimpianto, ogni rimorso
dalla nostra anima viene lavato via.

Perché noi sappiamo volare
oltre il cielo e ancora più su
nei sogni degli uomini
nelle lacrime degli ultimi
conosciamo segreti che mai voce ha rivelato
i segreti del vostro cuore.

La musica si fa dolce
la notte se ne va'.

La Danza finisce e torna il silenzio.

Per un attimo i nostri occhi s'incontrano
non è difficile leggere nei cuori altrui
difficile è toccarli, quei cuori,
perché spesso sono chiusi.

Pensieri profondi?

Lungi da noi
che nessuno sappia che noi fate
ne siamo capaci.

Nel bosco torna il silenzio.

L'alba è ormai prossima.

Anonimo

 

     Per monti e burroni,
per siepi e giardini,
tra fiori e tra spini,
tra flutti e tra tuoni,
più lieve d'un raggio
del sole di maggio
volando viaggio
al comando della divina
che delle Fate è la regina.

D'una primula dorata
nella campanula fatata
troverò nascosta
la stilla incantata.

Shakespeare

da -Sogno di una notte di mezza estate-

 

     Brezza sottile,
che aumenta e si trasforma in vento, in tempesta,
ti assale, ti avvolge ti risucchia in un vortice...
Stordisce, inebria e si allontana tremula
per poi tornare più forte e impetuosa
e quando svanisce
ti lascia stordita, stanca e felice.

Anonimo

 

     Terra di fate

Valli di nebbia, fiumi tenebrosi
e boschi che somigliano alle nuvole:
poi che tutto è coperto dalle lacrime
nessuno può distinguerne le forme.
Enormi lune sorgono e tramontano
ancora, ancora, ancora ...
in ogni istante
della notte inquiete, in un mutare
incessante di luogo.
E così
spengono la luce delle stelle
col sospiro del loro volto pallido.
Poi viene mezzanotte sul quadrante lunare
ed una più sottile delle altre
(di una specie che dopo lunghe prove
fu giudicata la migliore)
scende giù,
sempre giù, ancora giù,
fin quando
il suo centro si posa sulla cima
di una montagna, come una corona,
mentre l'immensa superficie,
simile a un arazzo,
s'adagia sui castelli
e sui borghi (dovunque essi si trovino)
e si distende su strane foreste,
sulle ali dei fantasmi, sopra il mare,
sulle cose che dormono e un immenso
labirinto di luce le ricopre.
Allora si fa profonda - profonda! -
la passione del sonno in ogni cosa.
Al mattino, nell'ora del risveglio,
il velo della luna si distende
lungo i cieli in tempesta e,
come tutte le cose,
rassomiglia ad un giallo albatro.
Ma quella luna non è più la stessa:
più non sembra una tenda stravagante.
A poco a poco i suoi esili atomi
si disciolgono in pioggia: le farfalle
che dalla terra salgono a cercare
ansiose il cielo e subito discendono
(creature insoddisfatte!) ce ne portano
solo una goccia sulle ali tremanti.

 Edgar Allan Poe

 

 

 

 




Replies to This Message The number of members that recommended this message.    
     re: setsssss web   MSN Nickname©Nonna_Angela  11/11/2008 11:16 AM