L'anima tua, che ama la mia, con lei
è tessuta nel Tibet del tappeto.
Raggio in raggio, colori innamorati,
stelle che corteggiandosi si rincorsero in cielo.
Posano i nostri piedi sul prezioso,
a mille e mille maglie di distanza.
Dolce figlio del Lama sopra il trono muschiato,
da quanto la tua bocca già mi bacia la bocca,
e la guancia la guancia
nei tempi dell'intreccio variopinto?
Un canto d'amore
Da quando non ci sei,
è oscura la città.
Io raccolgo le ombre delle palme
sotto cui camminasti.
Sempre devo cantare a bocca chiusa
la melodia che pende sorridendo dai rami.
M'ami di nuovo -
a chi dire il mio incanto?
A un'orfana o a un nuziale convitato,
che ode in eco la felicità.
So sempre
quando tu pensi a me -
bimbo mi si fa il cuore
e grida.
A ogni porta di strada
mi fermo e sogno;
aiuto il sole a dipingere
la tua bellezza a ogni muro di casa.
Ma all'immagine tua
mi faccio scarna.
Mi stringo attorno a slanciate colonne,
finché vacillano.
Dappertutto il creato,
i fiori del nostro sangue.
Ci immergiamo nel muschio sacro che
vien dalla lana degli agnelli d'oro.
Se sulla lontananza
che ci divide
una tigre tendesse
il suo corpo, come a vicina stella!
Presto
sul mio viso è il tuo fiato.
Te solo
In una cinta di nuvole il cielo
porta la curva luna.
Sotto l'icona-falce
nella tua mano voglio riposare.
Il mio volere dev'essere sempre
quello della tempesta - sono un mare
senza riva.
Pure dacché tu cerchi
le mie conchiglie, il cuore mi risplende.
Giace
sul mio fondo, incantato.
Forse è il mondo il mio cuore,
bussa -
E te solo ormai cerca -
Come devo chiamarti?
In segreto, di notte
Ho scelto te fra tutte le stelle
E sono sveglia - un fiore in ascolto
nel fogliame che mormora.
Le nostre labbra preparano miele
le nostre notti lucenti sono fiorite
Sull'amato splendore del tuo petto
il mio cuore incendia il suo paradiso.
Tutti i miei sogni son sospesi al tuo oro.
Ho scelto te, fra tutte le stelle.
Congedo
La pioggia ha ripulito gli erti muri di case,
io scrivo sopra l'arco di pietra bianca
e lievemente sento
rafforzarsi la mano stanca ai versi
d'amore, dolci etemi ingannatori.
Io veglio nella notte tempestosa sui flutti alti
E sfuggii forse alla mano amorosa
del mio angelo: ho ingannato il mondo, e il mare
Vicino alle conchiglie, nella sabbia,
ho sepolto la salma.
Leviamo gli occhi ad un unico cielo -
e ci invidiamo la terra?
Perché Dio balenando ha trasmigrato ad Oriente
travolto dall'immagine delle sue creature?
Io veglio nella notte tempestosa sui flutti alti del mare!
E quel che mi unì al giorno di riposo
della Sua creazione, è come un tardo stormo d'aquile
sparito in questo buio minaccioso.
Il mio pianoforte azzurro
Ho a casa un pianoforte azzurro,
ma non ne so le note.
Da quando s'è abbrutito il mondo,
sta giù in cantina al buio.
Suonavano le stelle a quattro mani
- la dama luna cantava in barca -
ora allo strimpellìo ballano i ratti.
Spezzata è la tastiera...
Piango l'azzurra morta.
Aprite a me, cari angeli,
- il pane amaro mangiai -
a me da viva la porta del cielo -
anche contro il divieto.
Ruth
E tu mi cerchi davanti alle siepi.
Sento
sospirare i tuoi passi -
e i miei occhi son grevi gocce oscure.
Mi fioriscono dolci nell'anima i tuoi sguardi,
e si colmano
quando i miei occhi migrano nel sonno.
C'è un angelo alla fonte
della mia patria: canta
il canto del mio amore,
la canzone di Ruth.
Separazione
In una notte fiammante di stelle
ho fatto perdere la vita all'uomo
a me vicino.
E quando il sangue suo verso il mattino
scòrse tubando,
il suo destino mi guardò sinistro.
Fine del mondo
C'è un piangere nel mondo, come se
fosse morto il buon Dio,
e l'ombra plumbea che giù cade pesa
con gravezza di tomba.
Nascondiamoci, vieni, più vicini,
la vita giace in ogni cuore come
dentro una bara.
Tu! baciamoci forte -
bussa al mondo un anelito, di cui
noi dobbiamo morire.