Sdraiata sulla brandina sotto il sole cocente del primo pomeriggio, quando sulla spiaggia arriva il grecale, puoi osservare le nuvole erranti e mutanti: sono soffici, bianche, incamminate per chissà dove. Le vedi trasformarsi e con l’immaginazione prendere sembianze animali ed altri esseri fantastici: l’aquila reale, un barboncino col fiocchetto al collo, un leone con la coda a ciuffo, un elefantino, la bertuccia che sghignazza divertita, un serpente, forse l’anaconda o un drago, una tartaruga caretta caretta in fuga, il daino, il gatto con gli stivali, un cavalluccio marino, un grifone in picchiata, un orsetto sfuggito alla mamma, una foca che si allontana, volti misteriosi e il cavallo alato pegaso: è presto per osservare le costellazioni che puoi vedere a occhio nudo nel cielo nottuno; sarà un altro viaggio avvolto nella magia e nel mistero della materia stellare (c.p.)
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