7/7/2008
Ue, sanità pubblica senza confini
Direttiva: cure possibili nei 27 Paesi
I cittadini europei potranno curarsi presso gli ospedali dei 27 Stati membri dell'Unione, senza i vincoli burocratici che oggi rendono il "turismo sanitario" una pratica poco diffusa e densa di imprevisti. Una direttiva dell'Ue, che dovrà essere vagliata dal Parlamento europeo, prevede infatti che i pazienti possano essere curati nel Paese scelto, senza disparità di trattamento. Sarà il Servizio sanitario nazionale a dover coprire la spesa.
Si tratta - secondo quanto riporta un articolo del "Giornale" - di una riforma rivoluzionaria nella sanità, che dovrebbe rendere più facile scegliere se farsi operare, o ricevere una visita specialistica, all'estero. Insomma, mentre oggi è possibile ricorrere a cure oltreconfine, rimborsabili, soltanto in casi eccezionali (per esempio quando in Italia non esistono strutture adeguate per curare una certa patologia), da domani l'iter potrebbe diventare molto più agile e percorribile.
Grazie alla Direttiva, proposta dal Commissario per la salute Androula Vassiliou, ai cittadini dell'Ue dovrebbe essere garantito il diritto di ricevere la medesima qualità di assistenza presso gli ospedali di tutti i 27 Paesi membri. "Ciascun paese potrebbe prevedere un tetto massimo di spesa per salvarsi dal dissesto", precisa tuttavia "Il Giornale" presentando una possibile "norma paracadute" che i singoli Stati potrebbero adottare al fine di non andare incontro a spese, per la sanità, difficilmente sostenibili