IL BAILE FLAMENCO
Il ballo è la componente più vistosa del flamenco.
Rispetto alla musica e al canto ha il vantaggio di essere
immediatamente comprensibile e fruibile da parte
della grande maggioranza del pubblico.
Anche chi non si intende di musica o non è abituato
ad approfondimenti letterari, sa apprezzare uno spettacolo
di flamenco ballato, specialmente se riproposto in chiave moderna
da una delle tante compagnie che ne curano il rilancio
da un po' di anni a questa parte.
La comprensione della danza non richiede necessariamente
un retroterra culturale specifico.
L'armonia risulta di per sé piacevole, e viene colta
a livello intuitivo ed empirico da una utenza diversificata.
Il ballo flamenco è nato come rappresentazione individuale di uno stato d'animo,
e come tale deve essere considerato nella sua autenticità.
Esso è stato abbinato al cante e al suono della chitarra,
in una fase matura dello sviluppo del flamenco come fatto letterario.
Non poteva non succedere che il flamenco finisse per essere ballato,
perché il popolo andaluso e i gitani andalusi sono sempre stati appassionati
di ogni tipo di danza.
Essi ballano anche mentre camminano e quando parlano:
ballano se sono felici e se sono tristi, così come hanno
sempre ballato da emarginati e da liberi.
In virtù del successo che ha avuto, il flamenco è stato trasformato
anche in danza da palcoscenico: e qui ad un certo punto è comparsa la coppia,
è spuntato il corpo di ballo, perché in ogni spettacolo l'occhio vuole la sua parte.
Nel café cantante si è mantenuta l'impostazione solistica;
nel ballet flamenco è stato necessario introdurre le compagnie di ballo
e le orchestre musicali al posto della sola chitarra.
Il flamenco come ballo individuale è nato da una serie di
danze popolari più o meno sensuali, tutte sviluppatesi nei bassifondi
e negli ambienti delle taverne, dove la gente balla, poche volte
per festeggiare o sottolineare una ricorrenza, molto più spesso
per dimenticare. Come sfogo personale e privato esso ha sempre
mantenuto qualcosa di primitivo. Nel café cantante il ballo subisce
una manipolazione tecnica e stilistica: il contatto col pubblico
richiede una operazione di maquillage. Si complicano le figure,
si accentuano le differenze tra il programma di ballo maschile e
il programma femminile, ma soprattutto si sottolineano con vigore
le distinte identità sessuali. In particolare si sovraespone la figura femminile:
la grazia dei movimenti, già curata nelle forme di espressione domestiche,
viene messa in risalto attraverso un abbigliamento malizioso e
scenicamente accattivante. Vengono inventati lo scialle enorme e l'abito
con coda e volants che servono ad esaltare la portata sensuale della performance,
introducendo, checché se ne dica, momenti di premeditata provocazione.
Nel cafè cantante resta fondamentale la capacità individuale di interpretare
ed improvvisare: ne derivano l'immediatezza espressiva e
l'imprevedibile svolgimento di un programma sempre diverso.
In una fase di ulteriore sviluppo e successo, e precisamente
a decorrere dal 1914, nasce il ballet flamenco: vera e propria danza teatrale,
eseguita da un intero corpo di ballo, su musica d'orchestra e sul
canovaccio d'una trama regolare.
Si fa salva l'atmosfera flamenca attraverso una serie di precisi richiami
allo spirito originario del ballo, ma le modifiche inevitabilmente sono profonde.
I margini di improvvisazione individuale sono azzerati dalla
necessità di uniformare movimenti e moduli espressivi.
La presenza contemporanea sulla scena di una pluralità di danzatori e
danzatrici impone il rispetto di regole precise e di schemi coreici
di tipo accademico. Siamo al professionismo: qui il raggiungimento
di un alto livello artistico è tanto più difficile e sofferto perché
dipende dalla perfetta quadratura di numerosi elementi: scelta
di una trama coinvolgente, selezione delle musiche, scenografia di qualità,
studio delle luci, originalità dei costumi e loro coerenza col testo
e con le figure di danza, effetto dell'insieme sul pubblico.
Sparisce la danza astratta, espressione di stati d'animo individuali;
si impone il racconto, che deve risultare interessante per forma e contenuto.
L'esigenza di riproporre il flamenco prima maniera viene affidata
al marketing negli anni Cinquanta. Nascono dei locali chiamati tablaos
dove si esibiscono, per un pubblico di raffinati spagnoli e di curiosi turisti,
artisti famosi capaci di far rivivere le emozioni di una danza primitiva e struggente.
Nel corso degli ultimi decenni il flamenco è stato sottoposto
ad interessanti esperimenti di reinterpretazione in chiave moderna.
E' stato perfino rigenerato attraverso i codici della musica contemporanea:
il risultato è sempre affascinante.
E' questa la prova che il flamenco vivrà in eterno.