a parlarmi per la prima volta di Bal Musette
che non conoscevo - ovviamente - fu un
sammarinese "emigrante di ritorno" il quale
aveva vissuto in Francia per molti anni e adesso,
dall'Antica terra della Libertà, si occupava di rapporti
e scambi culturali San Marino-Francia.
Fu lui a raccontarmi del valzer popolare che è tradizione
ballare per strada il 14 luglio, facendo festa
nell'anniversario della Presa della Bastiglia.
In pratica, il valzer musette si è sviluppato in Francia agli inizi del Novecento, in contrapposizione al valzer viennese con Strauss era diventato il ballo della nobiltà e della borghesia, acquisendo caratteristiche musicali e sonorità che richiamavano atmosfere militari e guerresche. I sacri testi - e anche internet da cui sto attingendo - dicono che le classi sociali più umili, pur amando il ritmo ternario, rifiutavano le forme auliche che caratterizzavano il valzer, giunto al suo massimo livello di successo e consegnato ad orchestre famosissime. Premesse che favorirono un valzer alternativo, con contenuti culturali legati ai problemi umani e personali della quotidianità, e con musicalità legate ad uno strumento musicale antico (già esistente nel XIII secolo).
La "Musette" che deriva il suo nome dalla parola francese muse, cioè musa, è uno strumento simile alla cornamusa.
Il termine di fatto definisce anche una danza pastorale risalente allo stesso periodo, nata in Alvernia, una regione della Francia centrale.
Il nome della danza deriva ovviamente da quello dello strumento musicale con cui veniva eseguita: il tempo era indifferentemente binario o ternario. Curt Sachs inserisce la musette nella tipologia delle zampogne, con la precisazione che essa divenne nel '600 una varietà aristocratica prodotta dalla infatuazione arcadica della Corte francese. "Era composta d'una sacca ricoperta di seta o velluto, un mantice, due sottili oboi cilindrici uniti insieme e un oboe di bordone lungo soltanto 15 cm nel quale la lunghezza della foratura interna cresceva e scemava come in un racket, potendo essere variata da piccoli cursori". (Curt Sachs, Storia degli strumenti musicali, Milano, Mondadori, 1996).
La danza torna in auge nel secolo XVIII grazie alla rielaborazione di Bach e Mozart, e agli inizi del Novecento quando, attraverso una sintesi tra ritmo ternario, movimenti fondamentali del valzer e contenuti culturali popolari diventa VALZER MUSETTE, il cui strumento musicale, caduta in disuso la musette, sarà la fisarmonica.
Parlare di nuovo stile a proposito di valzer musette