L'Avvenire
  
 Solleviamo la paglia
 Guardiamo la neve
 Scriviamo lettere
 Aspettiamo ordini
  
 Fumiamo la pipa
 Pensando all'amore
 I gabbioni son lì
 Guardiamo la rosa
  
 La fonte non s'è inaridita
 Nè la paglia d'oro è sbiadita
 Guardiamo l'ape 
 E non pensiamo al domani
  
 Guardiamoci le mani
 Che sono la neve
 Sono l'ape e la rosa
 Nonché il domani
  
  (da: Traduzioni da Apollinaire, in Giorgio Caproni, L'UltimoBorgo, Rizzoli, 1980, pag.191)