Ieri sera
(domenica 27 agosto 2006 alle ore 21,30)
il teatro dimora de l’arboreto
di Mondaino (Rimini) ha ospitato,
al ternmine della residenza creativa della compagnia
l’anteprima nazionale di
SCARTO
la nuova produzione di
Club Teatro �?Rem & Cap Proposte.
L’idea dello spettacolo è stata mossa da questa semplice considerazione: ogni giorno, ciascuno di noi, con il sacchetto della spazzatura, getta anche qualcosa di sé, non come individuo ma come essere appartenente all’umanità. Getta gli scarti di belletti ma perde la bellezza. Getta scorie, avanzi, rifiuti d’avidità e soddisfazioni materiali ma perde la misura e non conquista nulla. Così al centro della scena c’�?un cassonetto, la pattumiera metropolitana, il luogo dell’abbandono, del rituale giornaliero; atto meccanico senza riguardo. Due i personaggi: una figura e un corpo. La figura è senza volto, coperto da un cappello a larghe falde e veste un lungo soprabito. Potrebbe rappresentare ed essere ognuno di noi, anonimo. L’altro personaggio è un corpo, o meglio il corpo che pulsa e vive. Sommerso dai rifiuti, si ribella. Non si arrende alla condizione di semplice produttore e consumatore del mondo come vuole la modernizzazione, non vuole distrarsi con quello che offre il mondo dei consumi ma vuole tentare di invertire il giro della ruota e far nascere altri linguaggi, altre parole, altri sentimenti, altre idee, altre aspirazioni che non siano quelli della visione mercantile del mondo. Così sospeso tra il rifiuto della decadenza dei valori e i rifiuti dell’eccedenza della società, questo personaggio rovescia la sua sensazione del vivere e la rende sfuggente. Ironizza con l’uomo, con il mondo, con l’universo ma ancora di più riflette. Cerca di riconquistare i brandelli gettati giorno dopo giorno, chiamandosi fuori dalla maniera tradizionale del vivere, immerso tra le scorie consuma l’epoca e parla della durata come un sentimento inafferrabile, non prevedibile, non misurabile: è il Canto alla durata di Peter Handke. Le sue parole, il suo sguardo sulle cose e la sua posizione d’ascolto trasmettono con la lingua della poesia l’esperienza quotidiana, la sensazione del vivere. Una confessione che pone interrogativi di fronte al trascorrere del tempo e al fluire della vita, sulla natura e l’esistenza umana. Recuperare la consapevolezza di vivere, dalla distrazione, la stessa con cui gettiamo quotidianamente i rifiuti
"Scarto" è tratto da "Canto alla durata"
di Peter Handke
(traduzione di Hans Kitzmüller)
con Vicenzo Preziosa
Claudio Remondi, Davide Savignano, Pasquale Scalzi
Riccardo Caporossi
musiche Sergio Quarta e Francesco Marini
eseguita dal quartetto di sax �? Venti�?