Questa sera (ore 21) all'Auditorium Palacongressi di Rimini
secondo appuntamento sinfonico della 57a Sagra Malatestiana
In programma, l’Orchestra Filarmonica di Oslo, guidata
dal suo nuovo direttore stabile Jukka-Pekka Saraste,
solista Boris Berezovsky
Un cambio di prospettiva, rispetto alle
suggestioni praghesi del concerto inaugurale,
che ci conduce nel panorama musicale
dell’Europa del Nord, non solo per gli
interpreti ma anche per i brani proposti.
Il programma della serata prevede infatti,
oltre a Le Carnaval romain,
ouverture op. 9 di Berlioz, una sorta di
omaggio ai più grandi compositori scandinavi con il
Concerto in la minore per
pianoforte e orchestra op. 16 di Edvard Grieg e Lemminkäinen,
suite per orchestra op. 22 di Jean Sibelius.
Pagine di musica particolarmente appropriate alla
Filarmonica di Oslo e al suo nuovo direttore stabile,
che dimostreranno come la solida tradizione musicale
scandinava abbia trovato in questa orchestra un esempio
degno di confronto con le migliori compagini sinfoniche europee.
Le carnaval romain è un’ouverture tratta dall’opera
Benvenuto Cellini, primo lavoro di Berlioz per il
teatro musicale. Il compositore, deluso dall’insuccesso
riscosso, nel 1843 tentò di recuperarne le parti migliori
elaborando in forma di ouverture da concerto
alcune scene: in particolare la melodia del duetto
d’amore di Cellini con Teresa del primo atto,
che fornisce il tema dell’Andante sostenuto, e la
musica delle feste di Carnevale in piazza Colonna
nel secondo atto, che invece è la base per i Saltarelli.
Nonostante Grieg non si sia mai sentito
particolarmente portato per la composizione sinfonica,
nel 1868, dopo due anni di attività come direttore della
Det Philarmoniske Selskab di Oslo, compone il
Concerto in la minore per pianoforte e orchestra op. 16,
che gli procura un immediato successo europeo.
È una delle pagine più fresche e gioiose del
compositore norvegese: risentono infatti della
serenità intima di Grieg, che compose il pezzo
durante la villeggiatura estiva in Danimarca con la
moglie e la figlia neonata. Non a caso, qualcuno
ha definito questo concerto il “figlio maschio�?di Grieg.
Modello ideale del lavoro è l’omologo concerto di
Schumann, da cui, pur ricalcandone la tonalità,
l’equilibrio tra solista e orchestra, il carattere sognante,
si distacca per arabeschi di stile listziano e,
soprattutto nell’adagio, sfumature tipicamente norvegesi.
Solista del concerto sarà Boris Berezovsky,
pianista russo classe �?9, brillante virtuoso,
formatosi al conservatorio di Mosca con Eliso Virsaladze.
Vincitore della medaglia d’oro al prestigioso
concorso Čiakovskij di Mosca, da allora Berezovsky
svolge un’intensa attività come solista con
orchestre di tutto il mondo.
Conclude il programma della serata Sibelius
con la suite per orchestra Lemminkäinen,
il suo lavoro sinfonico più importante precedente
la prima Sinfonia, celebre per il suo Cigno di Tuonela.
Tuonela non è altro che il regno della morte,
l’inferno della mitologia finnica circondato da un
grande fiume con acque nere su cui nuota un
cigno maestoso, che incanta chi lo ascolta e che
invita alla morte.
(Fonte: Ufficio stampa)