EXEMPLA - Rimini Castel Sismondo
20 aprile - 7 settembre 2008
La mostra esamina alcuni aspetti del grandioso fenomeno della ripresa dei modelli classici nell’arte italiana medievale, partendo dall’epicentro della cultura federiciana di Castel del Monte (Puglia).
E�?qui che si forma Nicola Pisano, e la mostra intende seguire qualcuna delle tappe del ritorno all’antico di Nicola e di coloro che crebbero al suo fianco, come Arnolfo di Cambio e Giovanni Pisano.
Benché la rinascita duecentesca dell’antico non sia la prima nel medioevo, per la varietà d’ispirazione e il diverso modo di sentire, non solo da parte dei più grandi esponenti del gotico italiano, ma anche degli anonimi artisti che ruotavano intorno alla figura di Federico II, essa è fra le più intense.
La prima parte della rassegna è dedicata all’arte che prende forma con Federico II, con qualche testimonianza normanna. Si tratta per lo più di sculture, con nuove ipotesi di attribuzione, di codici e di cammei.
E�?stato possibile mettere a confronto diretto opere federiciane con i modelli classici, la maggior parte provenienti dalla regione Puglia, dai quali traggono ispirazione.
I confronti si evidenziano anche nel caso di Arnolfo di Cambio, perché alla figura della “Donna con l’anfora�?della Galleria Nazionale di Perugia verrà affiancato un rilievo romano rappresentante una “Ninfa�?vista da tergo, proveniente dai Musei Vaticani, che se non costituisce il diretto precedente della figura arnolfiana, quanto meno è una testimonianza molto eloquente della sua derivazione dall’antico.
Laddove non è stato possibile visualizzare certi parallelismi spostando materialmente le opere originali, si è fatto ricorso a calchi o a immagini fotografiche.
L’esposizione si chiude con una delle formelle di Andrea Pisano del campanile di Santa Maria del Fiore, raffigurante emblematicamente uno scultore, Fidia, intento a modellare una scultura classica, gentilmente concessa in prestito dal Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, e con la superba Madonna col Bambino di Andrea Pisano, concessa dal Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto.
La mostra, realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani, verrà dedicata a Federico Zeri nel decimo anniversario della morte, come omaggio al grande e indimenticabile maestro che fu per quattro volte ospite del Meeting di Rimini.
I contenuti stessi della mostra corrispondono pienamente alla sfaccettata complessità degli interessi di Zeri, che spaziavano dall’antichità classica, all’arte del Duecento e oltre.
Fonte: Uff. stampa (anonimatalenti)