il mondo
ci è diventato piccolo, sempre più spesso non ci accontentiamo di viaggiare con la fantasia, guardando il mappamondo,navigando in internet:siamo un po' tutti dei novelli Marco Polo,dei Vasco da Gama, dei Fratelli Wright,degli Otto Lilienthal, dei Samuel Telki e Ludwig von Höhnel, ma quello che spesso dimenchiamo prima di partire è la prudenza che ci consiglierebbe di studiare bene un territorio, la sua cultura e la sua gente; partire all'avventura ci attrae, ma finiamo col sottovalutare i rischi
- per la nostra salute e per la nostra incolumità fisica e psicologica
pericoli e rischi che leggiamo o ascoltiamo quotidianamente dai mezzi di comunicazione planetari che ci mettono in guardia ma che quasi sempre disattendiamo, salvo pentirci - appena ci capita qualche disavventura - di essere partiti con troppa leggerezza. E qualche volta di avere sottovalutato il pericolo di subire gli esiti di calamità naturali, che preferibilmente colpiscono alcune aree del pianeta in determinate stagioni; di incontri indesiderati, come banditi, delinquenti, gente senza scrupoli; di non avere preso le precauzioni necessarie; di esserci affidati al caso o al destino; di esserci mossi con scarsa prudenza, fatta eccezione per coloro per i quali il rischio è connesso al proprio mestiere, come i giornalisti o i reporter inviati in zone di guerra o di instabilità politica, gli scienziati e gli astronauti, ai quali va tutta la nostra riconoscenza ed ammirazione per la loro competenza e per il coraggio al servizio di quel futuromondo, che vorremmo fosse già qui anche per noi
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