IL MISTERO DELL'AMORE IN POESIA E NON SOLO...
L'amore è un mistero... lo si afferma con tranquillità... lo diamo per assodato...
Ma chi... meglio di lui... il Sommo Dante... poteva farci "sentire" la complessità di questo mistero?
Sapete che il punto più alto dell'amore terreno da lui affrontato in modo geniale è quello in cui ci parla di una storia d'amore vera, disperata e controversa... un amore "sbagliato" in quanto amore "traditore" e - quindi - meritevole dell'inferno ma, nello stesso tempo, vero profondissimo amore, capace far lacrimare il cuore e crollare le gambe.
Il racconto di Paolo e Francesca - propostoci in modo così coinvolgente anche di recente dalla lettura di Benigni - ci aiuta quindi ad incontrare il mistero dell'amore ed incontratolo rimanerne incantati.. silenziosi e... quasi sconvolti....
Lo stesso Dante pur inserendo i due dolci amanti nell'Inferno... non appare in fondo tanto convinto della giustezza della punizione... dato che, come si evince dalla lettura dell'intero canto nel complesso, egli si sente a loro vicinissimo... e pertanto l'amore resta e resterà comunque un mistero del cuore dell'Uomo.
Come sempre mi farebbe piacere leggere poesie che sul mistero dell'amore... parlano al vostro cuore.
L'INFINITO MISTERO
Emily Bronte
Improvviso, il buio della casa
il sole rischiarò,
il canto dei canarini rallegrò,
rianimò il salto del gatto,
ravvivò i fiori del giardino
le lacrime si tramutarono in sorriso,
il pianto in gioia
e la tristezza diventò quasi allegria:
oh, Amore, l'infinito
INDIZI
Marina Ivanovna Cvetaeva
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l'amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l'amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l'amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un'aureola
di vento! Riconosco
l'amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l'amore dal boato
- dal trillo beato -
lungo tutto il corpo!
PAOLO E FRANCESCA
Dante Alighieri
Inferno - canto 5° - omissis
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».
Mentre che l'uno spirto questo disse,
l'altro piangea; sì che di pietade
io venni men così com'io morisse.
E caddi come corpo morto cade.