E' soprattutto nel Museo Archeologico Villanoviano di Verucchio,
con la testimonianza di antichi insediamenti ritrovati in territorio, scoperti nelle varie necropoli durante più o meno recenti campagne di scavo, che tra le altre cose si trova l'ambra e se ne comprende il senso. Ma leggiamo, per ambientarci:
L'Ambra
"Raccontano che le sorelle, mutate in pioppi dal dolore per Fetonte colpito dal fulmine, spandono ogni anno lacrime di elettro (ambra) lungo il fiume Eridano, detto Elettro, che noi chiamiamo Po" (PLINIO, Naturalis Historia, XXXVII, 31).
Queste poche righe racchiudono sinteticamente il mito legato alla sostanza resinosa che noi conosciamo con il nome di ambra.
Si racconta infatti di Fetonte, il figlio del Sole, e del suo grande desiderio di guidare il carro solare paterno; il giovane costringe il padre Elio ad affidargli la guida dei cavalli; ma egli viene trascinato verso la terra. Zeus scaglia un fulmine per fermare il carro impazzito; Fetonte, precipita, ferito a morte, nel fiume Eridano (spesso identificato con il Po). Le figlie del Sole, le Eliadi, accorrono gementi attorno al fiume e piangono inconsolabilmente la morte del fratello. Trasformate dagli dei in pioppi, le loro lacrime, scendendo dai rami, divengono electra cioè gocce d'ambra. Loro stesse verranno chiamate anche Elettridi, perchè produttrici di electrum.
Nel mito l'ambra nasce perciò come ricompensa degli dei per la morte di un essere divino; le popolazioni antiche ritenevano che l'ambra avesse proprietà magiche e terapeutiche tali da guarire o prevenire le malattie della gola e che fosse dono degno di personaggi di alto rango. L'ambra è una resina fossile, colata in tempi remoti da varie specie di alberi (conifere) e successivamente fossilizzata. Il colore può variare in trasparenza e opacità nelle sfumature del giallo, del rosso e del bruno. L'ambra gialla si trova principalmente nella Germania settentrionale, in Danimarca e sulle rive meridionali del Baltico. In Italia i giacimenti noti, piuttosto poveri, si trovano in Sicilia e nell'Appennino emiliano e romagnolo ma non vennero mai scoperti né sfruttati nell'antichità.
La raccolta e la lavorazione dell'ambra iniziò fin dalla più remota preistoria; coinvolgendo dal terzo millennio a.C. le regioni settentrionali e meridionali dell'Europa, In particolare durante l'età micenea (1600-1100 a.C.) il commercio dell'ambra ha raggiunto il massimo sviluppo, documentando strette relazioni fra le regioni dell'Europa settentrionale e l'area mediterranea. Nell'età del Bronzo finale (secoli XII-X a.C.) Frattesina di Fratta Polesine (Rovigo) è uno dei centri più importanti a livello continentale per la lavorazione e il commercio dell'ambra che proviene dalle regioni baltiche. Verucchio, certamente a partire dall VIII, secolo, ma forse anche prima, si inserisce in questi traffici tra le zone del nord e del Delta Padano, la valle del Tevere, l'Etruria interna e le coste adriatiche divenendone un caposaldo. In questo centro esistevano artigiani specializzati in possesso di notevoli conoscenze tecnologiche e capaci di innovazione, che hanno sviluppato tecnologie e metalli per il momento non conosciuti altrove, che rispondevano alle esigenze della ricca aristocrazia locale.