Castel Sismondo - Note storiche
Come indicato dal nome sulle murature, il castello di Rimini sorge per volontà di Sigismondo Pandolfo Malatesta (1417-1468).
Durante la sua dominazione dal 1432 al 1468 la città conosce un grande momento di prosperità e benessere.
A testimonianza di ciò e della sempre più accresciuta fama di Sigismondo, si intraprende la costruzione di quella che sarà al tempo stesso una fortezza e una residenza per il signore e la corte.
Sotto la sua direzione, dal 1437, i lavori proseguono per circa un decennio fino alla conclusione ufficiale nel 1446, anche se si hanno notizie di date successive per il compimento dell’opera (1456). Il disegno fu probabilmente fornito da Sigismondo stesso se teniamo conto della passione per l’arte militare e l’ingegneria e delle epigrafi marmoree che ne celebrano la paternità. La lapide sul portale d’ingresso conferma il nome del castello ma anche la vanità del signore: la costruzione “a fundamentis�?è del tutto falsa visto che si inglobano palazzi duecenteschi preesistenti e le mura realizzate dai predecessori. Certi, invece, sono l’aiuto e da consulenza fornita da Filippo Brunelleschi, a Rimini nel 1438, impegnato nello studio delle rocche malatestiane nella Romagna e nelle Marche.
Come da tradizione medievale il castello doveva rappresentare visivamente il potere signorile e “incutere�?soggezione ai nemici sia esterni sia ai sudditi stessi. Questo spiega la scelta del luogo e il carattere fortemente difensivo. Il castello sorge nel punto più importante della città (l’attuale Piazza Malatesta) per essere visibile e dominare tutti gli altri edifici signorili. L’aspetto possente è sottolineato dalle torri quadrate, dalla compattezza delle mura, dall’ampio fossato: l’impressione generale è quella di un gusto ancora fortemente “gotico�?e “terribile�?
La costruzione originaria è costituita da tre corpi: la rocca di mezzo, la corte a mare e la corte del soccorso.
La parte centrale del palazzo, il cassero, è la zona residenziale mentre lo spalto, un possente terrapieno con l’artiglieria pesante, assolve a funzione difensiva.
Verso la città Sigismondo costruisce ex novo la corte a mare, difesa da possenti torri poligonali e una torre portaia con due ponti levatoi.
Sul lato opposto si trova la corte del soccorso, già esistente, cui si aggiunge un edificio residenziale, detto Palazzo di Isotta, dal nome della giovanissima moglie.
Si può avere un’idea originaria del palazzo dalla medaglia celebrativa di Matteo de�?Pasti e da un particolare dell’affresco di Piero della Francesca nel Tempio Malatestiano.
Oggi possiamo ammirare solo il nucleo centrale della costruzione che nel corso dei secoli ha subito notevoli trasformazioni dovute ai cambiamenti di potere e di funzione. Dal 1500 e durante l’età pontificia assistiamo a importanti modifiche fino al 1826, quando la cinta muraria viene distrutta, il fossato riempito e le stanze spogliate degli arredi. Per 35 anni il castello viene utilizzato come carcere e magazzino del sale. Oggi, a seguito di accurati restauri è gestito dalla Fondazione Carim ed è sede di mostre ed importanti eventi culturali della città.
(Fonte: Meeting per l'amicizia fra i popoli)
Attualmente ospita la mostra Exempla, che resterà aperta fino a settembre.
Per dettagli e programma relativo vedi anche ns. rubrica: "cosa succede in città e dintorni".