purtroppo banditi e pirati esistono ancora: essi non appartengono
solo al mondo delle fiabe o delle storie di avventura che leggevamo da piccoli, né alla storia passata e dimenticata;
purtroppo i beni materiali fanno ancora - sempre - gola, checché se ne dica;
purtroppo succede che gente disperata o senza scrupoli - come leggerete nell'articolo che segue -
ammazzi per cose che rappresentano un qualsiasi valore monetario, per impossessarsi di beni che appartengono a qualcun altro ritenuto più fortunato
(visti i risultati, il fatto delittuoso dà torto al bandito)
non gli importa che la rapina si trasformi in omicidio...
penso che la "Cultura" planetaria dovrebbe precipitarsi ad occuparsi (non è mai troppo tardi) di questo: lavorare - utilizzando i canoni di ogni singola specifica comunità di appartenenza - per fare percepire profondamente a chi recide vite altrui, o può accingersi a farlo, una insopportabile profonda disapprovazione del resto del consorzio umano insegnando contemporaneamente che davvero chi uccide, in qualsiasi forma e modalità ed occasione, uccide un po' alla volta soprattutto se stesso.
ritengo che gli sforzi dovrebbero andare nella direzione di fare comprendere che mai un oggetto ha più valore di una vita, qualsiasi vita, anche grama economicamente giacché è in se stessa - prima di venire da se stessi annientata - ricca interiormente. Parola di una atea pasionaria.
Ritengo che tutto mondo sia paese e perciò stesso avverto come insopportabili e da aborrire - tutti quegli atteggiamenti che fanno leva facile sul senso di ingiustizia economica e sul legittimo bisogno di considerazione di ciascuno di noi,
- quella distorta tolleranza per ogni forma di disobbedienza cosiddetta civile sotto cui si annidano insegnamenti negativi di invidia, di revanche non sempre giustificata, di ribellione anche violenta che nega il valore dell'altro,
- sentimenti di odio di categoria o fra gruppi che, alimentati in nome di una giustizia sociale, finiscono sempre per opprimere i singoli individui che non si proteggono con alcuna etichetta
Sea Angel
segue notizia:
16/12/2006
Costarica, ucciso studente italiano
Aggredito per rubargli il computer
Giorgio Gallo, studente italiano 21enne originario di Maierà, nel Cosentino, è stato ucciso a San Jose' in Costa Rica, da due sconosciuti che volevano rubargli il computer portatile. I due lo hanno aggredito e gli hanno sparato due colpi di pistola: Gallo, soccorso, è stato trasportato in ospedale e sottoposto a un intervento chirurgico, ma è morto dopo alcune ore.
Il giovane era arrivato a San José venerdì per avviare un'attività imprenditoriale nel settore della produzione di pannelli solari, e nel Paese sudamericano aveva trovato alcuni contatti per l'acquisto del materiale necessario. Quando è stato ucciso, Gallo si stava recando in un negozio di ceramica.
Dopo avere sbrigato le questioni che lo interessavano in Costarica, Gallo si sarebbe dovuto recare in Nicaragua per trascorrere il Natale in compagnia della sorella Giuditta, che già si trova in Sudamerica, e della fidanzata. E' stata proprio la sorella ad avvisare dell' omicidio i genitori che vivono a Maierà e sono proprietari di un'attivita' commerciale a Diamante.
Giorgio Gallo, dopo avere conseguito il diploma, si era trasferito a Milano, dove si era iscritto ad ingegneria elettronica.