Penso che un’occhiata appiccicosa possa essere molesta quanto una frase volgare o un corteggiamento assillante. E la donna abbia diritto di pretendere che ciò non accada, perché offende il suo senso del pudore e il suo diritto di circolare senza limitazioni personali.
Il fatto: a Lecco un trentenne leccese che ora vive a Mandello del Lario, è stato ritenuto colpevole di aver guardato con troppa insistenza una viaggiatrice del treno regionale Lecco-Sondrio, pertanto è stato condannato per molestie a dieci giorni di reclusione e 40 euro di multa.
L'opinione pubblica si è divisa fra chi dice, come la difesa dell'uomo, che è una sentenza ingiusta ed il provvedimento preso è esagerato e chi, invece, la pensa come me sostenendo che questa condanna simbolica è importante in quanto segna un confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, mettendo così un punto fermo che sarà utile a livello culturale per modificare un distorto e/o inadeguato atteggiamento nei confronti delle donne che restano l'altra metà del cielo, ma vanno rispettate sempre e comunque. Lo sguardo volgare, appiccicoso e penetrante dunque è una cosa, lo sguardo seduttivo è ben altra! Questo fatto, e non solo questo, purtroppo, segnala come ci sia una generazione maschile che ha smarrito la capacità di corteggiare una donna ed affidi allo sguardo concupiscente l'ultimo sprazzo di mascolinità.
Siccome è difficile farlo capire a chi ha scarsa sensibilità, ben venga questa sentenza. Temo purtroppo che non basti.